MotoGP. Dan Rossomondo, Dorna: "Bisogna puntare sugli Stati Uniti"
Appare su Marca una conversazione con Dan Rossomondo, americano di provenienza NBA: Dan è il nuovo direttore commerciale della MotoGP, scelto da Ezpeleta con il chiaro obiettivo di riportare in alto il nostro sport con scelte di marketing indirizzate verso un pubblico che si è molto evoluto. O, per dire meglio, che è cambiato.
L’intervista a Rossomondo non è completissima, ma qualcosa ci dice sul personaggio. Lui parte dagli USA e precisa di aver chiarito subito come sia di vitale importanza riavere il tifoso americano.
“Le persone negli States non capiscono questo sport, quindi devi informarle, fargli vedere quanto è eccitante. Attriti, emozioni, velocità, adrenalina, sorprese... sono cose che ha la MotoGP, anche in una gara di 45 minuti. Ho un ragazzo di 17 anni, uno di 13 e uno di 6. Non vogliono cose che durano due o tre ore, vogliono video brevi. Il nostro sport è fatto per quello”.
Il nuovo direttore commerciale chiarisce - meno male - che la MotoGP non è la Formula 1 e non si può improvvisare un circuito urbano a Miami o Las Vegas. Fortunatamente Dan è consapevole del fatto che i piloti del nostro mondiale hanno bisogno di circuiti sicuri. Però insiste:
“Abbiamo già una gara lì, ma ne vogliamo di più. Abbiamo bisogno di più circuiti e stiamo parlando con le persone per costruirne di più. Gli Stati Uniti sono un mercato molto importante, perché sono il centro media mondiale. Le cose che accadono a Los Angeles, New York o Chicago sono amplificate lì e dal mercato”.
Rossomondo pare convinto che il prodotto MotoGP sia perfetto. Questo sport in sé non ha problemi, dichiara, ma di conseguenza l'impresa di crescere è ancora più complessa.
“Non si è rotto nulla, dobbiamo solo indirizzare il mondiale sulla strada giusta. Oggi il problema è la comunicazione, bisogna raggiungere le persone con i media tradizionali e lavorare di più con i nostri canali”.
Ma torniano alla Formula1, che per Carmelo Ezpeleta è la fonte di ispirazione privilegiata, lo sappiamo: lo è anche per Rossomondo? Lui assicura di no.
“Oggi stiamo prendendo la F1 come modello, ma noi abbiamo elementi diversi da loro e in futuro voglio che accada esattamente il contrario: che sia la F1 a copiare la MotoGP. L'ho già detto dal primo giorno, non mi dispiace copiare le buone idee, ma dobbiamo fare cose che sono uniche per la MotoGP, perché qui abbiamo cose diverse da tutti gli altri”.
-bisogna puntare sugli stati uniti
-ok
Gli americani è meglio che pensassero a risoluzione i loro problemi interni.
All of which are American dreams. Gridava Zac.🤟