MotoGP, doping Iannone. Confermata la positività del campione B
È notizia dell'ultim'ora la conferma della positività per il campione "B" delle urine depositato da Andrea Iannone durante il test antidoping svolto nel corso del Gran Premio di Malesia a Sepang. La sostanza si conferma essere il Drostanolone, come da comunicazione inviata al pilota lo scorso dicembre.
Non è ancora stata resa nota la sentenza della federazione, alla quale sarà possibile per Andrea appellarsi, ma a questo punto è molto facile che la questione vada per le lunghe, come quasi sempre accade per la giustizia sportiva in casi di doping.
Diventa quindi fondamentale per Aprilia avere pronta una riserva in grado di prendere il posto di Iannone, sia per i test di Sepang che per le prime gare, se non addirittura per tutto il mondiale. Missione difficile, se non proprio impossibile, con uno scacchiere ampiamente definito e ben pochi piloti disponibili.
Massimo Rivola, CEO di Aprilia Racing, ha confermato la fiducia al collaudatore Bradley Smith, con ogni probabilità l'unica scelta realistica per la squadra di Noale. Attendiamo sviluppi.
Articolo originale (8/1/2020)
La vicenda di Andrea Iannone, risultato positivo ai controlli antidoping successivi al GP di Malesia si avvia verso la conclusione. Con l'apertura del campione B, avvenuta nella giornata del 7 gennaio, la Federazione al termine delle analisi dovrà emettere un verdetto: gli addetti ai lavori ritengono piuttosto difficile una totale negatività del campione, ma l'eventuale presenza di una quantità molto ridotta della sostanza dopante rinvenuta, il drostanolone, potrebbe spingere le autorità a una pena molto ridotta se non praticamente nulla.
La discrezionalità è infatti molto ampia, dal momento che l'eventuale pena potrebbe variare dalla semplice ammonizione (in caso sia sostenibile la tesi di assunzione involontaria) fino a quattro, pesantissimi, anni di squalifica. Data la scarsissima influenza che potrebbe avere una sostanza del genere sulle prestazioni di un pilota - anzi, l'aumento di massa muscolare potrebbe essere penalizzante per il maggior peso - è lecito immaginarsi una conclusione con poco più di una bacchettata sulle dita.
Aprilia, però, non può ovviamente farsi cogliere impreparata quale che sia l'esito della vicenda. I test di Sepang sono dietro l'angolo - inizieranno ai primi di febbraio con i collaudatori dei test team che effettueranno i primi shakedown dei mezzi, per poi cedere il posto nei giorni successivi, dal 7 al 9, ai piloti titolari. Il che significa che, se la sospensione eventualmente comminata a Iannone dovesse scadere oltre questa data, la Casa di Noale dovrebbe trovarsi a dover sostituire il pilota o, in caso Bradley Smith venisse promosso a titolare, il collaudatore.
In un'intervista alla Gazzetta dello Sport, Massimo Rivola ha infatti confermato l'ipotesi di Bradley Smith in sella alla debuttante RS-GP, completamente rivoluzionata, per cui si vocifera di un motore con la V aperta fino a 90°. Una scelta per certi versi obbligata, anche se si parla di altre opzioni. In ogni caso, è evidentemente necessario capire l'entità della sospensione prima di prendere decisioni: “Speriamo di avere la sentenza entro gennaio, poi vedremo. Un conto è un eventuale stop di 3 mesi, un altro di 6…“
L'AD di Aprilia Racing si è spinto oltre, offrendo supporto a Iannone che, naturalmente, rimane l'obiettivo numero uno. "Supportiamo Andrea, perché non abbiamo mai dubitato di lui. Se ha sbagliato è giusto che paghi, ma evitiamo conclusioni legate all’esposizione mediatica del pilota." ha continuato Rivola, non risparmiando una critica alla gestione dei controlli antidoping legati al motociclismo, a suo avviso poco sensati se non sistematici.
Ribadendo poi la scarsa influenza della sostanza assunta da Iannone ("Nel motociclismo una condanna per steroidi sarebbe un inedito: è una sostanza non funzionale in sella") ma tenendo pronte le contromisure. "Bradley Smith, nostro collaudatore, è la via più scontata. A questo punto non ci sono tanti piloti pronti..."
Articolo pubblicato l'8/1/2020 e aggiornato il 9/1/2020
Le star nello sport possono esistere, abbiamo diversi esempi di personaggi che oltre ad essere sportivi soono anche delle vere star, c'è Hamilton, Neymar, Cristiano Ronaldo ecc.
Hanno però una caratteristica unica, sono dei fenomeni totali nel loro sport, il fatto di essere star non intacca in nessun modo le perfornace sportive, ma sopratutto sono sempre stati inattaccabili.
Questo è il problema, più fai il fenomeno più vai in alto, e più vai in alto più ti puoi schiantare.
Io sono abbastanza certo che un ragazzo che fa questo sport da 15 anni non si metta adesso prendere qesti prodotti, sono però altrattanto convinto che questo suo modo di essere lo espone e lo esporrà a delle opinioni più severe sopratutto da parte del pubblico.
Vedremo come andrà perchè, da quello che leggo, la quantità di sostanza era davvero irrisoria e se tale quantità può davvero essere associata ad una carne potrebbe uscirne pulito.
Si vedrà.