MotoGP. Dovizioso-Lorenzo-Ducati: quante contraddizioni
Passa il tempo, e Andrea Dovizioso, Andrea Iannone e Valentino Rossi (in rigoroso ordine alfabetico) non hanno ancora un contratto per il 2021. Ma mentre per Iannone c’è un motivo purtroppo valido - bisogna aspettare che la TAS emetta la sua sentenza sulla squalifica per doping e, al momento, non è ancora stata fissata la data dell’udienza - per Dovizioso e Rossi si fa più fatica a trovare una ragione convincente.
O meglio, solo per Andrea, perché Valentino potrebbe anche avere il legittimo dubbio di voler fare un paio di GP prima di prendere una decisione, sempre ammesso che non l’abbia già presa: l’intenzione e la voglia è di continuare, ma il nove volte campione del mondo potrebbe anche avere chiesto di aspettare qualche gara per verificare la sua competitività.
Quante contraddizioni
Dopo che era stato detto che la trattativa tra Ducati e Dovizioso si era intoppata per “questioni economiche”, si è scoperto che, in realtà, non si è ancora iniziato a parlare del prossimo contratto, se non in maniera superficiale. Lo ha detto Simone Battistella, il manager del pilota, a “Il Diavolo e l’Acqua Santa” a moto.it, e lo ha ribadito in una trasmissione podcast su motogp.com. Quindi, in sintesi, non è vero che ci sarebbe un problema economico, perché non è mai stata fatta nessuna offerta. Questa è la prima contraddizione.
La seconda, emersa negli ultimi giorni, è che prima sembrava che Ducati volesse arrivare a un accordo entro luglio o al massimo entro il primo GP - come detto anche dal direttore sportivo Paolo Ciabatti in una intervista a moto.it -, mentre adesso l’intenzione è aspettare qualche gara. Addirittura quattro o cinque.
Cosa deve dimostrare?
Mentre per Valentino Rossi l’eventuale scelta di rimandare la firma del contratto ha un senso - da fine 2019 Valentino ripete che vorrebbe prima capire di essere ancora competitivo o meno, prima di decidere se continuare; il maledetto COVID-19 ha stravolto tutto quanto, ma la sua intenzione è sempre stata quella - non si capisce cosa debba dimostrare il pilota che corre con la Ducati da 8 anni, che ha vinto 12 GP nelle ultime tre stagioni, arrivando tre volte consecutive secondo nel mondiale. In altre parole: in Ducati conoscono (o dovrebbero conoscere…) benissimo il valore di Andrea, non sono tre/quattro gare andate bene o male a cambiare il giudizio su di lui. Oltretutto con il pericolo che il mancato accordo possa incidere sul rendimento del pilota. Insomma, non può essere questo il motivo per rimandare la trattativa: ci deve essere dell’altro.
Lorenzo avanza
Da fuori, il motivo sembra sempre lo stesso: poca fiducia nel proprio pilota. E una gran voglia di tornare indietro, di riprovarci con Jorge Lorenzo. “Stiamo trattando con Ducati” avrebbe dichiarato Chico Lorenzo, il padre di Jorge, che per la verità non ha nessun potere sotto questo aspetto, non è certo lui che si occupa di queste cose. Ma al di là delle sue parole, è vero che si sta pensando a Lorenzo, uno che al momento fa il collaudatore, sogna di tornare a fare il pilota, ma vive come un ragazzino di 18 anni che ha appena finito la maturità, quindi pensando - giustamente - solo a divertirsi.
Senza nessuna intenzione, apparente, di allenarsi, di tornare a faticare fisicamente e psicologicamente per essere di nuovo pronto a fare quel mestiere lì. Insomma un azzardo pazzesco e senza senso, perlomeno dal mio punto di vista.
Allo stesso tempo, per la prima volta, Simone Battistella ha ammesso che l’alternativa per Dovizioso può essere il ritiro. “Andrea valuta il progetto: se non dovesse ritenere interessante quello che gli verrà proposto, allora potrebbe anche fermarsi”, ha dichiarato a motogp.com. Buuuum. E’ questo il vero pericolo: che il Dovi smetta di correre. Sarebbe una grande perdita per tutti, tanto per Ducati quanto per la MotoGP.
La questione in effetti ritengo si possa definire molto chiara: in Ducati sono convinti da tempo di avere a disposizione la moto migliore e che non vincano il mondiale perché non hanno il pilota giusto.
Questa loro convinzione li ha portati a commettere qualche errore in passato, il più grosso l'ingaggio di Lorenzo, non tanto perché non fosse meritevole di interesse ma in quanto strappato alla Yamaha esclusivamente per il fattore denaro. Lorenzo in Yamaha era fortissimo, pensava forse di esserlo in assoluto e di avere fatto il colpo del secolo ma non funziona così e infatti si è poi visto.
In quella circostanza si sono pure giocati la fiducia dei loro piloti tanto che Iannone è andato via e Dovizioso (stomaco di ferro) è rimasto ma si è dovuto stendere a zerbino.
Logico che dopo aver fatto fuori Lorenzo (dovizioso non la Ducati) la sua considerazione per Ducati sia stata di circostanza.
Il sodalizio è andato avanti anni per un semplice motivo: Ducati non è riuscita a trovare nessun altro pilota altrettanto consistente e di conseguenza Dovozioso ha potuto chiedere ingaggi sostanziosi, fiducia e armonia 0.
Ora poi, dopo avere preso contatti con tutti i piloti che vanno per la maggiore, Marquez compreso, avere dovuto incassare l'ennesimo…..no grazie e Dovizioso che sembra voglia fare intendere di non avere più voglia di continuare ma che al limite potrebbe farsela venire in cambio di un bel mucchio di denaro… ci credo bene che l'accordo possa essere difficile ma….. l'accordo non la situazione.
Ora Ducati deve decidere se cedere alle richieste che non si sa quali siano ma sicuramente ritenute sproporzionate o prepararsi al campionato 2021 sprovvisti di piloti che possano offrire garanzie certe ma…. il Dovizioso di oggi sarebbe una garanzia certa o un Lorenzo 2?
Non ricordo in passato piloti che per più soldi saio andati più forte.
Lorenzo potrebbe ritornare con Loro? Quale sarebbe il problema? Sarebbero i soldi che chiede o la non convinzione sulla sua attuale competitività?
Valentino Masini