MotoGP e mercato piloti: Miller e Zarco ipotecano il rinnovo, Morbidelli avrà una moto ufficiale
Il GP di Francia a Le Mans non ha rivoluzionato solo la classifica iridata, con Fabio Quartararo tornato in vetta ai danni di Pecco Bagnaia, ma ha segnato anche una accelerazione nelle trattative per gli assetti della MotoGP 2022. Con la vittoria al Bugatti Circuit, infatti, Jack Miller ha definitivamente convinto Ducati a far valere l’ozpione con il pilota australiano anche per il 2022 e l’impressione è che la volontà di andare avanti insieme sarà annunciata a breve, probabilmente già questa settimana.
Bisognerà invece aspettare il Mugello per quanto riguarda il secondo classificato del GP di Francia, Johann Zarco. Ducati e Pramac, infatti, rinnoveranno il loro accordo per la fornitura delle moto proprio al Mugello e in quella occasione il team di Capinoti dovrebbe giocare d’anticipo e ufficializzare anche i piloti. Se su Jorge Martin non c’erano dubbi, il contratto di un anno (con opzione) metteva nella posizione più scomoda il francese Johann Zarco che, visto l’ottimo inizio di mondiale, s’è però garantito la sella della Desmosedici di Pramac anche per l’anno prossimo.
La prova di forza di Le Mans, con un quinto posto sotto la pioggia che ha restituito fiducia sia al pilota sia all’ambiente intorno a Danilo Petrucci, avrebbe convinto anche KTM ad andare avanti con il ternano, mettendo in posizione decisamente più scomoda Iker Lecuona, che invece potrebbe dover lasciare la sella ad uno dei due piloti emergenti della Moto2, Raul Fernandez e Remy Gardner, non essendo in discussione le posizioni di Binder e Oliveira nella squadra ufficiale.
Quanto agli altri team, sempre premettendo che si tratta di indiscrezioni e che per le certezze bisognerà aspettare, almeno, la pausa estiva, non sono molti gli assetti destinati a cambiare, visto che Honda dovrebbe andare avanti anche nel 2022 come in questo 2021, Marquez ed Espargarò in Repsol e Marquez e Nakagami in LCR, e idem sembra intenzionato a fare il team ufficiale Yamaha con Vinales (su cui però cominciano ad allungarsi le ombre di qualche dubbio) e Quartararo e quello Suzuki, confermando sia Rins che Mir.
Morbidelli in Petronas. Ok, ma con che moto?
Anche Franco Morbidelli non dovrebbe cambiare colori, visto che il suo contratto con Petronas comprende anche il 2022, ma potrebbe cambiare moto. L’italobrasiliano ha spiegato che l’anno prossimo avrà sicuramente una moto ufficiale, così come da garanzie fornitegli proprio da Razlan Razali, ma è noto che Petronas non ha ancora rinnovato l’accordo con Yamaha e che in questi giorni sta intavolando una trattativa sia con Ducati che con Aprilia.
Per quanto riguarda gli altri assetti, molto dipenderà dalle decisioni di Valentino Rossi e Andrea Dovizioso. Quest’ultimo sembra sempre più vicino ad Aprilia, dove affiancherebbe Aleix Espargarò nel team ufficiale, mentre per Valentino Rossi tutti i discorsi sono aperti. Il nove volte campione del mondo dovrebbe ufficializzare al Mugello la scelta della moto per il suo Team VR46 Aramco e forse in quell’occasione sarà possibile capire qualcosa di più sul suo futuro (smetterà o no?) e su quello di Luca Marini (resterà ancora legato a Ducati?). Se Aramco e VR46 sceglieranno Ducati, verosimilmente Luca Marini continuerà a fare coppia con Enea Bastianini, ma se sceglieranno Yamaha potrebbe aprirsi una porta anche per Marco Bezzecchi (ammesso che Rossi non decida di correre ancora un anno con la M1 sotto i colori del suo team e con il fratello come compagno di squadra).
Per quanto riguarda il Team Gresini, infine, l’unica certezza, al momento, è quella di Fabio DiGiannantonio, che salirà in MotoGP dalla Moto2 proprio con la squadra italiana. Ma anche in questo caso sarà importante capire con quale moto la Gresini Racing sarà in Classe Regina nel 2022 per azzardare una qualche ipotesi sul possibile compagno di squadra del pilota romano: Bastianini se la scelta sarà su Ducati (che potrebbe addirittura schierare 8 moto in griglia) o un rookie proveniente dalla Moto2 se sarà Aprilia.
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Sberla1, Genova (GE)Io fossi un team privato bam!, punterei tutto su Acosta. 17 anni in MotoGP, un’esposizione mediatica pazzesca e se fa bene un ritorno eccezionale. Mi sembra che il talento sia più che cristallino, l’attesa generale sul pilota alle stelle e il forte bisogno di un nuovo “marziano” visto che tra quelli sul viale del tramonto e quelli mezzi accartocciati c’è il bisogno di un qualcosa di nuovo.
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Bortolo06, Brescia (BS)Difficile pensare ad un Valentino diverso da "uomo immagine" Yamaha. Tutto il resto viene di conseguenza.