MotoGP, i test di Jerez. Ecco la vera classifica
JEREZ - Al di là di quello che dice la classifica basata sul cronometro, come sono andati i test? Vediamo nel dettaglio.
1) Ducati: sempre più il punto di riferimento
Era la Casa più avanti, lascia Jerez con ulteriori miglioramenti. "La Ducati è riuscita a rendere ancora più competitiva una moto quasi perfetta" è la sentenza - verrebbe quasi da dire definitiva - di Pecco Bagnaia.
La DesmosediciGP va forte e ci sono elementi per renderla ancora più difficile da battere: la nuova carenatura che è piaciuta tanto a Jorge Martin (“La moto si inserisce meglio in curva”), ma che ancora non convince completamente Bagnaia (“Va valutata attentamente”); il nuovo motore, “Già a livello di quello precedente” per dirla con le parole di Pecco; affinamenti qui è là che rendono la GP22 la regina dei test.
2) Honda: sta lavorando tantissimo
Al secondo posto la HRC, con tanto materiale nuovo come la carenatura, il telaio, gli scarichi. Ma anche il motore e l’elettronica sono stati migliorati. Manca Marc Marquez, il pilota che più di ogni altro avrebbe potuto certificarne i miglioramenti, ma anche la soddisfazione di un Pol Espargaro non al meglio della forma dice che la strada è quella giusta.
“I miglioramenti ci sono, c’è maggiore grip al posteriore, la moto si può guidare meglio. E’ un concetto differente rispetto al passato”. E, ne siamo sicuri, in Malesia a febbraio ci sarà altro materiale sviluppato sui dati raccolti in questi giorni.
3) Suzuki: i piloti sono soddisfatti
Suzuki non ha portato una moto completamente nuova, ma tanto materiale da provare e mettere insieme come un puzzle: il motore (“E’ più potente” dice Joan Mir), la carenatura, il telaio, il forcellone.
Nessuna rivoluzione, ma tanti piccoli miglioramenti. Giusto metterla sul podio in questi test.
4) Ktm: aerodinamica e…
E’ stata la Casa più “misteriosa” in questi test, perlomeno io ho fatto fatica a trovare informazioni precise. Sicuramente si è lavorato molto sull’aerodinamica, con una carenatura chiaramente ispirata alla Ducati.
Ma anche il motore è stato certamente modificato, mentre la ciclistica al mio occhio sembra assolutamente identica a quella precedente. Perlomeno a Jerez, però, non si sono visti passi in avanti così importanti.
5) Aprilia: sviluppo continuo, ma nessuna grande novità
Alla vigilia, è stato dichiarato che i piloti avevano ciascuno a disposizione una moto “ibrida”, quindi con aerodinamica 2021, ma ciclistica e motore 2022.
I piloti, però, hanno dichiarato che le novità erano veramente poche (“Il motore è stato modificato nei passaggi dell’olio per aumentare l’affidabilità” ha detto Aleix Espargaro), in attesa del materiale nuovo a Sepang. I progressi fatti da Maverick Vinales sono dovuti soprattutto al maggiore adattamento alla RS-GP.
6) Yamaha: ci si aspettava ben altro
E’ la Casa che appare più indietro nel lavoro: “Il test è stato negativo” ha detto chiaramente Fabio Quartararo, che poi ha aggiunto: “Ma in Yamaha sanno cosa serve, stanno lavorando duro”.
Di fatto, le novità - telaio e motore - erano già state viste a Misano e non hanno portato grandi benefici, mentre si è vista una nuova aerodinamica, per la verità molto simile alla precedente. Quartararo è apparso piuttosto deluso già da ieri e oggi il suo umore non è cambiato.
La nota positiva è che migliora l’adattamento di Andrea Dovizioso alla M1, anche se non è così semplice (“Non guido in modo naturale: non puoi rischiare completamente, l’adattamento dipende da quanto sei aperto con la mente”), mentre Franco Morbidelli deve pensare soprattutto a recuperare fisicamente (“L’obiettivo è questo”). Per Sepang ci vuole una svolta.
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Quindi è già da due anni che è la moto migliore...e questi sono i dati reali per il titolo di miglior pilota si vedrà