MotoGP: Loris Reggiani: “Adesso i piloti rischiano di più”
Nel 30esimo episodio di #atuttogas, online domenica 22 agosto dalle ore 9, Loris Reggiani dice la sua in tema di sicurezza, contratti, genitori ai box e tanto altro: come sempre, Loris è molto chiaro nelle sue opinioni, davvero interessanti.
Il podcast inizia sviscerando l’idea di Virginio Ferrari, che in una diretta su aveva proposto che un pilota chiuda immediatamente il gas e alzi la mano in caso un pilota o una moto rimangano sulla pista dopo una caduta.
“E’ una bella idea, ma non so quanto realizzabile” ci ragiona Loris, che ritiene il suggerimento di Virginio interessante e da sviluppare più accuratamente.
Si passa poi a un argomento molto delicato, quella dell’età minima per correre in pista: dopo la morte del 14enne Hugo Millan, è stato sollevato il problema se è giusto che un minorenne corra in pista: molto interessante l’opinione di Reggiani su una questione che meriterebbe un dibattito più ampio.
Dopo quanto accaduto domenica scorsa, con Fabio Foggia, papà di Dennis, lasciato fuori dal paddock è tornato di attualità il tema sui genitori che accompagnano i figli in ogni GP.
Al di là del caso specifico, bisognerebbe regolamentare in qualche modo questo aspetto? Secondo Loris dai 18 anni in su un pilota dovrebbe imparare a essere più indipendente da un genitore, pur sapendo benissimo che “non è facile”.
Si chiude parlando del caso Vinales/Yamaha (“Non conosciamo tutti gli elementi, per quel che sappiamo il pilota, questa volta, sembra avere torto) e facendo un pronostico sul mondiale: chi è il primo avversario di Fabio Quartararo? “Bella domanda, probabilmente Joan Mir” risponde Reggiani.
Un’altra puntata di #atuttogas da non perdere, da ascoltare a partire da domenica anche sulle principali piattaforme di podcast.
In passato il rischio era strettamente legto 1) al fattore umano, se tentavi di fare una curva più forte del possibile sbattevi contro qualcosa di duro e se andava bene ti rompevi 2) al fattore tecnico, in seguito ad un guasto improvviso potevi andare fuori pista con il medesimo risultato di cui sopra.
Oggi il rischio (misurato) nel 99% dei casi è voluto tanto le conseguenze non possono essere gravi.
Poi succede che in quel 1% che rimane possano essere gravissime anche oggi.
Poi per carità, forse mi sfugge qualcosa ma a me sembra che oggi nonostante tutto muoiano molti meno piloti di un tempo.
Valentino Masini