MotoGP. Marc Marquez: “Non tocco una moto da Portimao”. Espargarò: “Sabato fondamentale”
E’ stato senza moto per nove mesi, ma adesso una decina di giorni gli sembrano infiniti. Lo ha fatto capire Marc Marquez, nelle dichiarazioni diffuse da Honda alla vigilia del GP di Spagna a Jerez. L’otto volte campione del mondo, come è noto, sta seguendo le indicazioni dei suoi medici, che gli hanno vietato di allenarsi in moto e limitare le sue uscite in sella ai soli fine settimana di gara. Così, dopo Portimao, ha iniziato a contare i giorni per poter tornare a fare ciò a cui ha dedicato tutta la sua vita. Ma non mancherà l’emozione, anche perché è proprio all’Angel Nieto Circuit di Jerez che la sua carriera ha rischiato di interrompersi lo scorso anno.
"Torniamo al ritmo delle gare – ha detto il fenomeno di Cervera - dopo una settimana produttiva siamo di nuovo in pista. Ho continuato a lavorare sul mio programma di recupero per assicurarmi che le mie condizioni fisiche migliorassero e, seguendo i consigli dei medici, non sono più stato in moto dal Portogallo. Ovviamente sono entusiasta di tornare in moto! Ci avviciniamo a Jerez allo stesso modo di Portimao: siamo qui per continuare a migliorare passo dopo passo e fare il miglior lavoro possibile. Il mio recupero continua e l'importante è che miglioriamo la nostra costanza”.
Obiettivo concretezza, invece, per il suo compagno di squadra, Pol Espargarò, che sta ancora prendendo le misure alla Honda RC213V e non ha problemi ad ammetterlo: “Conosco molto bene Jerez, ma sarà la mia prima volta con la Honda. Stefan Bradl ha guidato molto lì con il team di test, quindi avremo buoni dati da esaminare prima del fine settimana e faremo il lavoro bene – ha detto l’ex KTM - Migliorare la nostra prestazione già da sabato è uno dei miei obiettivi principali. Se lo facciamo bene, domenica possiamo mostrare il nostro vero potenziale. Siamo stati sfortunati in Portogallo, ma ora ripartiamo e arriviamo in questo fine settimana pronti a esprimere il nostro potenziale. È un peccato non avere tutti i tifosi sugli spalti, perché correre in Spagna è sempre speciale e a Jerez di solito c'è un'atmosfera incredibile”.
250 giorni di preparazione per un ventenne sono un'eternità, deve essere chiaramente al 100%.
Ogni risultato diverso da pole + vittoria significherebbe sconfitta.
La Miche sta' già preparando le gomme speciali, la leggenda deve essere alimentata, il business non si può fermare.
Parere personale ovviamente...