MotoGP, si torna a Sepang
Da mercoledì a venerdì il tracciato di Sepang ospiterà la seconda sessione di test ufficiali della stagione MotoGP 2014, a poco meno di un mese dalla tre giorni di inizio febbraio che ha visto Marc Marquez schiacciare la concorrenza, Valentino Rossi riproporsi come riferimento in casa Yamaha, Pedrosa e Lorenzo faticare un po' più del previsto a togliersi la ruggine invernale. Ma abbiamo visto anche Ducati protagonista di un interessante miglioramento, e osservato lo scontro a distanza fra le Open Yamaha e Honda, due interpretazioni molto diverse di un regolamento che sembra già ben più azzeccato di quello che, tre anni fa, aveva dato i natali alla contestatissima CRT.
Assente Marc Marquez, vittima di un infortunio in allenamento che gli costerà la rinuncia ai test invernali (il dottor Xavier Mir ha parlato di un recupero in tre settimane, cosa che lo escluderà anche dalla sessione a Phillip Island fra poco più di una settimana) saranno i piloti Yamaha e il suo compagno di squadra, Daniel Pedrosa, gli osservati speciali.
Perché se è vero che Rossi è risultato costantemente il più veloce dopo il campione del mondo, non bisogna dimenticare come Jorge Lorenzo sia apparso ancora piuttosto lontano dallo stato di forma ideale e, a dirla tutta, nemmeno troppo concentrato - uno studente che ritorna sui banchi di scuola dopo le vacanze estive. Un mese di allenamento ce lo riproporranno ben più vicino al suo stato di forma ideale, nonostante resti alta l'attenzione verso una Yamaha con cui l'affiatamento sembra un po' calato rispetto alla fine 2013. La M1 pare aver perso - assieme al litro di benzina regolamentare - anche qualcosina in termini di scorrevolezza a centro curva, problema amplificato dal leggero spostamento dei pesi in avanti per rendere la moto più efficace in frenata (e più congeniale alla guida di Rossi). Lorenzo, molto più dolce in staccata e più veloce a centro curva, ha sofferto un po' la situazione ma non si farà cogliere impreparato.
Anche Pedrosa potrebbe beneficiare dell'assenza di Marquez: il pilota di Sabadell ha sempre affrontato i test invernali con maggior calma e metodo rispetto agli avversari, riprendendo il ritmo con regolarità e progressione. Dani inoltre soffre un po' lo scomodo compagno di squadra, e la sua assenza potrebbe avere positivi risvolti sulla psiche di Pedrosa, che tra l'altro deve affrontare la sua prima stagione senza Alberto Puig all'interno del box ben sapendo di giocarsi tantissimo nel 2014 in termini di carriera futura.
Ducati, Factory o Open?
Sepang II - così gli addetti ai lavori indicano la seconda sessione di test malesi - sarà anche il momento della verità per Ducati, chiamata ad ufficializzare la propria scelta regolamentare: Factory o Open? La Desmosedici provata ad inizio mese ha mostrato qualche spiraglio di luce, e qualcosa di nuovo ci sarà anche domani, ma il team di Dall'Igna sta ancora lavorando a quella che sarà la Ducati del futuro ed è molto probabile che il prestigio venga sacrificato sull'altare dello sviluppo. Il regolamento Open, infatti, non impone i vincoli di quello Factory in termini di sviluppo e a Borgo Panigale hanno bisogno di mani più libere possibile. Difficile portare avanti lo sviluppo di quella moto su cui Ducati tanto si gioca della propria credibilità affidandosi ai soli collaudatori e ad un pilota veloce sì, ma giovane come Yonny Hernandez.
Restando in team Open, a Sepang assisteremo al secondo round fra Yamaha e Honda. La casa di Iwata, presa un po' in contropiede dalla mancanza di offerte per i propulsori che contava di vendere ai privati, ha scelto di saltare i preliminari vendendo direttamente le moto 2013. Soluzione che, in attesa del lavoro dei tecnici FTR, ha fatto si che il team Forward ed Aleix Espargaro, vere sorprese di Sepang I, si trovassero a correre su quella che di fatto è una Yamaha ufficiale 2013 dotata di elettronica Marelli, gomma posteriore dedicata e la possibilità di... aprire di più i rubinetti in ogni frangente grazie a ben quattro litri di benzina in più nel serbatoio.
Honda sembra invece essere stata presa in contropiede dalla competitività Yamaha: la RCV1000R sembra essere il corrispondente della NSF250R schierata in Moto3 - un mezzo valido, affidabile e poco costoso per gli standard della categoria, ma ben lontano dalla competitività necessaria per vincere. Una situazione che del resto sa di già visto se si pensa alla storia passata delle Honda private: senza andare a rivangare le NSR 125 monocilindriche che venivano fornite con cerchi a raggi di fine anni 80 basta pensare alle ultime stagioni delle due tempi per trovare diversi paralleli.
Qui però urgono interventi correttivi, perché le premesse erano ben diverse: chi corre in MotoGP difficilmente si accontenta di una competitività tanto relativa. Attendiamo (non troppo) fiduciosi azioni dalla Casa Madre, ma anche le sperimentazioni dei team su sospensioni e freni - quelli in dotazione alla RCV non sembrano esattamente allo stato dell'arte - ma anche in tema motori, dal momento che diversi sembrerebbero intenzionati a provare soluzioni di terze parti per implementare comandi distribuzione pneumatici che frutterebbero diversi cavalli.
Non ci saranno invece le Aprilia: a casa l'ingegner Albesiano sta lavorando sul prototipo "vero" che vedrà il rientro della Casa di Noale fra due stagioni, mentre l'impegno di quest'anno è limitato al team Ioda le cui ristrettezze economiche hanno imposto un forte ridimensionamento del programma di test.
Se penso che
E poi paghiamo anche il canone...
ti ringrazio per le informazioni...ciao