Nico Cereghini: “Sconfinamenti? Ha ragione l’Ing. Bernardelle, vernici a grip ridotto!”
Ciao a tutti! Io non me la prendo con Spencer. Lo avete sentito Cadalora in DopoGP: Freddie è un’ottima persona e non è nemmeno il tipo che subisce pressioni. Se proprio devo prendermela con qualcuno allora me la prendo con la F1, come negli anni Settanta. Allora il problema era il guardrail, che quelli delle vetture volevano dannatamente vicino alla pista; adesso il problema sono gli spazi esterni asfaltati, voluti per non insabbiare le monoposto nelle vie di fuga, ma che invitano alle furbate. Che noia.
Non ce l’ho con Spencer, perché sarà anche datato come dice Aleix Espargaro, ma è un ex-campione vero ed è autorevole. Se al suo posto ci mettete uno che ha smesso da poco, come De Angelis o De Puniet, con tutto il rispetto, se lo mangiano alla prima safety commission. E poi lo avete sentito Zam: il FIM Panel guidato da Spencer si attiva solo su segnalazione della Race Direction, non è un terzetto indipendente nei suoi interventi.
Quasi tutti i piloti hanno contestato le decisioni del Panel, qualche team manager e molti appassionati pure. Certamente è mancata la coerenza ed episodi simili sono stati giudicati in modo molto diverso, anche se occorrerebbe conoscere le motivazioni e quelle invece restano inespresse. Su una cosa siamo tutti concordi: le tante aree asfaltate sono un gran problema, i piloti osano di più, gli sconfinamenti sono numerosissimi e star dietro a tutte le uscite e valutarle al volo sarebbe impossibile anche per Mandrake.
E il punto è qui: che fare? Tornare all’erba e alla ghiaia appare a molti una soluzione, ma sarebbe anche un gran passo indietro sul piano della sicurezza. Ce li siamo già scordati i danni terribili fatti dagli insaccamenti dei piloti nella ghiaia e le moto missili lanciate sull’erba bagnata? Io di tornare indietro non avrei proprio voglia, e credo invece che la soluzione più interessante sia quella proposta dall’Ing. Dal nostro Giulio Bernardelle in DopoGP: asfalto sì, ma con vernici a grip ridotto, che penalizzino gli sconfinatori ma senza sacrificare la sicurezza.
Al momento, ascoltando le parole di Giulio in diretta, l’idea mi era parsa un po’ utopistica. Facile da capire negli obiettivi -il pilota che sconfina è costretto a raddrizzare, viene penalizzato dal cronometro e non premiato, se frena e rallenta non cade dunque la sicurezza è salva- ma apparentemente complessa da realizzare. Ma sbagliavo, ne abbiamo parlato più a fondo, ci ho ragionato e ora ne sono convinto: la tecnologia c’è e la proposta è la più seria che io mai abbia sentito sul tema. Basta proteste sterili, passiamo ai fatti.
Ora si tratta di stabilire se l’idea convince chi ha il pallino in mano, e poi capire chi dovrà lavorare sul progetto e sul relativo protocollo, quali vernici impiegare, quale livello di grip e dove lo si vuole creare. Ho già chiesto all’Ing di chiarire meglio la sua idea e magari cercheremo anche il parere di un qualificato disegnatore di piste. Ma trovo che sia entusiasmante poter passare dai lamenti al progetto, e allora per cominciare chiedo il parere a voi appassionati. Che ne pensate?
Se lo sconfinamento è dovuto a contatto o non porta ad un significativo vantaggio lascerei correre, in caso contrario non è più facile togliere 2 secondi netti al traguardo?