Niente Red Bull Ring per Rossi. Solo un po’ di motocross in Valconca
Aveva in programma di volare e lo ha fatto. Non per andare al Red Bull Ring, come previsto, ma per allenarsi. Non con l’aereo quindi, ma saltando in moto lungo il percorso del crossodromo di Fratte, che si trova nelle sue Marche e che, quindi, gli ha permesso di allenarsi senza disattendere o forzare le regole.
Valentino Rossi e gli altri piloti dell’Academy non hanno potuto partecipare ad un evento di Yamaha Austria, al Red Bull Ring, a causa delle restrizioni per il Covid-19. Il viaggio, organizzato con tanto di volo privato, infatti, non sì è fatto poiché non si è riusciti ad ottenere tutte le autorizzazioni necessarie a far sbarcare i piloti in terra austriaca. Non doveva trattarsi di un vero e proprio test, ma della partecipazione ad una giornata dedicata alla velocità in sella alle R6 e alle R1. Ma in pista, purtroppo, sono apparse solo le moto, compresa quella con il numero 21 che sarebbe toccata a Franco Morbidelli.
Stessa sorte di Valentino e degli altri ragazzi dell’Academy è taccata a Fabio Quartararò e Maverick Viñales, entrambi residenti in Andorra e costretti a vedersi negata la possibilità di raggiungere l’Austria. A raccontarlo alla stampa austriaca è stato lo stesso Mandy Kainz, di Yamaha Racing Austria, che ha spiegato di aver anche scritto una mail direttamente al ministro nel tentativo di sbloccare la situazione.
L’impressione è che non si sia voluto forzare più di tanto la mano, anche per una questione di opportunità mediatica, un po’ come accaduto anche per la giornata di riapertura del Marco Simoncelli World Circuit di Misano. Saltati i piani austriaci, infatti, Valentino e i ragazzi dell’Academy avrebbero di buon grado preso parte all’open day voluto dalla società che gestisce il circuito e dalla FMI, ma anche in questo caso si sono messe di mezzo le normative. Per raggiungere Misano, anche se da Tavullia si tratta di una manciata di chilometri, sarebbe stato necessario ottenere una deroga alla regola che vieta gli spostamenti tra regioni. Nulla di impossibile, visto che di fatto si tratta di atleti di interesse nazionale che si sarebbero mossi per questioni lavorative, ma alla fine si è scelto di rinunciare. L’impressione è che si sia voluto dare il buon esempio, magari aspettando qualche giorno in più e rimandando il ritorno al nuovo asfalto di Misano alle prossime settimane.
Così, saltato il doppio appuntamento con l’asfalto, il nove volte campione del mondo ha virato sul motocross. Lo provano le tante foto postate sul suo profilo Instagram che lo ritraggono tra i salti e la terra del crossodromo della Valconca (ovviamente in territorio marchigiano).
Lasciando stare i mostri sacri dell'MX (leggi Cairoli & C.) sarebbe bello vedere una sfida tra lui, Dovizioso, Melandri e altri del circus della velocità presente e passato sfidarsi in tre discipline diverse: motard, motocross e velocità (monomarca) per eleggere il superpilota.
Peccato, sarà per la prossima...