MotoGP

Razlan Razali e l’addio di Petronas: ho pensato solo a salvare la MotoGP

- Quando Petronas ha comunicato la volontà di interrompere la sponsorizzazione, Razlan Razali ha scelto di sacrificare i team di Moto3 e Moto2 per non rischiare di perdere i due posti nella Classe Regina
Razlan Razali e l’addio di Petronas: ho pensato solo a salvare la MotoGP

Dici donna, dici danno. Qualcuno l’ha sintetizzata così, ma francamente è una sintesi un po’ troppo semplicistica e superficiale, oltre che ingiusta e fuori dal tempo. Il riferimento è alla separazione tra il Sepang Racing Team di Razlan Razali (oggi RNF) e Petronas, il colosso dei carburanti che fino alla fine del 2021 ha sponsorizzato la squadra malese per cui corre anche Valentino Rossi, adesso insieme ad Andrea Dovizioso. Gli intrecci di cuore e le questioni sentimentali, però, non c’entrano nulla. Solo affari e, casomai, difficoltà di entrare in sintonia e comunicare in maniera produttiva. In una lunga intervista a Speedweek, infatti, Razlan Razali ha raccontato che l’inizio della fine coincide con un rapporto burrascoso Datin Anita Azrina Abdul Aziz, capo delle comunicazioni strategiche di Petronas. “Quella persona – ha detto Razali – è tornata dopo due anni in cui era stata sostituita da altre dirigenti con cui il dialogo era stato ottimo. Boom!”

Un epiteto che spiega tutto. Con razali che, comunque, entra poi nello specifico, riferendo che Petronas aveva proposto di ridurre fortemente l’impegno economico. Una offerta rifiutata dal malese, magari nel tentativo di arrivare ad una trattativa e ad un punto di incontro. Invece Petronas ha detto proprio basta. “Per salvare i piani della MotoGP , abbiamo dovuto cancellare le squadre in Moto3 e Moto2 . Continueremo a guidare il team MotoE – ha affermato il manager malese - abbiamo dovuto reagire molto rapidamente, che è un requisito fondamentale in questo settore, negoziando con WITHU. Sapevamo che volevano essere lo sponsor principale. Poi ho dovuto annunciare i cambiamenti in Yamaha. C'era molto lavoro da fare. Ho dovuto negoziare nuovi contratti con Dorna e Yamaha, e ho dovuto fondare una nuova società. Nel frattempo, abbiamo potuto presentare il team WITHU Yamaha RNF MotoGP. Quello che abbiamo dovuto fare da metà agosto fino ad ora è stato pazzesco”.

Razali, infine, non ha nascosto che con l’arrivo del nuovo main sponsor sono cambiati anche gli obiettivi, pur ammettendo di aver fatto di tutto per provare a strappare Raul Fernandez a KTM, ma senza successo. “In questo sport la MotoGP è un business. Devo seguire i desideri dei donatori. Ecco perché la nostra filosofia nella scelta di un pilota è cambiata. Allo stesso tempo, abbiamo un ottimo rapporto con Yamaha. Vuoi che sviluppiamo giovani talenti. Anche i direttori Yamaha hanno compreso la nostra nuova situazione con il nuovo sponsor del team. Quindi abbiamo raggiunto un compromesso. Abbiamo assunto Dovi, il che significa che abbiamo deviato dalla mia filosofia originale. Abbiamo assunto il pilota della Moto3 Darryn Binder come rookie. È un grande rischio”.

  • AntanioSbiligudii
    AntanioSbiligudii, Grosseto (GR)

    Quindi la storia si arricchisce, pubblicamente, di due particolari interessanti.
    Stigefelt ha cercato di scammare Razali, a sentire Razali.
    Che dice di non voler parlare male di Stigefelt, nello stesso fiato in cui ne parla male.
    Perche'? Perche' Razali faceva il domine domini dalla Malesia, come CEO del cicruito e connessa societa', e *non poteva* operare in Europa in quella guisa.
    Stigefelt, con la sua societa', invece, s'e' occupato di contratti e movimentazione di denaro, e -a sentir lui- lo faceva con la promessa di una co-societa' al 50%.
    Che poi Razali avrebbe ridotto a un 60-40, e infine a un 70-30 a favore proprio.
    A cui Stigefelt non e' proprio voluto stare, sentendosi a ragione preso per il c**o.
    La versione di Razali? "Carmelo ha dato a *me personalmente* i due posti in griglia, faccio come pare a me."


    Secondariamente, Yamaha e' cosi' giapponese che non ha sentito ragioni e gli ha fatto un anno solo di contratto, con una "opzione" per estendere di altri due anni.
    Perche'? Ma perche' ha finalmente dovuto fondare una societa' in UK, ed essendo questa nuova, Yamaha non ha potuto/voluto -per ragioni di "conformita' con corporate governance"- fargli un contratto pluriennale.

    Poi esagero a dire che il tipo ha una personalita' tossica.
    Misognino (la donna in Petronas), codardo (*sempre* colpa altrui. Lui era li' a farsi portare in giro come CEO, responsabilita' nessuna.), sempre con una fedina lavata con omino bianco (a sentire solo lui, pero'. a sentire piu' o meno chiunque altro, abbastanza l'opposto.).

    Mi ripeto: questo non dura oltre il prossimo anno.
    Yamaha stara' gia' facendo carte false per trovare qualche altro team che gli faccia da junior, e vedremo cosa fara' Ezpeleta quando sara' una richiesta appoggiata da Yamaha (come, in realta' e' la entry di Razali), ed una che avra' come avvocato solo Razali.
  • Fizzy pop 🐝
    Fizzy pop 🐝, Sesto Calende (VA)

    Vorrei aggiungere che nel nuovo team RNF c’è stata la spaccatura ai vertici fra Razali e Stigefelt che potrebbe avere strascichi sul passaggio di Binder in GP, visto che l’accordo sarebbe stato diretto appunto dallo svedese.
    Razali inoltre spiega che essendo, il suo, un nuovo team senza avere un record di risultati, i vertici Yamaha non hanno potuto altro che offrirgli un contratto di un anno con opzione di rinnovo a partire dal giugno 2022.
    Ovviamente in base ai risultati, aggiungo io.
    Dovizioso disporrà di una moto factory mentre Binder di una spec 2021.
    Una situazione tutt’altro che rosea che potrebbe causare pressioni nel team, sempre che non pescheranno un altro jolly come Quartararo.

    News tratta da Autosport
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