Spies: “L’anno prossimo sarà una sfida. Punto a vincere”
Il pilota americano rimane ancora abbottonato. Quando ormai sembra certo il suo futuro in Ducati (Junior Team), Texas Terror del futuro non parla. Durante l’incontro organizzato ieri da HJC, sponsor del pilota dal 2001, presso la concessionaria Valli a Lissone, il nome Ducati viene appena pronunciato in fil di labbra. «L’anno prossimo sarà una grande sfida – ha dichiarato - ma d’altra parte anche un anno difficile come il 2012 è una sfida» ripete in più di un’occasione «non posso dire altro, ma molto presto, nei prossimi giorni, ci sarà un annuncio importante». Gli unici commenti sulla Casa di Borgo Panigale sono un sorriso e un’affermazione sibillina: “It’s a good bike!” (è una buona moto).
Il pilota Americano ha spiegato che dopo un anno così difficile l’impegno non è calato, ma è cambiato certamente l’approccio, che ora è calibrato gara per gara, senza guardare al risultato complessivo in campionato. Yamaha resta nei suoi ricordi per la vittoria 2009 in SBK e soprattutto per come è stata ottenuta. Ha molte proposte da diversi team nelle derivate dalla serie, e la reputa una classe di tutto rispetto nella quale non esclude di poter tornare. Ma si affretta ad aggiungere che non succederà il prossimo anno, visto che in questo momento sa di non aver dimostrato tutto quello che vale in MotoGP. Non è pronto ad abbandonare, con il rischio di avere tra qualche anno il rimpianto di non aver fatto tutto quello che poteva in questo
campionato. «L’anno prossimo mi divertirò perché mi aspettano una serie di novità e di cambiamenti, non solo nella moto che guiderò, ma anche delle persone nel team e più in generale di tutto un sistema di lavoro. In questo momento è quello che ci vuole: ho molto bisogno di novità e cambiamento».
Quando gli abbiamo chiesto quali obiettivi si è posto in MotoGP prima di tornare –eventualmente- in SBK, ha risposto:
«Voglio dare il meglio di me e dimostrare quello che valgo. Sono contento che i miei tifosi abbiano capito di che pasta sono fatto: non sono molto estroverso e fuori dalla pista sono un tipo “tranquillo” (azzarda in italiano, ndr), ma tra i cordoli faccio vedere chi sono. Quest’anno è stato formativo e importante anche per l’aspetto psicologico: essere capace di resettarsi la mattina dopo una gara difficile e deludente e ricominciare da capo continuando a impegnarsi al massimo è importantissimo. Ora voglio dare il massimo, nulla di meno! E’ ovvio, voglio vincere delle gare, e anche se in questo momento pare
poco realistico, come tutti, voglio vincere il campionato».
HJC (visita il sito), organizzatrice dell’evento, seguirà Texas Terror nell’avventura che lo aspetta nel 2013, soddisfatta di una collaborazione che dura dal 2001.
Quello che abbiamo incontrato è uno Spies per nulla sconfitto o abbattuto, ma piuttosto un pilota determinato, un pilota che punta al riscatto con un progetto nuovo e diverso. In bocca al lupo.
Un controsenso
guardate..