gp di germania

Spunti, considerazioni e domande dopo le libere del GP di Germania

- La pole position provvisoria di Stefan Bradl è casuale? La curva numero undici è troppo pericolosa? Perché al pomeriggio si è migliorati di poco? Tutti i piloti Ducati sono caduti: casualità? | G. Zamagni, Sachsenring
Spunti, considerazioni e domande dopo le libere del GP di Germania

SACHSEN. Spunti, considerazioni, domande dopo la prima giornata di prove libere del GP di Germania.


La pole position provvisoria di Stefan Bradl è casuale?

No, perché, perlomeno in prova, Stefan ha dimostrato di non essere lontano dai migliori. “Questa pista non mi piace particolarmente, ma qui sono sempre andato forte” spiega Bradl, particolarmente soddisfatto per: “aver trovato il giusto bilanciamento della moto e una migliore stabilità in frenata”. In gara, purtroppo, il tedesco non è per il momento sufficientemente costante e concreto, ma in prova va forte e domani potrebbe anche confermarsi in qualifica.


La curva numero undici, la velocissima destra in discesa da quinta, è troppo pericolosa?
Sì, perlomeno secondo Valentino Rossi. “Quella curva è troppo pericolosa, ma è un problema difficile da risolvere, perché non è una questione di spazio di fuga, abbondante e più che sufficiente, ma di disegno del tracciato: bisognerebbe cambiarlo. Forse, basterebbe introdurre una anteriore bimescola, più dura a sinistra, dove si sta tanto piegati, e più morbida a destra”. Nel tradizionale incontro del venerdì pomeriggio della “Safety Commission” si è naturalmente parlato di questo aspetto, non scartando del tutto la possibilità, in futuro, di cambiare il punto incriminato”.


Perché al pomeriggio si è migliorati di poco – o addirittura si è andati più piano – rispetto al mattino, nonostante nel primo turno facesse piuttosto freddo?

Risponde Valentino Rossi. “I 15 °C in meno del mattino permettevano di usare la gomma morbida posteriore, mentre al pomeriggio non era possibile. Ma, allo stesso tempo, la dura è troppo dura e quindi la moto diventa più difficile da guidare: è strano, ma si va più forte con il freddo. Almeno per il momento”.


Tutti e quattro i piloti Ducati sono caduti: casualità?
No, non può essere casuale, anche se le cadute sono state differenti: Dovizioso e Iannone sono finiti a terra al mattino entrambi alla curva 11, Pirro e Hayden sono scivolati al pomeriggio, rispettivamente alla terza e alla seconda curva. Ma al di là delle diverse cause, la realtà è che la Ducati, purtroppo, fa una gran fatica anche su questo tracciato: oltretutto, Dovizioso, nella caduta, ha rotto il telaio nuovo ed è stato costretto a tornare a quello vecchio. “E’ stato un mio errore, perché sono caduto dopo quattro giri, quando la gomma era già calda: forse sono entrato in curva troppo spavaldo. Mi spiace moltissimo per il team”.


Marquez può essere protagonista anche qui?
Secondo il cronologico dei tempi, Marc è stato il più costante nel turno del pomeriggio e secondo Rossi, la “Honda ha un vantaggio nella seconda parte della gara”. Quindi sì, anche qui Marc può fare una grandissima gara: era stato così costantemente veloce il venerdì solo ad Austin, quando poi salì sul gradino più alto del podio”.


Pedrosa, a questo punto, diventa il favorito d’obbligo per il titolo?
E’ chiaro che con Lorenzo che salterà due gare, Pedrosa è in un certo senso “obbligato” a conquistare il titolo. Lui, per il momento, non fa una “piega”, rispondendo a “macchinetta”: “E’ chiaro che Jorge è un pilota fortissimo e un rivale per il titolo, ma ce ne sono altri. Io non posso pensare alla sua assenza, devo rimanere concentrato e focalizzato sullo stesso obiettivo di inizio anno: vincere e fare più punti possibili”.
 

  • Federico.Devoto
    Federico.Devoto, Cagliari (CA)

    Ops

    Traliccio. Ma motore portante.
  • Federico.Devoto
    Federico.Devoto, Cagliari (CA)

    "No, non può essere casuale"

    Così sta scritto nel pezzo. Ma ci si dimentica che il record su questa pista è di Stoner su Ducati, anno 2008. Motore portante e in carbonio. Una seria analisi delle prove cercherebbe di capire le singole circostanze, e invece qui ci si limita ad affermazioni come quella riportata. Che in sostanza ci dice che Ducati è un bidone "perchè sì". Di anteriore son cadute perfino le M1, con la posteriore che parte di colpo invece ci si son ritrovati anche Lorenzo e Pedrosa. Non è casuale solo per le Ducati, a dimostrazione che "era tutta colpa della moto". Siate seri.
Inserisci il tuo commento