Zam a tutto gas: si va troppo forte in MotoGP? [PODCAST]
Oggi parliamo di tecnica e sicurezza: io sono lo zam, questo è il 18esimo episodio di #atuttogas il podcast domenicale di Moto.it.
Che velocità raggiungeranno le MotoGP, e in particolare le Ducati, sul lungo rettilineo del Mugello prima della curva della San Donato? Dorna e i piloti sono preoccupati di questo problema, bisognerebbe intervenire? Se sì, come? Ma non si parla solo di potenza e velocità massima, ma anche dei tanti controlli e sistemi che negli ultimi anni sono apparsi su una MotoGP. Marc Marquez, a Le Mans, ha detto che secondo lui l’hole shot, il sistema per abbassare la moto in partenza e, adesso, anche durante la gara, rende più difficili i sorpassi, a discapito dello spettacolo. Ha ragione? Carlos Ezpeleta, managing director di Dorna, e Corrado Cecchinelli, direttore tecnologico MotoGP, ci aiutano a rispondere a queste e ad altre domande.
Grazie per l’ascolto #atuttogas torna domenica prossima.
Ho apprezzato il parere equilibrato e pragmatico di Cecchinelli su tutti gli aspetti tecnologici, atteggiamento che disinnesca gli intenti evidentemente speculativi di alcuni costruttori e piloti, che hanno tutto l'interesse affinché il vantaggio competitivo raggiunto da alcuni avversari in certi ambiti, venga annullato da un regolamento, piuttosto che da un loro costoso e pieno di incognite, impegno tecnico.
Come dice Cecchinelli, ridurre le velocità di punta da 360 a 340 km/h non ha un impatto tale sulla sicurezza, che giustifichi una rivoluzione regolamentare.
Per avere un'incidenza di questa portata, bisognerebbe scendere a 300 km/h... ma avrebbe senso nella classe regina delle moto?
E poi, è davvero la velocità in rettilineo la maggior imputata per la determinazione della sicurezza dei piloti? O come dice anche Jorge Lorenzo, è quella in curva...
Sui temi dell'aerodinamica e dell'abbassatore, finalmente è venuta fuori la verità che Ducati sostiene da sempre: sono sistemi che aumentano la sicurezza.
Ovviamente poi sia Ezpeleta che Cecchinelli esprimono quello che è l'ovvio rispetto al tema del mezzo più sicuro e cioè che nelle gare, più sicurezza = più margine per creare performance.
Quindi nelle gare la sicurezza attiva è una sorta di serpente che si morde la coda.
Ma proprio come dice bene Cecchinelli, se pensi al beneficio che ne traggono i motociclisti da questi upgrade tecnici, quando la loro moto è più stabile in autostrada grazie alle alette, più stabile in frenata e accelerazione grazie all'assetto variabile (che nella moto di serie potrà essere controllato dalla centralina), supportata dal TC in curva, dall'ABS...