Il mondiale SBK riparte da Aragon
La lunga pausa di oltre un mese e mezzo, seguita alle prime due gare di Phillip Island, è finalmente terminata ed il circus della Superbike si ritrova al Motorland di Aragon in Spagna, per disputare il secondo round del campionato 2014. La griglia di partenza sarà composta da 27 piloti con il nuovo ingresso di Badovini e Iddon che porteranno in pista le Bimota motorizzate BMW. La casa di Rimini non ha ancora preparato le 125 moto necessarie per superare la fase uno dell’omologazione, ma avrà altri quattro mesi di tempo per farlo e nel frattempo però i suoi piloti non prenderanno punti. La squadra di Batta ha provato per tre giorni a Portimao, ma il clima è stato sfavorevole e quindi non si sa a che punto siano le BB3 del team italo belga. Lo scopriremo ad Aragon.
Durante la sosta la maggior parte delle squadre ha svolto qualche sessione di test, sia per proseguire lo sviluppo e la messa a punto delle moto, che per mantenere in allenamento i propri piloti. Sul tracciato nei pressi di Alcaniz i risultati delle gare australiane e dei test potrebbero essere confermati, ma anche sovvertiti, delineando con maggior chiarezza i valori in campo che non sono ancora ben definiti. Aragon potrebbe essere il trampolino di lancio per Melandri e l’Aprilia. Nelle sei manche disputate sino ad ora dal mondiale SBK sul tracciato spagnolo, il pilota di Ravenna è salito cinque volte sul podio, conquistando due vittorie. Una pista che si addice alle sue caratteristiche di guida, ma anche all’Aprilia RSV4, due volte vittoriosa con Biaggi e due volte seconda con Guintoli lo scorso anno. Il pilota francese si è messo alle spalle i problemi con la spalla e dopo i test di Jerez ha il morale alto e la convinzione di poter conservare il primato in classifica.
Chi è tornato dai test con il morale alle stelle è il team Ducati che dopo le convincenti prestazioni di Giugliano a Phillip Island, ha dimostrato di poter essere molto veloce anche a Jerez. Però al Motorland Aragon la musica potrebbe essere molto diversa, soprattutto in gara. La Panigale è veloce sul giro secco, ma non ha ancora dimostrato di reggere la distanza e il lungo rettilineo di quasi un chilometro e mezzo potrebbe accentuare la scarsa velocità massima della 1199. La Ducati però, oltre all’emergente Giugliano, potrà contare su Chaz Davies, considerato un vero esperto del tracciato spagnolo, dove ha colto il terzo posto nel 2012 ed una fantastica doppietta l’anno passato.
Nonostante sia stata la pista dove la Kawasaki ha sviluppato la Ninja ZX-10R, Sykes e la verdona non sono hanno mai ottenuto grandi risultati ad Aragon, fatta eccezione per il terzo posto di Tom in gara due nel 2013. I risultati dei test di Jerez sono stati molto positivi sia per Sykes che per il suo compagno di squadra Loris Baz e specialmente quest0ultimo farà di tutto per ottenere quella che sarebbe la prima vittoria di una Kawasaki in terra di Aragona.
In casa Honda si lavora incessantemente per rendere competitiva la nuova CBR. Il team Pata Honda ten Kate ha provato a Cartagena e Jerez, per proseguire il lavoro di sviluppo della moto e per raffinare un’elettronica che sembra soddisfare Rea ed Haslam. La pista del Motorland Aragon è sempre stata avara di successi sia per i due piloti, che per le Honda e riteniamo che la musica non possa cambiare proprio questa volta, visto che il team Ten Kate è ancora alla ricerca della piena competitività per la CBR 1000RR. I test spagnoli hanno dimostrato la bontà del lavoro dello staff tecnico del team olandese che potrebbe tornare sul podio sul prossimo appuntamento che si corre proprio ad Assen. Molti riflettori saranno puntati sulle due Suzuki di Laverty e Lowes, chiamati a confermare quanto di positivo hanno fatto vedere in Australia, ma anche a cancellare i dubbi sulla tenuta del motore della GSX-R1000. I test svolti nella pausa sono serviti a testare un nuovo forcellone ed alcune nuove soluzioni di motore, che però difficilmente verranno utilizzati già nel prossimo weekend. Dopo la brutta caduta di Phillip Island Lowes non è ancora nel pieno della forma fisica, ma sarà regolarmente in pista.
Lo stesso dicasi per Scassa, May e Fabrizio, che sono tornati in moto per valutare le proprie condizioni fisiche dopo gli incidenti dei quali erano stati vittime in Australia e che correranno ad Aragon anche per non perdere ulteriore terreno nei confronti dei propri avversari. Chi non ci sarà è purtroppo Sylvain Barrier che come sappiamo dopo la caduta nelle prove a Phillip Island, è stato vittima di un grave incidente automobilistico in Francia. Il giovane francese sta recuperando in fretta, smanioso di tornare sulla sua BMW, ma difficilmente lo potrà fare prima dell’appuntamento di Imola. Per ora sulla sua S1000RR Evo salirà Leon Camier, ansioso di fare bene, per rientrare in pianta stabile nel mondiale delle derivate dalla serie. E parlando di Evo, assieme a Camier i protagonisti del round aragonese dovrebbero essere ancora Salom e Canepa, che si sono divisi le prime due posizioni dell’ipotetico podio della nuova categoria, con lo spagnolo che ha preceduto l’italiano in entrambe le manches. Canepa ha svolto una sessione di test a Vallelunga, mentre Salom era a Jerez con la squadra ufficiale Kawasaki, ma purtroppo nel corso dei test è caduto procurandosi una forte contusione ad una mano. Non sappiamo quindi se David si presenterà ad Aragon al 100% o se risentirà della caduta nei test.
La Pirelli fornirà ai piloti Evo soluzioni diverse rispetto a quelli della Superbike. La casa italiana nel corso dell’anno intende sviluppare diverse soluzioni dedicate sia alle Evo che alle Superbike, con l’obiettivo di provare ad assottigliare il divario tra le due categorie, rendendo il Campionato più equilibrato ed avvincente.
In Spagna cambieranno gli orari delle gare. La prima prenderà il via alle 10,30 mentre la seconda alle 13,10. Esigenze televisive.
CERTO
Che dire,braviii organizzatori.