La SBK a Imola in attesa del nuovo rivoluzionario regolamento
Il circus della Superbike si è trasferito a Imola per disputare il settimo round di questa stagione 2013. Sarà una tappa importante per il mondiale delle derivate dalla serie non solo per quanto succederà in pista, ma anche per quanto avverrà nel paddock, con la Dorna ormai prossima a divulgare il futuro prossimo e remoto della Superbike.
Per quanto riguarda la pista occhi puntati sulla Ducati e su Carlos Checa. Senza la limitazione degli air restrictor, le rosse di Borgo Panigale potrebbero finalmente lottare per le posizioni di alta classifica, anche grazie al pilota spagnolo che a Imola ha vinto ben cinque delle ultime sei gare disputate (nel 2011 non ha vinto la prima gara, ma è salito comunque sul podio al terzo posto). La Panigale potrebbe quindi rappresentare la sorpresa di questo weekend, mentre sono attesi ad una conferma Tom Sykes, due volte secondo lo scorso anno, dopo che si era assicurato l’ennesima Superpole, ed i due piloti Aprilia Laverty e Guintoli. Nessuno dei tre ha ancora vinto una manche in riva al Santerno e domenica potrebbero rompere il ghiaccio. Lo stesso vale per Melandri il cui miglior risultato in Superbike si limita a due sesti posti nel 2011 e 2012. Nemmeno il suo compagno di squadra ha mai combinato nulla di buono a Imola, visto che lo scorso anno Chaz venne falciato da Guintoli in gara uno e fu solo quattordicesimo in gara due.
I due piloti privati Aprilia Michel Fabrizio e Davide Giugliano, hanno ricordi ben diversi per quanto riguarda le gare disputate all’autodromo intitolato a Enzo e Dino Ferrari. Michel ha ottenuto qui la sua prima ed unica pole position e vittoria nel 2009, mentre Davide, secondo in Stock 1000 nel 2011, lo scorso anno venne fermato da problemi tecnici in gara uno e dalla mancanza di benzina in gara due (lo stesso problema che lo ha costretto al ritiro anche quest’anno ad Aragon).
Oltre che Checa, Imola ha visto vincitore anche Johnny Rea, anche se solo in gara uno nel 2011. Il suo compagno di squadra Leon Haslam, che sembra si sia quasi completamente ripreso dalle frattura di tibia e perone patite ad Assen, ha nel suo palmares due terzi posti con la BMW nel 2012, ma anche la ben nota rottura del motore della sua Suzuki del 2010, che consacrò Max Biaggi campione del mondo con una gara di anticipo. A Imola rivedremo in azione Haga, con la BMW del team Grillini, nella speranza che sia rimasto qualcosa del Nitronori che tutti noi ricordiamo.
Regolamento 2014
Intanto la Dorna ha ultimato una proposta di regolamento che rivoluzionerà la Superbike. Che l’attuale formula del mondiale delle derivate dalla serie fosse ormai arrivato al capolinea era chiaro a tutti. Dorna quindi non si è limitata a diminuire i costi delle moto e di alcuni componenti o a contingentare i motori, ma riavvicina in modo sostanziale le attuali Superbike alle Superstock e di conseguenza alle moto di serie. Un ritorno alle origini che rappresenta una vera rivoluzione. L’organizzatore spagnolo come sappiamo gestisce sia la GP che la Superbike e restando fedele a quanto aveva affermato sin da quando si era insediata al posto di Infront Motorsports, manterrà ben netta la linea di separazione tra i prototipi (GP) e le derivate dalla serie (SBK).
Il prossimo sarà un anno di transizione, che vedrà gareggiare insieme le Superbike attuali e quelle del futuro, che saranno delle Superstock evolute. Una soluzione cuscinetto, che consentirà alle case di vendere le moto ed i componenti pronti a magazzino ed utilizzabili solo con gli attuali regolamenti e nello stesso tempo permetterà ad alcuni team privati di passare dalla Superstock 1000 alla nuova categoria, preparandosi così alla futura e definitiva Superbike.
Moto più vicine alla serie, una reale diminuzione dei costi, un livellamento delle prestazioni, un maggior numero di piloti in griglia ed una Superbike nuovamente spettacolare.
Ma dopo aver preso atto di avere ancora un solo anno per far correre le Superbike attuali, come reagiranno le case costruttrici nel 2015? Chi vorrà proseguire con lo sviluppo e la ricerca di nuove soluzioni e tecnologie dovrà trasferirsi in MotoGP (BMW? Kawasaki? ) andando quindi a fornire nuova linfa ad una categoria che ha da sempre bisogno di più moto in pista. Altri invece resteranno in Superbike e se non lo faranno in forma diretta, resteranno a supporto di team privati, così come da sempre opera ad esempio Honda con il team Ten Kate.
Questo quindi lo scenario che si prospetta per il futuro del mondiale Superbike, ma restiamo ora in attesa di conoscere nel dettaglio i nuovi regolamenti, che potrebbero essere resi pubblici già qui a Imola.
anto
Col nuovo regolamento,se ben fatto,si propone invece un campionato assai piu' realistico della cara gp,perche' le moto sono piu' livellate se lasciate quasi standard,e la differenza la fa' il pilota.
Ben diversamente dalla motogp dove anche un capello fuori posto e sei tagliato fuori dal mondiale,tecnicamente parlando.
Quindi non e' affatto di serie b,semplicmente e' piu' REALE la sbk della motogp-
Nella motogp se non hai honda o yamaha,ufficiali,puoi fare a meno di correre.....
giusto risparmio o altro?