SUPERBIKE

Test Aragon: il 17” passa l’esame

- Prove di futuro ad Aragon: nei test di ieri i piloti hanno avuto modo di toccare con mano gli pneumatici da 17” che utilizzeranno a partire dall’anno prossimo. Sykes il più veloce
Test Aragon: il 17” passa l’esame

I test post-gara di Aragon sono stati il teatro delle prove generali per la più importante novità regolamentare dell’anno prossimo: il ritorno alla misura di 17” per le coperture dopo che, ad inizio anni duemila, la Superbike aveva seguito l’indirizzo tecnico della MotoGP con l’adozione pervasiva dei 16,5”. Con la condivisibile intenzione di riavvicinarsi alla produzione di serie, contenere i costi e rendere più efficace lo sviluppo delle coperture in normale vendita per uso amatoriale – tanto su strada che in pista – Infront, assieme al fornitore unico Pirelli ha “aperto” al 17”, offrendo a tutte le squadre la possibilità di iniziare a lavorare con ampio anticipo su quello che sarà il prodotto di riferimento per l’anno prossimo.

 

E’ stato Sykes, con la sua Kawasaki, il più veloce della giornata di test. Una giornata a cui curiosamente, nonostante i costi fossero interamente sostenuti da organizzazione e fornitore degli pneumatici, non hanno preso parte il team Red Devils ed Effenbert, e nella quale i team Parkingo MTC, Grillini Progea e Pedercini hanno preferito non “assaggiare” i nuovi 17” per concentrarsi sulle sole soluzioni da 16,5” disponibili. Da tutte le altre squadre sono arrivati riscontri positivi: a parità di mescola (SC1 sia per il 16,5 che per il 17), tutti i piloti hanno fatto registrare miglioramenti oscillanti fra i due decimi di Sykes – che già con il 16,5” aveva girato con un ritmo spaventoso – e il secondo e mezzo di Davide Giugliano.

 

I confronti fra le prestazioni dei vari piloti non la dicono tutta: per semplificare il lavoro dei tecnici, i partecipanti al test sono stati divisi in due gruppi, che hanno avuto a disposizione le gomme da 17” la mattina (Max Biaggi, Davide Giugliano, Jonathan Rea, Leon Camier, Leon Haslam, Ayrton Badovini, Loris Baz e Lorenzo Zanetti) o il pomeriggio (Carlos Checa, John Hopkins, Marco Melandri, Michel Fabrizio e Tom Sykes), con temperature dell’asfalto sensibilmente diverse. Più significativo il confronto diretto, che ha appunto fatto registrare miglioramenti per tutti i piloti. Carlos Checa ha parlato di una prestazione ottimale anche senza modificare l’assetto, di un miglior feeling sull’anteriore e di una miglior stabilità pur in assenza di compromessi rispetto alle caratteristiche delle 16,5”.

 

«Il risultato dei test di oggi è una base di partenza senza ombre, molto promettente» ha commentato il Racing Director Pirelli Giorgio Barbier, «su cui costruire nuove evoluzioni. La sfida per noi di Pirelli sarà costruire la nuova gamma partendo da questo interessante progresso». La 16,5” resterà in produzione, dato che un campionato di primissimo piano come il campionato britannico BSB non è stato ritenuto “ancora pronto” per passare al 17”. Inevitabile però pronosticare che lo sviluppo si concentrerà sul nuovo profilo, esattamente come avvenne al momento del passaggio inverso. Per vincere, nel 2013, bisognerà puntare sul 17”.

 

  • Arturo-22
    Arturo-22, Pontinvrea (SV)

    Bene

    Direi che è un'ootimo segnale, la SBK che torna al cerchio da 17, se poi adottassero il regolamento BSB, niente controllo di trazione e altri ammennicoli elettronici, sarebbe il massimo.
  • markovic
    markovic, Saronno (VA)

    ..l'altra verità..

    ..contenere i costi di Pirelli che con quello che paga di fee all'organizzatore del Mondiale SBK non ci sta più dentro..alla fine le prox.gomme da SBK da 17" saranno delle gomme SSTOCK slick..si chiama economia di scala..se poi dobbiamo venderla al Mondo diciamo strategia industriale e contenimento dei costi ma la realtà è un'altra..per ridurre i costi e riportare la SBK a quello che era in origine (non una brutta copia della MotoGP) basterebbe togliere qualche chilo di elettronica!
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