Speciale caschi: test AGV GP Tech
AGV GP Tech
AGV produce caschi per motociclisti dal 1955 ed è certamente uno dei marchi più famosi al mondo. Poche settimane orsono è venuto a mancare il fondatore dell'azienda Italiana, Gino Amisano, colui che ha dato il proprio nome all'azienda stessa (Amisano Gino Valenza). Se Amisano è stato il fondatore dell'AGV, Valenza Po l'ha vista nascere e milioni di caschi sono stati negli anni prodotti nello stabilimento piemontese. Successivamente, Amisano ha venduto la sua creazione e si è ritirato per un meritato risposo. Abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo e lo abbiamo sempre considerato uno degli uomini che hanno fatto la storia non solo del casco, ma anche delle competizioni motociclistiche, visto che con le sue sponsorizzazioni ha aiutato molti campioni ad emergere e ad affermarsi. La scritta AGV sormontata dal caschetto tricolore rievoca ricordi legati a campioni del calibro di Giacomo Agostini, Kenny Roberts e Valentino Rossi. Ed è proprio il casco del campione di Tavullia che abbiamo provato nella versione Five Continents, top di gamma della collezione AGV 2009.
Questo casco, che rappresenta il meglio della collezione, è assolutamente "Made in Italy" a conferma della grande qualità ed affidabilità delle produzioni italiane rispetto a quelle dei paesi emergenti. La grafica disegnata da Drudi e voluta da Valentino Rossi ci piace molto e non passa certo inosservata, non solo perché legata al pluri-campione mondiale, ma anche grazie ai suoi colori molto vivaci, al grande numero 46 posizionato sulla parte posteriore del casco ed al motivo "sole e luna", tanto caro al campione. Ma vediamo ora nel dettaglio quanto è emerso dalla nostra prova.
Scopriamo i segreti del casco del Campione del Mondo
Bella la scatola che contiene il nostro GP Tech. Pregevole il sacchetto porta casco, imbottito e dotato di due maniglie che rendono questa sacca una vera borsa porta casco. Controlliamo l'etichetta omologativa per apprendere che il nostro casco è stato omologato come integrale (e quindi con mentoniera protettiva) in un laboratorio italiano ed è conforme a quanto richiesto dalla vigente normativa Europea ECE 22-05. All'interno della scatola troviamo un sacchetto in plastica con i libretti delle istruzioni, chiari, corredati da vari disegni e foto ed in otto diverse lingue. Il tutto in sintonia con un casco di questo livello e di questo prezzo. Oltre a due adesivi con il logo AGV in due diverse dimensioni, troviamo nell'ordine : un cartellino che spiega come usufruire di una estensione temporale della garanzia (visitando il sito www.agv.it), un altro cartellino che ci mostra gli otto diversi tipi di visiere disponibili per il GP Tech, il cartellino che ci informa che le imbottiture interne sono state trattate con il sistema Sanitized (anti allergico ed anti batterico) ed infine l'ultimo cartellino che ci informa che alcuni dei tessuti utilizzati sono in CoolMax, una speciale fibra sintetica che consente un ottima traspirazione. I due libretti invece riguardano il primo le istruzioni generalmente riferite ad ogni tipo di casco AGV, mentre il secondo riporta le istruzioni specifiche del GP Tech e trattano, ad esempio, il cambio della visiera o lo smontaggio ed il montaggio dell'interno. La linea del Rossi replica è molto compatta e filante, senza particolari protuberanze e sporgenze. Anche le due prese d'aria superiori, che assieme alla presa d'aria posizionata sulla mentoniera ed ai sei estrattori posteriori, compongono il sistema di ventilazione di questo casco denominato IVS (Integrated Ventilation System), non sporgono molto dalla linea della calotta. Durante il nostro test abbiamo potuto constatare come la presa d'aria sulla mentoniera convogli effettivamente aria all'interno della calotta, mentre le due prese d'aria superiori non ci hanno mai fatto avvertire distintamente la differenza tra l'averle aperte o chiuse. Assieme agli estrattori posteriori (e sfruttando anche l'effetto Venturi) le due prese d'aria frontali dovrebbero creare un flusso d'aria ben avvertibile.
La nostra prova
Abbiamo utilizzato il GP Tech sia con una moto turistica che con una moto racing, in autostrada così come sulle curve delle colline toscane. Con entrambe le moto le prese d'aria superiori hanno convogliato una quantità d'aria modesta, mentre quella inferiore ha innescato un piacevole flusso d'aria che fuoriusciva dagli estrattori posteriori ed attraversava quindi tutto l'interno della calotta. Probabilmente le due fessure delle prese d'aria superiori sono troppo strette per consentire un reale e consistente ingresso d'aria.
Particolare la forma della calotta esterna che presenta una pronunciata gobba posteriore che, oltre ad avere un effetto stabilizzatore alle alte velocità, protegge al meglio la nuca dell'utilizzatore in caso di impatto e questo aumenta notevolmente le capacità protettive del GP Tech. Da rilevare inoltre le due nervature laterali che confluiscono nella parte posteriore e che irrobustiscono il casco su entrambi i suoi lati. La calzata è tipicamente racing. Avvolge la testa dell'utilizzatore ed è abbastanza stretta sulle guance per aumentare la stabilità del casco anche alle alte velocità, quando magari si solleva la testa dal cupolino e si deve far fronte all'impatto dell'aria che tende a spostare all'indietro il nostro casco e la nostra testa. Non abbiamo certo esagerato con le staccate, ma con la moto sportiva abbiamo potuto apprezzare le doti di stabilità di questo casco dovute sia alla forma posteriormente allungata della calotta, che all'interno, che fissa saldamente il casco alla testa dell'utilizzatore. Certo dopo alcune ore la calzata racing ha iniziato a farsi sentire, anche se in un modo del tutto sopportabile. Le guanciole sono della giusta densità mentre la cuffia è ben imbottita e forata in corrispondenza dei fori degli estrattori presenti sulla calotta. L'interno dispone inoltre di un cuscinetto sul quale è cucito il logo AGV, che è in rilievo ed è posizionato proprio sulla nuca dell'utilizzatore. Questo cuscinetto oltre a spingere leggermente la testa di chi lo indossa verso la parte anteriore, serve proprio a contrastare la forza dell'aria che può spingere il casco all'indietro alle alte velocità. Evidentemente i suggerimenti di Valentino sono stati apprezzati e messi in pratica. Sufficiente e comodo lo spazio per le orecchie. Durante i nostri test le spugne non si sono mai ammorbidite e la densità è rimasta la stessa, garantendo quindi il mantenimento della taglia corretta. Anche il cinturino è ben imbottito e dispone naturalmente della chiusura a doppio anello di tipo racing, ed è formato da un robusto nastro tubolare nero, con il comodo bottone al quale ancorare il nastro stesso una volta serrato il nastro attorno ai due anelli.
La visiera trasparente montata sul casco, omologata e dello spessore di mm 2, chiude perfettamente ed il nostro test (un foglio di carta infilato tra visiera e calotta) ha evidenziato come la guarnizione del bordo oculare vada a toccare la visiera con continuità, senza consentire quindi fastidiose infiltrazioni d'aria. Si tratta naturalmente di una visiera piana senza bombature, dotata degli appositi agganci per le visierine tear off (una busta di tear off viene fornita gratuitamente assieme al casco). Queste visierine removibili si utilizzano soprattutto in pista, ma dobbiamo dire che sono risultate utili anche nelle giornate estive e specialmente nelle strade di campagna, dove i moscerini possono rendere precaria la visibilità.
La visiera è trattata antigraffio ed antiappannamento e la sua rimozione è veramente molto semplice e non richiede l'ausilio di attrezzi, avvalendosi del sistema XQRS (Extra Quick Release System). Basta aprire completamente la visiera e poi spingere verso il basso la leva rossa (a scanso di equivoci una freccia più scura è stata stampata proprio sul meccanismo visiera ed indica in quale direzione occorre spingere la leva) sino a sbloccare i dentini che regolano il movimento della visiera.
Successivamente basterà tirare leggermente la visiera verso l'esterno per estrarre definitivamente la visiera dal primo dei due lati. Agendo allo stesso modo anche sull'altro lato si libera completamente la visiera. Per riposizionare la nostra visiera abbiamo naturalmente agito in modo inverso.
Come possiamo vedere nell'apposito cartellino a corredo del casco, sono ben otto le visiere commercializzate da AGV per questo casco : trasparente, fumè chiaro, fumè scuro, gialla, iridium, iridium gold, iridium blu e a specchiata. Semplice anche lo smontaggio delle imbottiture interne di comfort. Occorre impugnare la prima delle due guance laterali amovibili e tirarla a sé sino a quando i tre bottoni che la fissano al polistirolo laterale non si saranno aperti. Una volta ripetuta l'operazione con l'altra guancia, possiamo rimuovere anche la cuffia, tirandola a noi sulla parte della fronte sino a che gli inserti, inseriti a pressione in apposite sedi in plastica fissate sul polistirolo, non saranno stati estratti. Lo stesso procedimento vale per la parte posteriore della cuffia stessa.
Smontato completamente l'interno, possiamo constatare come il nostro GP Tech disponga di una calotta interna in polistirolo stampato nel colore nero, mentre le parti laterali a protezione dei lati sono stampate in polistirolo di colore bianco e sono ad alta densità. La calotta interna di colore nero risulta essere in due pezzi con l'inserto centrale, di densità più bassa rispetto al resto della calotta, incastrato nelle apposite sedi ed incollato in tre punti per evitarne la rimozione accidentale durante lo smontaggio delle imbottiture interne. La parte interna della mentoniera, in corrispondenza della presa d'aria inferiore, è in polistirolo bianco ad alta densità, rivestita in poliuretano nero.
Purtroppo non siamo riusciti ad estrarre la calotta in polistirolo dall'interno della calotta in fibra, in quanto la stessa vi è stata incollata.
La parte visibile della calotta esterna è stata verniciata in blu e quindi sono stati nascosti alla vista i rinforzi in carbonio e in fibre aramidiche che sono stati utilizzati nello stampaggio della calotta del GP Tech in quanto AGV dichiara di utilizzare per questa calotta una speciale stratifica denominata SSL (Super-Super-Light) che utilizza appunto fibra di vetro, carbonio e kevlar.
La scheda tecnica e il risultato della bilancia
Il peso da noi rilevato (gr 1483) è conforme a quanto dichiarato dal produttore (gr 1.450 + - 50). Veniamo ora alla scheda tecnica del GP Tech. Come abbiamo visto, la calotta esterna è stampata in materiale tricomposito ed è in tre diverse misure che consentono di creare una completa gamma di taglie che vanno dalla XXS alla XXXL. Sono di ben quattro diverse misure invece le calotte interne in polistirolo nero, che dispongono di un inserto superiore stampato in bassa densità. Inoltre è già predisposta per essere utilizzata con le visierine removibili tear off e montaggio e smontaggio non richiedeno l'utilizzo di attrezzi. Gli interni, antibatterici ed anallergici, dispongono di inserti in tessuto CoolMax e sono completamente removibili e lavabili. Il sistema di ritenzione dispone della chiusura a doppio anello secondo il più classico stile racing. AGV propone questo casco in tre versioni monocolore e dodici varianti grafiche. La versione Five Continents costa 705 euro iva inclusa.Conclusioni
Il GP Tech di AGV è senza dubbio un ottimo casco.
Linea, calzata e stabilità alle alte velocità si sono dimostrati all'altezza del prestigio e del prezzo di questo casco, mentre potrebbe essere leggermente migliorata l'aerazione dalle aperture frontali.
Trattandosi di un casco prettamente racing non ci aspettavamo un comfort da granturismo e le imbottiture interne sono infatti consone al suo utilizzo primario, ma una rumorosità avvertibile a velocità elevate ne peggiora il comfort complessivo. Certo la grafica di Valentino Rossi ha il suo prezzo e probabilmente chi non vuole rinunciare al casco del campione del mondo della MotoGP è disposto a spendere i 700 euro richiesti per il GP Tech Five Continents.
Il prezzo, anche se elevato, è lo stesso di altri caschi di marchi diversi, considerati top di gamma. Sono presenti sul mercato caschi con prezzi addirittura superiori al GP Tech e ci riferiamo non solo a caschi giapponesi, ma anche a caschi europei. Non c'è nulla da eccepire sulla qualità generale del GP Tech che ha una verniciatura perfetta, un'ottima calotta che abbina leggerezza a solidità, e un polistirolo a doppia densità per il migliore assorbimento degli urti. Un casco sicuro, garantito dal marchio AGV e dal fatto che è stato progettato, prodotto e omologato in Italia.
Carlo Baldi