Rally-Raid. Aprilia, La Via Tuareg 660 GCorse
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Parma, 20 Giugno. Più di una Fabbrica sta lavorando puntigliosamente e con un programma giustamente ambizioso sullo sviluppo di una bicilindrica on-off (non so se è corretto definirle così ma spero che sia chiaro) in chiave sport, che nella fattispecie vuol dire Rally-Raid. Una di queste è Aprilia (delle altre parleremo, magari, più avanti). Forte di un’esperienza racing di prim’ordine, e con un passato specifico lusinghiero, Aprilia sa come si fanno certe cose e che importanza dare al lavoro e al programma. La chiave del progetto Aprilia, nello specifico dello sviluppo della Tuareg 660 da cui parte tutto, dunque, è la via delle Corse. Giusto e primordiale, quindi, affidarsi a chi ha l’esperienza per strutturare seriamente un programma di questo tipo: GCorse, nell’accezione (direbbe Benigni) dei fratelli Vittoriamo e Gianfranco Guareschi.
Il programma, senza date e scadenze annunciate, e senza proclami chiassosi, è emerso dall’inverno con l’annuncio della struttura e della formazione, tecnici e piloti, ed è sbocciato in Primavera, contestualmente al primo impegno agonistico della Squadra, la partecipazione alla prima dell’Italiano Motorally in Toscana. Adesso siamo al passo avanti, lo step successivo. Non era un mistero, ed è diventata un po’ il segreto di Pulcinella l’intenzione. L’intenzione di Aprilia di partecipare alla nuova era dei Rally-Raid. Aprilia Racing, dunque, debutterà al Transanatolia il 2 Settembre prossimo, con due Tuareg 660 Rally affidate e Jacopo Cerutti e Francesco Montanari. Ne abbiamo parlato con Vittoriano Guareschi.
Vittoriano Guareschi. “Sì, andiamo a fare il Transanatolia. Lo possiamo dire, anche se non c’è ancora un annuncio ufficiale da parte della fabbrica, perché comunque la partecipazione è stata annunciata alla All Stars, la grande festa Aprilia. Lì abbiamo presentato la Squadra e le nostre moto, la versione GPX, quella che utilizziamo nell’Italiano Motorally e il prototipo che qui chiameremo “Africa”. Con quella abbiamo già fatto un test in Sardegna…”
Ma ho visto anche delle foto ambientate in Tunisia…
VG. “Beh, quello era uno shooting fotografico fatto con Jacopo Cerutti, ma la moto era ancora quella di serie, molto meno preparata di quella che stiamo usando adesso nel Campionato Italiano Motorally…”
Bene, scusami, andiamo avanti…
VG. “Sì, in Sardegna abbiamo provato la Tuareg 660 laboratorio, primo step della moto di avvicinamento specifico al Transanatolia e ai Rally-Raid. Tre giorni a Riola Sardo e dintorni. I Piloti sono contenti del risultato e dell’avanzamento e quindi andiamo avanti su questa strada. Per questo primo step e solo sulla moto prototipo, quelle che usiamo nei Motorally sono derivate dalla serie, abbiamo lavorato con Aprilia sulla ciclistica e sulle sospensioni. I Rally-Raid richiedono maggiore stabilità, e quindi c’è un nuovo telaio scomponibile con geometrie riviste per lo scopo, e sospensioni Ohlins, by Andreani in versione da competizione, con maggiore escursione sia all’avantreno che al retrotreno.”
Primo step cosa significa, che c’è altro più avanti?
VG. “Più avanti sperimenteremo uno step di evoluzione motore e prepareremo un nuovo serbatoio posteriore per avere più autonomia nei Rally con tappe lunghe. È importante lavorare per gradi e validare tutti gli sviluppi prima di passare ai successivi. Sulla Tuareg 660 prototipo abbiamo sperimentato anche uno scarico in titanio SC Project e uno specifico filtro dell’aria realizzato da Sprint Filter. È importante anche la collaborazione che abbiamo messo in piedi con Metzeler, che con Aprilia sta guardando seriamente allo sviluppo di coperture specifiche per le bicilindriche da Rally-Raid. La moto prototipo è un’altra cosa. Ha un comportamento diverso e chiaramente inspirato alla necessità di essere stabile e tetragona alle insidie del Rally-Raid. L’angolo di sterzo, il passo e l’escursione a 290mm avanti e dietro hanno in effetti cambiato la musica, e siamo tutti, piloti e noi, molto contenti.”
Beh, al Transanatolia la concorrenza dovrebbe essere agguerrita e importante…
VG. “Sì, abbiamo sentito che in Turchia ci misureremo direttamente sia con Alessandro Botturi sia con Xavier De Soultrait, che ha già vinto il Rally due volte e si presenterà anche lui con una bicilindrica. Io sono contento se c’è un po’ più di “compagnia”, così possiamo misurarci e vedere dove in effetti saremo arrivati con il lavoro, ed è importante non fermarsi, proseguire con lo sviluppo e andare avanti. Così dopo il Transanatolia abbiamo già in programma due test africani, in Tunisia e Marocco.”
State lavorando a stretto contatto con Aprilia. Come funziona?
VG. “Benissimo. Sì, per qualsiasi sviluppo importante, di ciclistica o elettronica, per esempio, ci confrontiamo direttamente con il reparto R&D di Aprilia. Sono bravissimi e molto reattivi, veloci e disponibili, anche quando si tratta di superare le inevitabili trafile burocratiche dei reparti corsa delle grandi Fabbriche. C’è, da parte loro, una voglia, una partecipazione che mi piace moltissimo. È un bellissimo reparto, e son tutti italiani!”
Vogliamo parlare un poco anche di Rally-Raid?
VG: “Beh, io direi che prima di parlarne è meglio fare l’esperienza. Il Transanatolia sarà la nostra prima. Dopo, allora, ne sapremo di più, non solo della nostra Tuareg 660…”
Giustissimo. Avanti e in bocca al lupo”
© Immagini Aprilia Racing
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rho01, Bergamo (BG)che bella che è. sarei proprio curioso di provare, o almeno sentire dire, la differenza tra la standard, la rally e quella col telaio modificato. non è che avete modo di fare una piccola prova?
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bikelink725, Pastrengo (VR)non puo' che essere un bene ...guareschi super appassionati e dalla passione nascono grandi cose.