Bici e monopattini. A Roma incidenti raddoppiati in 5 anni. Colpa dello sharing?
L’Automobile Club Roma ha presentato uno studio sulla sharing mobility realizzato dalla Fondazione Caracciolo. S'intitola “Nuovi modelli di mobilità in ambito urbano. La Sharing mobility a Roma” e analizza il fenomeno della mobilità condivisa nella capitale.
Anche Roma infatti, come le grandi città europee ha assistito a una grande crescita dello sharing a partire dal 2015 e fino ad oggi. Il ricorso alla mobilità condivisa è sempre più diffuso, soprattutto se si parla di biciclette, monopattini e scooter elettrici. In comparazione alle altre capitali Roma è la sesta per bici condivise (25.000 a Parigi, 5.000 a Roma) e la quinta per numero di monopattini in sharing (30.000 a Berlino, 13.000 a Roma).
La maggior parte dei veicoli in condivisione si concentrano nei primi due Municipi centrali di Roma, a scapito delle aree urbane più periferiche limitando di fatto l'utilizzo ai soli residenti e turisti. Questo però non ha frenato una crescita che solo nell’ultimo anno ha visto le iscrizioni crescere del 97%, sfiorando i 3,4 milioni di utenti registrati, e i singoli noleggi sono saliti dell’88,5%, superando 2,5 milioni di spostamenti. Le bici sono quelle con l’aumento più significativo delle iscrizioni (+227%), ma in termini di viaggi segnano “appena” +57%. I monopattini, invece, fanno registrare +147% di iscrizioni e +178% negli spostamenti. Tra i vantaggi di queste nuove forme di mobilità non va sottovalutato il minore impatto ambientale: l’80% delle vetture in car sharing è Euro6 o elettrico, mentre tra le auto private le Euro6 sono solo il 32% del totale e quelle a batterie non superano lo 0,5% del circolante.
Lo studio ha analizzato anche gli aspetti meno positivi del fenomeno sharing, in primis ovviamente gli incidenti stradali. Il coinvolgimento di bici e monopattini negli incidenti è più che raddoppiato negli ultimi cinque anni.
“Nell’anno del centenario dell’Automobile Club Roma – dichiara la presidente Giuseppina Fusco – continuiamo a presidiare strategicamente i molteplici versanti della mobilità. Lo studio dimostra come la Sharing mobility sia oggi una concreta alternativa di spostamento in ambito urbano. Occorre però introdurre misure correttive in termini di infrastrutture e di regolamentazione, prevenendo nuovi rischi di incidentalità. E' necessaria una loro diffusione anche nelle periferie, a vantaggio di un numero ancor più grande di cittadini che disporrebbero di soluzioni plurimodali, integrate e complementari al trasporto pubblico”.
“Per la nostra amministrazione – dichiara Eugenio Patanè - la Sharing mobility è strategicamente molto importante in vista dell’obiettivo che ci siamo prefissati di ridurre il numero di auto in città. Per questo motivo abbiamo approvato recentemente un nuovo regolamento per l’autorizzazione e la gestione dei servizi di noleggio in sharing di monopattini ed ebike con l’idea di razionalizzazione la presenza di questo tipo di mezzi in città, riducendoli nel numero, garantendo regole chiare che favoriscano il servizio su tutto il territorio cittadino e limitino gli abusi, nell’utilizzo, nella velocità e nelle possibilità di parcheggio. Grazie alle nuove disposizioni, che entreranno in vigore il 1° gennaio 2023, daremo a questi mezzi una vera e propria funzione trasportistica, che deve essere quella dell’ultimo miglio, estendendo il servizio in maniera capillare su tutti i municipi”.
Ho la sensazione che tutti questi feriti siano considerati dalle autorità , specie i sindaci , vittime " sacrificabili " sull'altare della mobilità " sostenibile".
Quando si sarà totalizzato un congruo numero di morti , allora qualcosa si muoverà , ma per ora meglio non farsi illusioni.
Tecnicamente considero i monopattini delle trappole, 25 km/h su routine da 8.5 pollici con una base di appoggio per chi guida veramente instabile. E siamo solo all'inizio.