Prototipi

Allo studio una eBike a idrogeno

- Lo studio olandese MOM ha presentato un concept di bici alimentata a idrogeno. La LAVO Bike garantisce più autonomia, più potenza e più carico utile
Allo studio una eBike a idrogeno

Non è un esercizio di stile, ma un progetto commissionato dal Providence asset group e sviluppato in collaborazione con l'Università del New South Wales (Australia). La LAVO Bike rappresenta un'alternativa altrettanto ecologica alle tradizionali eCargo. Per forme e dimensioni non è così dissimile, anzi. La vera novità è il sistema di propulsione che la spinge: non un motore spinto da una batteria, ma alimentato dall'idrogeno.

"La tecnologia dell'idrogeno è la promessa di un'energia priva di emissioni e consente di trasportare tre volte più energia per unità di peso rispetto a una batteria all'avanguardia".

L'impiego dell'idrogeno consente inoltre di avere maggiore autonomia, più velocità e anche un carico utile maggiore. L'energia utilizzata può essere prodotta tramite l'utilizzo di pannelli fotovoltaici e quindi in modo assolutamente green. 
 

LAVO è un'azienda australiana che ha creato il primo sistema di stoccaggio dell'idrogeno al mondo che è commercialmente pronto e disponibile. Può essere adattato per molteplici usi e la tecnologia in fase di sviluppo può essere adottata non solo su biciclette, ma per un'ampia gamma di prodotti lifestyle. Il componente critico del sistema è la cella a combustibile PEM Nedstack.

La cargo bike presentata è in fase di prototipo ancora ma la fusione di diverse tecnologie è significativa e conferma che il futuro si avvicina attraverso soluzioni di trasporto elettriche ed ecocompatibili dalle molteplici forme.

  • OsteoRider
    OsteoRider, Ferrara (FE)

    La vera rivoluzione elettrica avverrà con l'idrogeno. Lo sanno tutti che è assurdo pensare a batterie da 1000 km di autonomia, i pesi sono troppo alti, i costi sono mostruosi e la durata complessiva delle componenti è ridicola, così come è ridicolo chi parla di riciclo delle matterie. Semplicemente in quel caso ci si riferisce alla possibilità di smontare la batteria e sostituire singolarmente le pilette guaste al suo interno, che poi, sia chiaro, vengono buttate mica riciclate.
    Quindi ben venga l'idrogeno, c'è solo un insignificante problema di produzione alla base, o si estrae con una centrale nucleare oppure usando come energia fonti fossili, spero vivamente nella prima ipotesi.
    Ps: parlare di pannelli solari o altre fantasie rinnovabili per la produzione di idrogeno fa ridere le anatre, evidentemente si ignorano lo besi riguardo la quantità di energia necessaria per estrarre l'idrogeno.
  • OsteoRider
    OsteoRider, Ferrara (FE)

    La vera rivoluzione elettrica avverrà con l'idrogeno. Lo sanno tutti che è assurdo pensare a batterie da 1000 km di autonomia, i pesi sono troppo alti, i costi sono mostruosi e la durata complessiva delle componenti è ridicola, così come è ridicolo chi parla di riciclo delle matterie. Semplicemente in quel caso ci si riferisce alla possibilità di smontare la batteria e sostituire singolarmente le pilette guaste al suo interno, che poi, sia chiaro, vengono buttate mica riciclate.
    Quindi ben venga l'idrogeno, c'è solo un insignificante problema di produzione alla base, o si estrae con una centrale nucleare oppure usando come energia fonti fossili, spero vivamente nella prima ipotesi.
    Ps: parlare di pannelli solari o altre fantasie rinnovabili per la produzione di idrogeno fa ridere le anatre, evidentemente si ignorano lo besi riguardo la quantità di energia necessaria per estrarre l'idrogeno.
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