Mobilità. Il futuro è elettrico e condiviso. Ma la macchina non si molla!
La mobilità sta cambiando con sorprendente rapidità. Il Covid è stato un acceleratore di alcuni trend (come l'aumento dell'utilizzo della bicicletta) e ha anche evidenziato i limiti di certi modelli che investivano tutto sul trasporto pubblico. La parola d'ordine è diversificare e utilizzare di volta in volta il veicolo più idoneo allo spostamento che dobbiamo fare. Come sottolineato da un’indagine BVA-Doxa sui trend futuri della mobilità, il 40% degli italiani è disposto a utilizzare mezzi diversificati in base alle esigenze di movimento e il 62% si dichiara pronto alla shared mobility. Le due cose sono infatti strettamente connesse e legate a un più generale desiderio di cambiamento che coinvolge oltre la metà degli intervistati: il 53% crede che nei prossimi dieci anni cambierà radicalmente il modo di spostarsi.
Nonostante questo l'auto di proprietà rimane irrinunciabile oggi per il 93% degli intervistati che però dichiarano solo nell'85% dei casi che rimarrà tale anche tra 10 anni. Se oggi infatti l'automobile si conferma per il 72% degli italiani il mezzo di trasporto preferito, il 18% prevede tra dieci anni di non avere a disposizione un unico mezzo di trasporto principale, ma di scegliere di volta in volta il mezzo più congeniale in base allo spostamento.
Quello che spinge la quasi totalità degli intervistati a modificare il sistema di mobilità è la tutela dell'ambiente: il 35% pensa che vada limitato al massimo o addirittura abolito l'uso di veicoli inquinanti in città; il 36% utilizzando solo mezzi di trasporto ecologici. Tra le soluzioni nei prossimi 10 anni, il 48% indica come obiettivo un aumento di piste ciclabili e il 27% una maggiore presenza di mezzi pubblici. L'89% degli intervistati entro il 2030 si aspetta carburanti 100% ecologici, mentre 81% automobili full electric.
Certo che se il campione è quello di un giovane , single , molto social, che non ha la patente , che compra on line la maggior parte dei beni di consumo e che si fa portare a domicilio il cibo da asporto di cui si nutre principalmente vivendo in una grande città dove il trsporto privato è osteggiato come Milano o Firenze , l'esito non può che essere quello che si legge.
Tuttavia l'Italia è qualcosa d'altro e con lei gli italiani.
Per questo motivo gli auspici che appaiono come volontà in questi sondaggi non diventano mai realtà.
Il campione è fallato in partenza.