Brevetti

BMW: brevetto per una moto ibrida

- Due disegni per un'innovativa soluzione proposta dalla Casa di Monaco su un sistema modulare. La vedremo su un concept?
BMW: brevetto per una moto ibrida

Attualmente non ci sono molti esempi di moto ibride nel panorama mondiale - anzi, gli esempi si contano sulle dita di una mano, e senza nemmeno impegnarle tutte. A memoria ricordiamo soltanto il Piaggio Mp3 Hybrid (trovate qui la nostra prova), ormai peraltro uscito di produzione. Ma le cose potrebbero cambiare.

 

A dispetto della smentita - ma parliamo ormai del 2012, un’era geologica fa nel settore motociclistico - da parte dell’allora presidente di BMW Motorrad Stephan Schaller, la Casa di Monaco si sta invece impegnando nello sviluppo di una soluzione ibrida per il mercato motociclistico, facendo evidentemente tesoro dell’esperienza maturata con la supercar i8.

 

Il problema dell’ibrido sulle "due ruote" è principalmente legato a masse e ingombri: se sulle auto aggiungere un motore e un pacco batterie non compromette più di tanto la situazione - la riduzione dell’autonomia con propulsione endotermica viene contenuta in range accettabili - sulle moto la loro adozione comporta invece problemi niente affatto banali nel cosiddetto packaging, ovvero il posizionamento delle varie componenti, sia in termini di distribuzione dei pesi che per quanto ci dice... il numero sulla bilancia.

 

BMW sembra aver avuto un'idea più che accettabile, quantomeno parziale, riguardo a questi ingombri aggiuntivi. Il brevetto depositato mostra infatti una soluzione che sacrifica solo una parte della capienza del serbatoio per ospitare la batteria, ovvero l’organo più ingombrante, ma in maniera non permanente.

 

Il concetto che sta alla base del brevetto, infatti, prevede un serbatoio carburante la cui parte inferiore è realizzata in un materiale flessibile e gommoso, capace di modificare la sua forma per ospitare la batteria del sistema ibrido (quella indicata con il numero 15 nei disegni) nella metà inferiore.

 

L’idea è di poter utilizzare la moto in configurazione ibrida negli scenari più appropriati, mentre dove sia più utile avere una autonomia maggiore è possibile sfilare la batteria principale, recuperando lo spazio nel serbatoio e lasciandone attiva solo una permanente di servizio che alimenti il motore elettrico per fornire spunto aggiuntivo, ma senza consentire la circolazione in modalità esclusivamente elettrica.

 

Quale futuro possa avere una simile applicazione non è ancora dato sapere, anche se i disegni mostrano uno schema telelever, utilizzato al momento solamente sulle R 1250 GS (qui la prova) ed R 1250 RT (qui la prova). Siamo sicuri che non dovremo attendere molto per vedere un concept verosimile dalla Casa di Monaco…

  • Ponan
    Ponan, Monza (MB)

    La propulsione ibrida porta degli indubbi vantaggi in termini di riduzione consumi e quindi inquinamento soprattutto in città quando le fasi di accelerazione (in cui la propulsione elettrica cede energia) e decelerazione (in cui si recupera energia) sono continuamente alternate. Quindi su motocicli quali gli scooter. Però essendo un sistema costoso (devi aggiungere un motore elettrico e una batteria più performante, 1.000€?), potrebbe essere giustificabile essenzialmente per moto premium. Il caso di Piaggio MP3 Hybrid con 2.000€ in più rispetto alla stessa versione solo a combustione interna, che è stato un insuccesso, insegna! Stiamo a vedere :)
  • Fattoriale
    Fattoriale, Belluno (BL)

    (provocatorio) Notando quanti g/s circolano senza mai vedere nemmeno uno strada bianca, aldila' delle disquisizioni tecniche e pratiche, si, un pacchetto "city hybrid" ce lo vedo.
Inserisci il tuo commento