Volendo rimanere strettamente fedeli alle classificazioni, un Pedelec è una ebike. Ma nel significato che diamo alle parole non possiamo prescindere dal punto di vista: scendendo in questo campo la differenza tra eBike e Pedelec è consistente. Le prime sono biciclette elettriche, mentre i secondi sono scooter  elettrici a pedali. La realtà quindi sta nel mezzo, nel punto d'incontro dove queste due concezioni di mezzi si fondono solo nella forma giuridica, ma sono diversissimi sotto tutti i punti di vista. 

Da un lato stiamo assistendo a un continuo ammorbidirsi delle linee e del design delle eBike, con motori sempre meglio integrati e batterie che scompaiono nel telaio. Di pari passo ci sono produttori che scelgono motori meno potenti pur di contenere il peso e mantenere sensazioni più simili possibile a quelle di una bici muscolare. La naturalezza è la parola d'ordine: si vuole eliminare (o ridurre) la fatica conservando il piacere di pedalare. 
 

dal ato opposto, con il termine Pedelec si va a individuare una serie di progetti pensati per la mobilità (quasi esclusivamente urbana) che a tutti gli effetti derivano da un concetto più simile al ciclomotore che alla bicicletta. Restano i pedali e le limitazioni di velocità e potenza di una eBike, ma in comune con una bicicletta hanno ben poco. Concettualmente sono più vicini al Ciao che a una bici. Tra i modelli che hanno fatto da apripista c'è sicuramente il Fantic Issimo (leggi la nostra prova), che fin dal nome chiarisce da quale idea deriva. Più recentemente anche Xiaomi ha presentato un veicolo elettrico che ricade legalmente nella categoria delle eBike, ma che ha davvero poco a che fare con le bici. Il Ninebot C30 ha un'autonomia di 30-35 km e dovrebbe arrivare sul mercato italiano a un prezzo bassissimo: circa 400 euro. Con un costo così contenuto potrebbe aprire un nuovo settore tra le "due ruote: un'alternativa meno "sportiva" delle eBike e più conveniente di uno scooter, visto che per guidare un Pedelec non servono patente, assicurazione o bollo.