Yamaha YZF-R3 2015, foto e prezzo
Un po’ l’avvento della patente A2, un po’ la crisi economica e la crescente importanza dei mercati asiatici – dove i modelli fra i 250 e i 400 sono considerate grosse cilindrate – fatto sta che l’offerta delle Case giapponesi nel segmento delle under 400 cc sta fiorendo con tante proposte che offrono un ottimo compromesso fra prestazioni e prezzo.
La YZF-R3 sembra, almeno sulla carta, una proposta più sofisticata tecnicamente della media delle concorrenti, pur mantenendo un prezzo più che accessibile. La linea – a metà fra la R125 e la R6, sempre contraddistinta da masse tutte cariche sull’avantreno e un codone quasi etereo – la identifica inequivocabilmente come una di famiglia, con un’aria sicuramente più adulta, ricca e curata rispetto alla ottavo di litro.
Motore di nuova generazione
La discendenza dalle ultime novità Yamaha appare evidente analizzando il motore – un bicilindrico parallelo frontemarcia da 321 cc, naturalmente a quattro tempi e con distribuzione bialbero plurivalvole. Particolarmente contenuto l’angolo fra le valvole, rispettivamente di 26 e 22,5 mm di diametro per aspirazione e scarico, e come da tradizione Yamaha è stata curata la collocazione del corpo farfallato in verticale per sfruttare al meglio la forza di gravità per ottimizzare l’alimentazione. Contraddistinto da misure marcatamente superquadre (68 x 44,1) e da un rapporto di compressione 11,2:1 è capace di 42 cavalli a 10.750 giri e di una coppia di 29,6 Nm a 9.000.
Il comando della distribuzione limita al massimo le componenti del treno come su YZF-R1 (le uniche componenti che separano la camma dallo stelo della valvola sono bicchierino e piattello) limitando al massimo le masse in moto alterno e definendo così un motore più reattivo ed efficiente agli alti regimi. Stessa filosofia alla base dell’adozione di pistoni forgiati e bielle in acciaio al carburo, che riducono il peso delle componenti interne al motore e girano all’interno di cilindri DiaSil, processo di pressofusione al debutto su un bicilindrico Yamaha. E parlando di cilindri, il loro posizionamento disassato (offset) richiama immediatamente alla memoria le moderne unità montate sulle MT-09 ed MT-07. La fasatura regolare (a 180°) dell’albero motore privilegia evidentemente la potenza agli alti regimi; le vibrazioni vengono tenute a bada da un contralbero che prende il moto dalla trasmissione primaria.
Ciclistica
La ciclistica si incentra su una struttura tubolare in acciaio a diamante di nuovo design, con motore che svolge funzione portante. L’interasse è piuttosto contenuto – 1.380 mm – e il cannotto dello sterzo lontano da eccessi (25°) per definire una guida efficace ma non impegnativa per i neofiti. La distribuzione dei pesi (con un valore complessivo contenuto in 169 kg con il pieno) sfiora il valore neutro di 50/50 anche grazie al forcellone asimmetrico in acciaio particolarmente lungo (soluzione introdotta sulla prima YZF-R1) per migliorare la trazione.
Il comparto sospensioni fa affidamento su una forcella con steli da ben 41 mm di diametro stretta da piastre in alluminio; al posteriore troviamo un tradizionale monoammortizzatore; i cerchi a cinque razze da 17” calzano pneumatici nelle misure 110/70 e 140/70 rispettivamente all’anteriore e al posteriore. L’impianto frenante annovera un freno a disco da 298 mm e pinza a due pistoncini all’avantreno, coadiuvato da un’unità da 220 mm al retrotreno. Degna di una cilindrata superiore la strumentazione, con contagiri analogico e tachimetro digitale, completo di indicatore di cambio marcia e la solita serie di spie.
Colori, prezzo e disponibilità
La Yamaha YZF-R3 sarà disponibile nelle due colorazioni Race Blu e nera a partire da Aprile 2015 a 5.390 euro franco concessionario, e sarà ovviamente guidabile con la patente A2.
La soluzione...
Se le Case costruttrici li frequentassero, scoprirebbero migliaia di esperti, geni della meccanica e soprattutto del marketing che indubbiamente ne sanno molto di più di quei quattro scalzacani che invece loro hanno assunto e pagano profumatamente per analizzare i mercati e progettare i prodotti.
Inoltre, potrebbero risparmiare milioni spesi in ricerche e analisi di mercato, semplicemente ascoltando un qualsiasi biker di una qualsiasi provincia italiana, il quale, semplicemente guardando fuori dalla finestra è in grado di fare accurate previsioni di vendita sui mercati globali.
Troppe manie di protagonismo
Ora non è che il mercato deve essere fatto a immagine e somiglianza del quarantenne con un buon lavoro che può permettersi praticamente tutto, dalla motoretta pagata sull'unghia al finanziamento per la moto dei sogni...ci sono studenti, persone che non hanno voglia di aspettare 24 anni per avere la patente illimitata (belli voi che con una patente avete risolto tutto!) o persone che semplicemente sanno farsi bastare 300 cc e 42 cv.