40 anni di BMW GS: vi raccontiamo il giro con i 10 lettori protagonisti!
Ormai, se ci seguite, lo sapete bene: per raccontare questi primi 40 anni di GS abbiamo puntato tutto su di voi, sulla vostra passione smisurata per la moto, per i viaggi e per l'endurona tedesca in particolare. E voi - sì, ora lo possiamo dire a gran voce - ci avete ripagato con un entusiasmo contagioso, dirompente.
L'iniziativa speciale di Moto.it insieme a BMW Motorrad Italia ha riscosso un grandissimo successo. 700 appassionati hanno risposto all’appello sui social con una foto in compagnia della loro GS; tra loro abbiamo scelto 10 lettori per farci raccontare la loro storia. La potete leggere qui, ma l'articolo di Cosimo Curatola è così denso di amore per la motocicletta, che lo riproponiamo anche qui sotto.
Adesso vogliamo però raccontarvi cos'è successo il 9 ottobre. Ci siamo ritrovati di buon'ora coi i nostri 10 lettori nel centro di Agazzano, in provincia di Piacenza. A dire il vero due amici hanno dato forfait all'ultimo, ma si sa, le vie del Signore sono infinite e la sera prima abbiamo ripescato due partecipanti che ci hanno raggiunto da Piacenza e Rovigo in zona Cesarini.
Il bel tempo ci ha accompagnati sulle splendide colline piacentine, a cavallo della Val Nure e della Val Trebbia. La giornata ha visto anche il debutto in società delle BMW GS sia 850 che 1250 in versione 40esimo anniversario, guidate da Mattia Dodi (Direttore Marketing di BMW Motorrad Italia), che ha aperto il gruppo, e da Andrea Frignani (Responsabile Eventi di BMW Motorrad Italia). Non vi nascondo che mi sono goduto da matti la giornata anche io, in sella a una F850GS Adventure: percorsi meravigliosi, una moto davvero comoda e divertente, e una compagnia che ci ha fatto ridere dalla mattina alla sera. Sono gli ingredienti perfetti per un bel giro in moto.
Le GS hanno poi fatto tappa al Ristorante Costa Filietto, tappa imperdibile in val Trebbia, per concludere infine il giro sotto la suggestiva Pietra Parcellara.
Cari gssisti, ci vediamo al prossimo anniversario, ma non aspettiamo altri 40 anni!
Un grazie speciale:
- ai 10 amici arrivati da ogni parte d'Italia
- a Mattia Dodi e Andrea Frignani (BMW Motorrad Italia)
- al ristorante Costa Filietto di Mezzano Scotti (Piacenza)
- allo staff video di Moto.it (Camilla, Marco, Fabrizio, Antonio)
Foto di Cristiano Morello
Come le strade che può percorrere la moto, anche le storie dei nostri lettori sono particolari e diverse tra loro: Massimo, che guida una R80 G/S, ci ha raccontato che "nell’87 avevo una morosa e volevamo sposarci, ma alla fine non è andata bene. Così con i soldi che avevo risparmiato per comprare una cucina mi ci sono preso la moto! sono sempre stato motociclista, ma il G/S per me è sempre stato il re del fuoristrada su due ruote, un mezzo indistruttibile che puoi guidare ovunque” La moto c’è ancora, ed è bella come il giorno in cui l’ha acquistata, sarà che Massimo le ha dato tutte le attenzioni che quella ragazza nell’87 si è lasciata sfuggire.
C’è chi però arriva al bicilindrico tedesco da giovane, come Matteo: “Mio papà faceva i rally in macchina, ed io sono cresciuto con l’amore per le quattro ruote. Però poi, una volta presa la patente, ho capito di essere un motociclista. La mia GS è una Rallye del 2018, di tutta la serie è la mia preferita assieme alla Triple Black del 2016. Ed è la mia prima maxienduro, l’ho presa per fare un po’ di tutto: dai giri in off-road fino a 3.000 metri di altitudine ai viaggi in coppia o da solo. Tra tutte le moto che ho guidato è forse la più facile di tutte.”
Perché in tanti l’hanno presa per questo, la GS. La vedi da fuori e, se non sei pratico della materia, pensi che possa essere pesante. Ma una volta in sella ti rendi conto che è agilissima, merito della combinazione tra il baricentro basso garantito dal motore a cilindri contrapposti e la seduta alta tipica delle maxienduro. Ed il motore, con la sua progressione morbida, ti porta lontano senza darti pensiero.
Ce lo ricorda Luca, che con il suo boxer ci è arrivato in America per il leggendario viaggio coast-to-coast attraverso gli Stati Uniti: “Sono arrivato in BMW dopo una fase della mia vita passata a guidare moto sportive cercando di farmi male in tutti modi. E ci sono riuscito. Ma col tempo ho capito lo spirito del viaggio e così ho scelto la GS, che stupisce sempre per la sua facilità di guida. E' la moto totale. Volevo andare a Caponord e in Scozia, e ce l’ho fatta! Un giorno ho chiuso la mia moto in una cassa e l’ho spedita nel New Jersey, dove ho cominciato un viaggio che da New York mi ha portato fino a Los Angeles. 40 giorni di viaggio completamente da solo, con la mia moto, un’esperienza pazzesca. Penso che la miglior GS di sempre sia la 1150, una moto che ho nel cuore, ma che tutto sommato se la gioca con la 1200 bialbero, che a mio parere rappresenta il miglior equilibrio mai raggiunto tra prestazioni e modalità di utilizzo.”
Chi se la scorda la BMW R1150 GS, con il suo motorone in ghisa e, citando il nostro Andrea Perfetti nella sua prova Youngtimer, con quella faccia da matta. A rendere la bicilindrica tedesca così particolare nel panorama motociclistico sono anche soluzioni tecniche distintive: perché oltre al boxer ci sono telelever all’anteriore e paralever con trasmissione a cardano al posteriore. In questo modo la moto rinuncia ai trasferimenti di carico in frenata, andando ad abbassarsi in maniera omogenea dando ancora più sicurezza al pilota. Una soluzione che va compresa nei primi chilometri di guida ma a cui, col tempo, è difficile rinunciare.
Anche Lorenzo, che di BMW ne ha più di una, ha messo la 1150 Adventure sul gradino più alto del suo podio Giessato: “Sono diventato motociclista per viaggiare, ho preso il mio primo GS a venticinque anni da un amico e da lì ho avuto vari modelli di questa bicilindrica. Prima ne avevo una raffreddata a liquido del 2015 ma ora ho ripreso una 2013 perché la troppa potenza non mi è mai piaciuta. Alla fine però rimango davvero legato alla 1150, la tengo nel cuore. La GS ormai è una parte di me, e a chi non l’ha mai guidata dico… è la mano destra del diavolo!”.
Vivere lo spirito di una moto che ti permette tutto, dalle scappate nel fine settimana ai lunghi viaggi, è un po’ il motivo che fa scegliere una GS a tanti appassionati. D’altronde c’è chi ci va a lavorare la mattina pur non essendo esattamente il prototipo di motociclista in giacca e cravatta. “Io la GS la uso anche per lavoro - ci ha raccontato Mirko, che guida una R1200 GS completamente personalizzata - ho un’impresa edile e ci carico le cose dietro per poi portarle in giro. Perché con questa moto puoi fare quello che vuoi, senza limiti, e questa per me è la libertà. Certo che il 1150 GS per me è il massimo, quelle linee sono incredibili. Pensa che ne ho avuti tre, e se ho preso il 1200 è solo per una questione di comodità e di guida”.
A volte invece a portarti ad amare un mezzo così carismatico e appassionante come la moto è proprio il ricordo di chi ti ha fatto conoscere questa passione, come ci ha raccontato Massimiliano con la sua bellissima BMW R 80 G/S ed una maglietta del Joe Bar Team: “Sai, per me ha rappresentato sempre tante cose, i viaggi e i momenti più belli. Era di mio padre e lui, che mi ha trasmesso questa passione già da bambino, l’ha lasciata a me. Per quanto sia convinto che il futuro delle due ruote sia nell’elettrico, la GS più bella di sempre per me… è la mia!”
Ad essere d’accordo è anche Andrea, che a 26 anni è già Giessista da due: “La mia preferita di sempre è la prima, la R80. Però sai, la mia è un’edizione speciale della 1200 del 2008 con la colorazione Alpine White ed ogni volta che la vedo penso a quanto è bella. Da bambino passavo il tempo a guardare gli spot su YouTube con la gente che andava in giro per il mondo con questa moto e nel frattempo facevo dei giri con il mio babbo. Quando ho iniziato a lavorare l’ho convinto a prendere il GS e per me è stata la realizzazione di un sogno. Non vorrei che diventasse super potente, ho provato quella nuova da 136 cavalli e secondo me sono già quasi troppi”.
Per Dario infine, che guida una bellissima Rallye del 2018, BMW GS “è la vita! ed avendone possedute tantissime, so che è una moto che per essere capita fino in fondo va provata. Quindici anni fa, quando dovevo ancora acquistare la prima GS, la trovavo un po’ bruttina. Poi un amico me l’ha fatta provare e da lì è nato l’amore. Era una 1150 grigia, come quella di Perfetti. E oggi che ho questa 1200 Rallye sono davvero contento, non la cambierei mai.”
Tante storie d’amore, di vita e di passione. Perché infondo che tu abbia l’ultimo esemplare fresco di concessionaria o una moto d’epoca, la voglia di salire in sella e scoprire posti nuovi è sempre fortissima. Per guardare un po’ più in là di dove arriva l’orizzonte, prendere aria, sgombrare la mente. Grazie a chi ci ha mandato uno scatto e a chi ci ha raccontato la propria storia con BMW GS. Noi, come sempre, aspettiamo di provare la prossima.
Tra i ragazzi che sono entrati da giovani nel mondo BMW GS c’è anche Giorgio, che guida una R 1200 con cui ha viaggiato in lungo in largo dopo aver passato la più sana delle formazioni motociclistiche tra due tempi, sportive e nude di grossa cilindrata. “Sono motociclista da quando ero piccino, ed un giorno un amico ha preso il GS e me l’ha fatto provare… da lì ne ho comprata una nuova ed ho cominciato a viaggiare anche io. Per me GS è la libertà, il viaggio, e anche se la moto perfetta non esiste lei concede davvero tanto.”
A volte la moto riesce a fare anche questo, a farci vedere il mondo in maniera un po’ diversa. Lo fa con chi corre in pista e poi cerca di andare alla corda anche con il carrello del supermercato e le maxienduro, in questo, non fanno eccezione. Smetti di pensare di essere al TT e ti godi il paesaggio, le stradine di montagna e qualche passaggio in fuoristrada. E anche nella vita ti ritrovi a fare le cose con più calma, senza dover dimostrare chissà cosa agli amici.
Stefano ci racconta il mito dell’ultimo vero GS mentre pensa di acquistare il nuovo 1250, lui che è innamorato di BMW a prescindere dal numero di ruote: “GS per me è la moto della maturità. Sin da ragazzino ho sempre avuto moto da strada, ma da quando ho cambiato il target del divertimento, cominciando a fare viaggi, è lei la moto perfetta. È la seconda GS (uguale) che prendo, d’altronde girando in coppia e non più da solo non potrei fare altrimenti… mi ricordo una mia ex su di un mille sportivo che si era addirittura messa a piangere! Tra tutte quelle mai prodotte io comunque metto il 1150 in testa alla lista, anche se l’ultima uscita (la 1250) mi sta tentando moltissimo. Poi tutti ti dicono che il GS che hanno loro è l’ultimo vero GS, ma io sono d’accordo… anche per me il mio è l’ultimo vero!”
Foto di Davide di Tria