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Morini Rebello Giubileo: le prime immagini ufficiali

- E' in atto un'asta on line per 600 esemplari numerati e catalogati della Rebello 1200, un modello del 1956 realizzato in versione speciale Giubileo | Guarda il video
Morini Rebello Giubileo: le prime immagini ufficiali


Giovedì 15 marzo è stata lanciata un'asta on line per 600 esemplari numerati e catalogati della Rebello 1200, un modello del 1956 realizzato in versione speciale, la 'Giubileo', per festeggiare i 75 anni di vita dell'azienda di Casalecchio.
Non saranno poi prodotte altre Rebello fino al 2013.

«Una moto di culto da collezionare, con uno stile assolutamente Moto Morini, nella continuità della sua tradizione e della capacità di innovare, caratteristiche di questa grande azienda in tutta la sua storia» dice Sandro Capotosti, attuale Presidente di Moto Morini e morinista dentro, come lo stesso Ruggeromassimo Jannuzzelli: ovvero i due coraggiosi soci che si stanno occupando dell’ennesimo rilancio di uno dei nostri Marchi più carismatici.

«Con la Rebello 1200 Giubileo abbiamo inaugurato i nuovi canoni stilistici con cui verranno pensate e realizzate le Moto Morini del futuro» cita il rinnovato sito della storica Casa felsinea  «un forte family feeling coniugato a linee moderne e bellissime che esprimono potenza e robustezza». Come dar torto a quest’ultima dichiarazione? La Giubileo è tosta, aggressiva da vedere, e senza alcun dubbio con un suo preciso carattere distintivo, pur essendo più corpulenta e aggressiva della stessa Corsaro. Di quest’ultima eredita ovviamente telaio e forcellone, sormontati da una carrozzeria decisamente più squadrata e spigolosa ma secondo noi gradevole, sottolineata dallo sperone inferiore dal quale spunta un silenziatore senz’altro originale, così corto e di bocca quadra com’è. Ed ha anche un nome il nuovo silenziatore, ovviamente in inglese, e pure brevettato, chè non si sa mai: si chiama “MM smartbox”, e per la maggior parte si sviluppa sotto al motore – sostituendo quindi l’inconfondibile doppio trombone sottosella del Corsaro - accentrando quindi le masse e migliorando la maneggevolezza, oltre ad alleviare dal calore le terga di pilota e passeggero.


Codino magico


E che dire dell’esclusivo codino monoposto che, premendo un pulsante sul manubrio, arretra elettricamente, buttando senz’altro alle ortiche buona parte dell’appeal generale della Rebello, ma per la giusta causa di far posto ad un passeggero.... Tale peculiarità funzionale va però a scapito del solito porta targa, che con il codino tutto in avanti non è propriamente una bellezza, sporgente com’è. Comunque sia, anche l’astutissimo sistema a scorrimento è brevettato ed ha un nome: nella fattispecie "Electric variable saddle".

Piacevole il faro tondo incluso un un piccolo corpo carenato, che include il nuovo cruscotto, costituito dall’iconico contagiri a fondo bianco con cifre rosse e marchio dell’aquila ad ali spiegate ora parzialmente invaso da un display lcd complimentato da nove spie luminose. Ma è stato anche ridotto lo sforzo alla leva necessario per azionare la frizione, per facilitare la vita di chi guida, specie muovendosi nello spesso intollerabile caos metropolitano. E in una nicchia davanti al serbatoio troviamo il pulsante avviamento del motore, il che può far pensare alla presenza di qualche diavoleria elettronica da tenersi in tasca, in sostituzione della classica chiave.


Motore e ciclistica


Il cuore della Rebello Giubileo è naturalmente il ben noto V2 Bialbero Corsacorta con i cilindri inclinati di 87° e cilindrata di 1.187 cc, progettato da Franco Lambertini. Un bombardone superquadro (ha pistoni da ben 107 mm e corsa di 66) da 130 cv (96 kW) a 8.500 giri, con una coppia massima di ben 12,4 kgm (122 Nm) a 6.750. Caratterizzato dal basamento con carter centrale monoblocco, ha la distribuzione DOHC a 8 valvole con azionamento misto ingranaggi-catena, ed è alimentato tramite iniezione elettronica Marelli con due corpi farfallati da 54 mm e due iniettori. Quanto allo scarico, ora è stato dotato di doppia sonda lambda. La frizione, azionata idraulicamente, è dotata di dispositivo antisaltellamento.

Il telaio a traliccio mantiene le quote già note, ovvero (e relative quote: cannotto inclinato di 24,5°, avancorsa di 103 mm, interasse di 1.450 mm e sella a 830 mm da terra, e il peso a secco dichiarato è 198 kg. La forcella è una Marzocchi U.D. tutta regolabile con steli da 50 mm ed escursione di 129 mm, mentre il monoammortizzatore posteriore è un Öhlins, che consente alla ruota motrice un’escursione di 134 mm. I freni sono ovviamente Brembo, con i due dischi anteriori da 320 mm qui dotati di pinze radiali monoblocco a 4 pistoncini e pompa radiale; il disco posteriore è da 220 mm, con pinza a 2 pistoncini. Le ruote, forgiate in alluminio, montano Pirelli Angel, da 120/70 e 190/55 x 17”.

 

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  • giordano bruno
    giordano bruno, Bareggio (MI)

    soldi spesi bene....

    complimenti! veramente una moto da paura!
    va bene mi contengo...
    certamente non è proprio una moto dall'aspetto leggero!
    è una coraggiosa rielaborazione sullo stile autocisterna- Ducati Diavel?
    beh se c'è a chi piace!
    ma la classe e la leggerezza di un 3 e mezzo dov'è finita?
    Pietro.
  • Lupo solitario3652
    Lupo solitario3652, San Polo di Piave (TV)

    @baetto

    Condivido pienamente le opinioni di baetto, al 100 % la maggior parte qui sopra chiacchiera a vanvera e poi non sapranno nemmeno da che parte si svita un bullone! Sanno solo seguire le mode, perchè se il GS BMW fosse Morini nessuno l'avrebbe comprata!
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