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La Nuova Garelli rinuncia alla Moto Morini

- Giunge inatteso il comunicato della Nuova Garelli che pone di fatto fine alla trattativa per l'acquisizione della fallita Moto Morini. L'azienda punta il dito sul comportamento tenuto dalle organizzazioni sindacali


In relazione alla trattativa per l’acquisizione delle attività dell’azienda Moto Morini in fallimento, la Nuova Garelli diffonde un comunicato che lascia poche speranze in merito all'acquisizione dell'azienda bolognese per mano della società controllata da Paolo Berlusconi, fratello del premier.

Questi i fatti che hanno portato alla rinuncia, così come li spiega la Nuova Garelli nel comunicato pervenuto in redazione:
• L’incontro indetto dall’Assessore alle Attività Produttive della Provincia di Bologna, Graziano Prantoni, programmato per oggi lunedì 14 giugno presso la sede della Provincia stessa, è stato annullato e rinviato sine die. La comunicazione, pervenuta via fax nella serata di giovedì 10 giugno, adduceva, per l’annullamento, motivazioni poco comprensibili.
• L’incontro del 14 giugno, nato come aggiornamento del precedente, avvenuto il 7 giugno u.s., considerate le positive discussioni intercorse in tale occasione, le manifestazioni reciproche di interesse a definire una soluzione concordata tra Nuova Garelli e O.O.S.S. ed i punti marginali rimasti ancora in sospeso, negli intendimenti di tutti, sarebbe dovuto essere l’occasione per la formalizzazione e la sigla dell’accordo conclusivo . Naturalmente l’accordo con le O.O.S.S., preliminare alla presentazione, da parte di Nuova Garelli, di una nuova proposta finanziaria al giudice Fallimentare, sarebbe divenuto componente vincolante all’atto di accoglimento della proposta stessa.
• Alla luce di questo nuovo ostacolo e della impossibilità quindi di stringere un accordo con le O.O.S.S. per motivi non chiari, Nuova Garelli si sente in dovere di mettere la parola fine a questa vicenda che potrebbe avere i connotati di una telenovela a puntate, se non vedesse – come invece purtroppo accade - coinvolte e a casa senza lavoro le maestranze di Moto Morini in fallimento.

Nuova Garelli ha maturato questa decisione dopo che per due volte - la prima in sede di concordato e la seconda, dopo la dichiarazione di fallimento, su invito specifico dell’assessore Graziano Prantoni a riconsiderare la propria posizione che escludeva un interesse dopo il fallimento stesso - ha cercato una soluzione alla vicenda Moto Morini, con proposte che avrebbero salvaguardato il mantenimento della storica azienda a Bologna, mantenuto l’occupazione di un importante numero di risorse, offerto incentivi a quelle residuali ed investito significativamente, e che ciò nonostante ha visto vanificare gli sforzi che avrebbero consentito il rilancio delle attività dell’Azienda bolognese.
Fonte: Nuova Garelli



Nota della redazione:
Abbiamo letto con grande interesse i commenti dei lettori. A questo punto, però, due precisazioni sono necessarie:
1. Moto.it non ha preso posizione nè a favore della Nuova Garelli, nè a favore delle organizzazioni sindacali.
Si è limitato, per dovere di informazione, a riportare ai lettori il comunicato ufficiale della Nuova Garelli, specificando a chiare lettere che si trattava di un comunicato dell'Azienda.
Siamo quindi assolutamente disponibili a dare voce anche alle organizzazioni sindacali coinvolte, qualora queste volessero comunicarci la loro posizione.

2. Moto.it non è di proprietà della Mondadori.

 

  • Frank 1958
    Frank 1958, Sondrio (SO)

    A parte il fatto che non c'era spazio sul mercato per una Moto Morini e questo ve lo dico senza essere un esperto di marketing,la proposta fatta da un Berlusconi è ovvio che sarebbe stata rifiutata nella rossa Emilia. E adesso...tutti a casa gli operai.
  • jimmy1018
    jimmy1018, Guastalla (RE)

    non stupiamoci..

    cito " il lavoro non e' un piacere che il padrone fa all'operaio , SEMMAI IL CONTRARIO " Auguro all'illuminato autore di questa perla di saggezza di aprire un' attivita produttiva , con la speranza di trovare persone che gli facciano il FAVORE di lavorare per lui . Non stupiamoci se gli imprenditori , per questo e altri motivi , cercano di vendere o di produrre fuori dell'italia . Per quanto mi riguarda , se puo' interessare , il lavoro e' , semplicemente , un contratto fra 2 parti che hanno ENTRAMBE ritenuto soddisfacente il compenso pattuito .Punto.
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