Allarme inquinamento: a Torino già sforati 25 volte i limiti del 2023
Il 2023 è iniziato solamente da due mesi e nonostante ciò Torino ha già utilizzato 26 dei 35 giorni consentiti per il superamento dei limiti di smog nell'aria. Protagoniste dell'inquinamento del capoluogo piemontese - ma anche dell'intera penisola italiana - sono le polveri sottili, nello specifico il Pm10, uno degli inquinanti più dannosi e pericolosi.
A Torino, non può che accendersi un campanello d’allarme. Nel 2023, infatti, nel mese di gennaio in città si è superato il limite dei 50 microgrammi - limite massimo consentito per metro cubo d'aria - per ben 12 volte, mentre nelle prime 3 settimane di febbraio gli sforamenti sono stati 14. A Torino mancano solamente nove giorni di inquinamento superiore ai limiti per essere nuovamente fuorilegge.
La situazione è molto grave dato che manca ancora un mesi "freddo" dove l'utilizzo di stufe, caldaie e caminetti sarà intenso e poi torneranno ottobre, novembre e dicembre. In pratica tutti i mesi più freddi dell’anno sono pericolosi per quanto riguarda le Pm10, proprio per questo motivo è in questo periodo che, solitamente, entrano in vigore i blocchi del traffico. Il rischio che il 2023 venga ricordato per dei record d'inquinamento è concreto dato che numeri del genere non si vedevano da anni.
La stazioni Arpa che ha segnato i livelli più preoccupanti è stata quella di Rebaudengo con 16 i giorni fuori legge a gennaio e 17 a febbraio. Anche la stazione Rubino, che ha registrato l’aria più pulita di Torino, ha segnato 6 giorni di sforamento a gennaio e ben 11 a febbraio.
Nel 2022, secondo il rapporto Mal'Aria di Città, in Italia ben 29 città su 95 non hanno rispettato i limiti giornalieri di Pm10. Torino nello specifico l’anno scorso ha contato 15 superamenti a Febbraio, mentre nel 2021 il numero è stato "solo" di 12. Il 2020, invece, era andato peggio, registrando ben 18 superamenti. Inoltre, sempre quell’anno, si erano toccate concentrazioni giornaliere altissime, che avevano toccato e superato perfino i 100 microgrammi per metro cubo.
Da settimane, nelle aee italiane più inquinate, sono sconsigliati tutti gli sport all'aperto e l'unica soluzione per proteggerci da queste polveri sottili potrebbe essere la nostra cara vecchia mascherina. Dall'india arriva sennò una soluzione alternativa per noi motociclisti.
Non sembrava possibile che potesse ripetersi un anno del genere, sia per Torino che per le altre città italiane che stanno cercando di diventare sempre più green. Nonostante ciò, il 2023, sembra l'anno in cui supereremo perfino i livelli del 2020.
Poi sento troppi diesel (e ce ne sono tantissimi in giro) che puzzano parecchio.
È "più meglio" spendere per telefoni, outfit, aperitivi e uscite varie che spendere solo 15 euro per un filtro aria e 10 per un filtro gasolio.
In città per commissioni utilizzo solo un'auto che ha quasi vent'anni, (almeno non patisce colpi, righe, furti) ogni tanto uno sguardo glielo dó e (dati alla mano) appesto molto meno l'ambiente e le persone rispetto alle moderne.