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Anche la Paris-Dakar e i raid hanno fatto la storia della Vespa

- Nata per rispondere alle esigenze di mobilità, la Vespa è stata protagonista di raid in giro per il mondo e ha partecipato a competizioni di vario genere, persino alla Paris-Dakar

Nella storia di Vespa fanno colpo i 19 milioni di esemplari venduti dal 1946 a oggi, ma ci sono anche i record, le gare e i raid.

L'occasione dei 75 anni di Vespa, che ricadono proprio oggi, permette di raccontare anche altri aspetti della straordinaria storia di questo scooter. Per lungo tempo lo scooter per antonomasia.

Perché la Vespa ha vissuto una vera e propria carriera agonistica. In Europa a partire dagli anni Cinquanta prende parte a competizioni motociclistiche ufficiali (nella velocità e nel fuoristrada). Ed è protagonista in altre manifestazioni.

Nel 1952 il francese Georges Monneret costruisce una Vespa Anfibia per la corsa Parigi Londra e compie con successo la traversata della Manica.
L’anno precedente, la Piaggio aveva realizzato un prototipo di Vespa 125 per le gare di velocità stabilendo il record mondiale sul chilometro lanciato alla media di 171,102 km/h.

Ottiene un successo persino alla “Sei Giorni Internazionale” di Varese del 1951 vincendo nove medaglie d’oro: più di ogni altra moto italiana. Sempre nel 1951 inizia una serie di raid in Vespa con una spedizione in Congo. Un viaggio incredibile con uno scooter nato per muoversi in città e poco più.

Giancarlo Tironi, studente universitario italiano, raggiunge il Circolo Polare Artico in Vespa. L’argentino Carlos Velez attraversa le Ande da Buenos Aires a Santiago del Cile.
Anno dopo anno la Vespa conquista sempre maggiore popolarità tra gli amanti dei viaggi-avventura.

Roberto Patrignani, pilota e giornalista, va in Vespa da Milano a Tokyo. Soren Nielsen va in Groenlandia, James P. Owen dagli Stati Uniti alla Terra del Fuoco; Santiago Guillen e Antonio Veciana da Madrid a Atene (la loro Vespa che per l’occasione fu decorata personalmente da Salvador Dalì è tuttora esposta al Museo Piaggio); Wally Bergen compie un grand tour delle Antille; gli italiani Valenti e Rivadulla percorrono tutta la Spagna; Miss Warral da Londra all’Australia e ritorno; l’australiano Geoff Dean compie in Vespa il giro del mondo.

Il sergente dell’aeronautica francese Pierre Delliere raggiunge Saigon in 51 giorni da Parigi, passando per l’Afghanistan. Lo svizzero Giuseppe Morandi percorre 6.000 km, per la maggior parte nel deserto africano, su una Vespa che aveva comprato nel 1948.
Ennio Carrega va da Genova in Lapponia e ritorno in soli 12 giorni. Due giornalisti danesi, Elizabeth e Erik Thrane, fratello e sorella, si recano a Bombay in Vespa. Ed è difficile tenere il conto di tutti di tutti coloro che da ogni parte d’Europa e del mondo che hanno raggiunto Capo Nord.

Nella seconda edizione della Paris-Dakar, svolta nel 1980, due Vespa PX 200 giunsero al traguardo di Dakar condotte dai Simonot e Tcherniawsky. La scuderia francese era assistita da Henri Pescarolo, volte vincitore della 24 Ore di Le Mans .

Giorgio Bettinelli, musicista, scrittore e giornalista, nel luglio del 1992 parte da Roma a bordo di una Vespa e nel marzo del 1993 raggiunge Saigon. Fra il 1994 e il 1995, sempre in Vespa, copre i 36.000 chilometri che separano l’Alaska dalla Terra del Fuoco.
Nel 1995 parte da Melbourne e arriva a Città del Capo percorrendo in dodici mesi più di 52.000 chilometri.
Nel 1997 inizia il viaggio dal Cile alla Tasmania, attraverso Americhe, Siberia, Europa, Africa, Asia e Oceania, per 144.000 chilometri nell’arco di tre anni e otto mesi, con 90 nazioni attraversate.
In totale Bettinelli ha percorso oltre 250.000 chilometri guidando una Vespa.

  • Capilora
    Capilora, Urbana (PD)

    Io, però, onestamente, con una bella e nuova GTS 300 a Dakar ci andrei anche domani. Con calma, senza fretta, e senza Covid a rompere le scatole a tutti.
  • maxxa
    maxxa, Sondrio (SO)

    Tutto bello ma...
    Vi racconto la mia esperienza con il "mito" vespa.
    Dunque, io vivo in Marocco e ho il desiderio di aprire un moto noleggio qui.
    Analizzando la conoscenza in giro per il mondo mi sono imbattuto in un sito che organizzava tour in Asia (se non ricordo male Corea) con le vespa di un tempo, con tanto di nome Vespa nel nome del sito internet. Mi sono detto: fantastico! Tour più avventurosi, più tranquilli più economici... registro il sito VespaMorocco.
    Mi presento allo stand piaggio all'EICMA e tutto felice illustro la mia idea a un responsabile chiedendo se può nascere una collaborazione.. tipo sconto su acquisto vespe o accessori... aiuto a formare il meccanico.. io aiuto a mantenere la leggenda "vespa" e posso anche solo indicare sul sito che Piaggio mi appoggia.
    La prima risposta che mi dà il tipo è : "così ti denunciamo"... Ma come?!? Ok non volete aiutarmi ma perché denunciarmi se la mia iniziativa mantiene il mito del brand?!? Ho insisto ma il personaggio non ha neppure speso due parole sul mio progetto, preoccupandosi di esporre perché dovrebbe "difendere" il brand da me. Ovviamente voleva sapere il nome di quello che opera in Asia per poterlo denunciare e ho fatto finta di non ricordare.
    Proseguendo il suo monologo e vedendo che io insistevo decide di dirottarmi verso il responsabile della comunity Vespa.
    Il tipo in toni più gentili e meno bellici mi ri-illustra la politica di controllo del gruppo Piaggio, la quale a suo dire non gradisce neppure i fan club non autorizzati e controllati da loro e di come lui stesso era limitato nel suo operato.
    Praticamente un nome che è leggenda è vittima della troppa burocrazia e controllo di Piaggio.
    Una tristezza infinita e un delusione immensa e la mia idea è rimasta nel cassetto... o forse l'ho cestinata.
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