Aprilia brevetta una soluzione aerodinamica super sportiva. Per la RSV4?
Una domanda di brevetto è stata depositata recentemente da Aprilia, e riguarda un nuovo sistema di flusso d'aria al radiatore.
La cosa non è banale, perché se è vero che il posizionamento del radiatore dell'impianto di raffreddamento dietro alla ruota anteriore è al momento il più efficace nelle competizioni (con buona pace di ha tentato di spostarlo ai lati del motore o sotto la sella), è pur vero che il flusso d'aria che lo raggiunge è tutt'altro che pulito: proprio perché ostacolato dalla ruota anteriore. Questo comporta che il dimensionamento del radiatore debba essere maggiore del necessario, con una penalizzazione nella forma aerodinamica e nel peso.
L'idea del brevetto Aprilia è di convogliare l'aria non disturbata dalla ruota – e anzi incanalata con l'aiuto del parafango anteriore – servendosi di prese molto avanzate, fino alla forcella per intenderci, per arrivare con una buona portata al radiatore senza inficiare la sezione frontale e pulendo i flussi d'aria, rendendo così la forma della moto più aerodinamica.
La sua applicazione nella MotoGP è stata però impedita dai cambiamenti avvenuti nei regolamenti, che hanno escluso l'uso di certe estensioni aerodinamiche attorno alla ruota anteriore. Una possibilità che le pieghe del regolamento tecnico precedente non impedivano, come invece impone chiaramente l'attuale.
Il fatto che Aprilia abbia fatto domanda di brevetto fa pensare che voglia proteggere la sua idea non tanto per fini agonistici – in MotoGP non sarebbe stato necessario e non avrebbe avuto validità –, ma piuttosto per poterla applicare nella produzione di serie.
E se magari si arrivasse in futuro a una RSV4 di produzione siffatta (sempre che ad esempio venga rispettato l'angolo minimo di sterzata obbligatorio), da lì alla superbike, poi, il passo sarebbe breve.
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Vintagetech, Torino (TO)L'idea è semplice e mica male. In un passato abbastanza recente se ne sono viste tante. L'Honda Vtr aveva 2 radiatori ai lati motore, Benelli, con la Tornado, lo aveva posizionato sotto il codone con ventole di estrazione, altri sotto il motore. Ben vengano nuove soluzioni. Anche semplici.