Bajaj Freedom 125: la commuter bi-fuel, gas e benzina!
Bajaj ha spesso mostrato la strada quando si è trattato di ridurre i costi di esercizio o di tentare di aggredire il mercato con prezzi convincenti sopratutto per quanto riguarda le moto destinate al diporto quotidiano, ambito nel quale in India, America Latina e Sud Est Asiatico c'è una fortissima domanda. Sulla scia di queste premesse il colosso indiano ha presentato in India la sua Freedom 125 CNG (CNG sta per Compressed Natural Gas), una moto che può essere alimentata indifferentemente a gas o a benzina ed equipaggiata di due serbatoi separati, uno per tipo di carburante. il primo ha una capacità di 2 kg/12,5 litri (100/km al Kg il consumo dichiarato), il secondo di appena 2 litri.
Una delle ragioni principali dell'adozione del CNG come carburante è quella del vantaggioso costo per chilometro percorso, ma è significativa anche quella riguardante le emissioni (il CNG è uno dei combustibili a meno inquinanti) e, nel caso particolare, quella che rigarda la bilancia dei pagamenti indiana (il Paese è forte importatore di petrolio).
Ciò detto, la Freedom 125 è mossa da un semplice monocilindrico di 125 cc quattro tempi con cilindro quasi orizzontale per lasciare spazio al serbatotio del gas alloggiato sotto la sella; quando alimentato a benzina il propulsore sviluppa 9,5 cavalli a 8.000 giri/min e 9,7 Nm di coppia massima a 5.000 giri/min accoppiato a un cambio a 5 rapporti, ovviamente passando al CNG le performance si smorzano un po', con una velocità massima che da 93,4 km/h scende a 90 km/h quando si passa all'alimentazione a gas.
Tuttavia, dubitiamo che questo possa essere un problema per i futuri acquirenti della Freedom che certamente sono principalmente alla ricerca della massima economia di esercizio, dichiarata da Bajaj come pari a una rupia per chilometro con un risparmio di circa (al cambio attuale) 890 euro in cinque anni se comparata a un'altra moto di cilindrata equivalente: in un Paese dove il salario medio che può scendere anche sotto i 300 dollari al mese, oscillando in modo significativo in funzione anche della città dove viene conseguito, tutto questo può avere un forte appeal.
Nelle zone rurali i vantaggi sarebbero ancora più evidenti, visto che in quelle aree i salari sono generalmente più bassi della media, e appare singolare la scelta di dotare la Freedom 125 di una sella particolarmente ampia e molto sviluppata in senso longitudinale (quasi 80 cm!), come a venire incontro a usi "impropriamente promiscui" del veicolo. Non nascondiamoci dietro un dito: in molti paesi asiatici la moto è il mezzo di trasporto principe (e spesso unico per tutta la famiglia) e chi ha viaggiato in questi luoghi non ha certo faticato a vedere per strada moto con tre o quattro occupanti appollaiati sopra in modo più o meno stabile: una sella così ampia favorisce l'uso "familiare" e lo stesso Rajiv Bajaj alla presentazione del modello, secondo quanto riporta Rushlane.com, ha parlato di "necessità pratiche", pur ricordando che legalmente non è possibile trasportare più di due persone su una moto.
Tecnicamente la moto è bi-fuel: si può passare senza soluzione di continuità - con un interrutore al manubrio sinistro - all'alimentazione a benzina, in questo caso il consumo dichiarato è di 67 Km/l e la possibilità di essere alimentata a benzina porta con sè i vantaggi di non dover cercare sempre e ad ogni costo un distributrore di gas per rifornire il serbatoio dedicato, alloggiato sotto la sella e per il quale viene dichiarata una resistenza a prova di bomba (durante il lancio stampa si è visto un video dove la Freedom veniva sottoposta a consistenti e violenti urti senza che la pressione del serbatoio venisse a calare, sintomo di una perfetta tenuta e di nessun danno). Altre caratteristiche, se vogliamo, "premium" sono la connettività, il mono progressivo al posteriore, la ruota posteriore da 16 pollici con pneumatico da 120/70: tutto in un veicolo prodotto in tre versioni e il cui prezzo parte da 95.000 rupie, anche se la versione top che vede i freni a disco e l'impianto di illuminazione a LED arriva a costare 110.000 rupie (poco più di 1.200 euro).
La Freedom 125 viene dichiarata da Baja come la prima moto a CNG: in effetti altri esperimenti del genere, o quantomeno simili, sono stati fatti anche in tempi molto recenti (il primo che viene in mente a chi scrive è l'AKT NDK vista alla Feria 2 Ruedas di Medellin l'anno scorso) ma quello di Bajaj sembra proprio un progetto che andrà avanti anche con altri modelli, come del resto dichiarato dalla Casa Indiana. L'India resta quindi uno degli hub tecnologici dove è più sensibile l'evoluzione verso i carburanti alternativi, oltre a essere probabilmente un laboratorio di soluzioni che vedremo, forse, anche in Europa.
-
CBR650, Acqui Terme (AL)La vendessero anche qua!
-
Piron, Montecchio Maggiore (VI)Una moto del genere è sicuramente interessante! La comprerei anch'io per andare a lavoro.