Beta Enduro RR 2017: test
Beta da record nelle vendite e nel Mondiale Enduro
Murlo (Siena) - Di Beta c'è tanto da dire. E sono tutte cose belle. Le moto made in Italy (vicino a Firenze) sono sempre più apprezzate in Italia, ma anche e soprattutto nel resto del mondo. Pensate che la Beta ha chiuso il 2015 con un fatturato di 63,4 milioni di euro. Erano 50 nel 2014, 43 nel 2013. Tradotto in moto, la Casa italiana si appresta a chiudere il 2016 con 18.000 due ruote vendute. Un numero importante, che si traduce in nuovi posti di lavoro frutto degli investimenti della proprietà, che fa capo alla famiglia Bianchi.
Nel 2016 si punta a vendere 8.000 moto da enduro, 3.000 da trial e altre 7.000 tra Alp, 125 e 50 cc. Stefano Soldani (Responsabile Marketing di Beta) sottolinea la forte crescita in tutti i mercati. Su 100 moto prodotte, ben 87 vanno all'estero (in Francia, Germania, Austria, UK e Spagna. USA e Canada assorbono una quota pari al 20% della produzione).
L'Italia si conferma un mercato di primaria importanza. Nel 2015 Beta ha conquistato 850 clienti (contro i 950 della leader KTM) e ha piazzato una sua moto al primo posto assoluto delle vendite: la RR 300 due tempi. Si tratta di un risultato incredibile, se pensiamo che Beta ha iniziato a produrre nuovamente moto da enduro nel 2005.
Oggi Beta è un marchio riconosciuto e apprezzato dagli appassionati. E la stagione 2016 vede la Casa fiorentina primeggiare anche nelle corse, grazie a Steve Holcombe, attuale leader della Classe E3 del Mondiale Enduro, seguito dal compagno di squadra Jonny Aubert (entrambi corrono con la RR 300 2 tempi). Alex Salvini sta invece ottenendo risultati di rilievo nella Classe E2 in sella alla RR 430. Sempre Beta è inoltre prima nella classifica Costruttori. A Firenze incrociano le dita: il 2016 sembra proprio l'anno giusto per portare a casa risultati incredibili.
Cosa cambia nel 2017
La gamma 2017 RR non subisce stravolgimenti, anche perché andava e va veramente bene. Troviamo la nuova forcella Sachs con corsa aumentata di 5 mm. Viene adottato il nuovo olio Liqui Moly (viscosità 5), che ha migliori caratteristiche di tenuta alle alte temperature. Sono rivisitati internamente i monoammortizzatori al fine di garantire regolazioni più distanziate tra basse e alte velocità. Sono nuove le piastre di sterzo. I cerchi a raggi sono in color alluminio, con raggi neri (Excel). E' nuovo il cruscotto digitale, che ora indica la carica della batteria (essenziale da sapere con i motori a iniezione). Tutte le moto, 2 e 4 tempi in configurazione stradale, sono ora Euro 4. Troviamo anche un nuovo tappo della benzina e grafiche riviste.
Su 250 e 300 2 tempi è confermata la presenza del miscelatore separato, apprezzato dagli utenti. Sui 4 tempi (350, 390, 430, 480) ci sono diversi affinamenti, che comprendono nuovi assi a camme e nuove molle valvola al fine di avere un'erogazione ancora più lineare e meno freno motore. Gli ingranaggi dell'avviamento sono stati alleggeriti. Segnaliamo anche che i prezzi sono invariati rispetto al 2015. Solo la Xtrainer 300 2 tempi cresce di 100 euro e costa ora 6.690 euro.
La nostra prova
L'agriturismo Viamaggio, a pochi chilometri da Siena, rappresenta l'ambientazione perfetta per la nostra prova delle nuove Beta. La Toscana offre splendidi scenari, ma le sue colline nascondono anche torrenti in secca e mulattiere, terreno ideale per un test a tratti hard delle moto italiane.
La gamma è davvero completa, se si esclude l'ipotetica 125 2 tempi racing che però un giorno potrebbe anche diventare realtà. Abbiamo infatti le 2 tempi RR 250 e 300, e le 4 tempi declinate in ben quattro cilindrate: 350, 390, 430 e 480. Le Racing, versioni con tante parti speciali, arriveranno invece dopo l'estate.
I prezzi, che trovate nei nostri listini, spaziano dagli 8.190 euro della RR 250 2t su fino ai 9.190 euro della RR 480 4t. Vediamo ora come vanno, iniziando dalle due tempi.
La Beta Enduro RR 250 2t si presenta come sempre molto piccola e leggera. Pesa 104 kg a secco e ha un capiente serbatoio da 9,5 litri. E' una moto dal guizzo immediato nello stretto, dove mostra un DNA quasi trialistico. Il motore è molto lineare e docile ai bassi regimi, dove si apprezza la carburazione perfetta, che non porta a fastidiosi riempimenti del carburatore nemmeno in discesa. L'allungo del motore è convincente, mentre con le marce lunghe manca la botta di coppia della sorellona di 300 cc. La nuova forcella Sachs da 48 m spicca per due caratteristiche: da un lato ha una scorrevolezza ottimale ed è molto rapida a partire; dall'altro vanta una taratura un pelo morbida nella guida più aggressiva (tipica ad esempio dei test in fettucciato). Durante la nostra prova abbiamo preferito non intervenire sull'idraulica, perché questa taratura improntata alla scorrevolezza si è rivelata perfetta per affrontare in sicurezza i tratti hard, disseminati di radici e massi.
La frenata Nissin (con disco anteriore da 260 mm e posteriore da 240) conferma le doti di potenza e di modulabilità, mentre la frizione a comando idraulico e il cambio a 6 marce sono sempre affidabili e precisi nell'utilizzo.
La Beta Enduro RR 300 2t ricalca la scheda tecnica della quarto di litro, eccezion fatta per la cilindrata (qui pari a 293 cc). Anche il peso è invariato. Il grosso motore a miscela (con miscelatore separato, vale la pena ricordarlo) conquista sotto tutti i punti di vista. Certo, qualche smanettone incallito potrebbe desiderare ancora più cavalli, ma a noi pare che qui si raggiunga un equilibrio tra guidabilità e prestazione pura davvero invidiabile. Il monocilindrico ha una carburazione perfetta e riprende dai bassi regimi senza brutalità, ma con grande forza. Le vibrazioni sono ridotte e la maneggevolezza nello stretto è da riferimento. Alle alte velocità la poca massa inerziale limita in parte la stabilità, ma la forcella Sachs garantisce comunque un ottimo controllo dell'avantreno. L'allungo appare appena inferiore rispetto alla 250, ma basta inserire una marcia in più per comprendere la forza di questo splendido motore.
Passiamo alle 4 tempi e iniziamo dalla Beta Enduro RR 350 4t. La moto è molto maneggevole, ma non può ovviamente vantare l'agilità da gazzella delle due tempi. Pesa 111 kg a secco (come la 390) e il serbatoio ospita 8 litri. Nello stretto si guida però benissimo, il motore ha poca massa volanica e un freno in rilascio inavvertibile, che rende la moto sicura anche nelle discese accindentate. Lineare e privo di strappi ai bassi, il 350 cresce ai medi e si produce poi in un allungo impressionante. Ci sono le prestazioni giuste per affrontare le prove in linea anche difficili. Infatti la forcella rivista garantisce un grande controllo dell'avantreno sui tratti bucati, senza scuotimenti dello sterzo o scarti di traiettoria.
La Beta Enduro RR 390 4t non si discosta in modo significativo dalla 350. Rispetto a questa vanta prestazioni ancora più semplici. Simile nell'allungo, esibisce una coppia più sostenuta in basso e a metà; si rivela quindi la scelta ideale per chi fa un enduro amatoriale e predilige la guida scorrevole a quella più fisica.
Se parliamo di massime prestazioni nelle gare della categoria E2, dobbiamo per forza spostarci sulla adrenalinica Beta Enduro RR 430 4t. Pesa 112 kg a secco e ha un serbatoio da 8 litri (stessi numeri per la 480). E' la moto portata in gara da Alex Salvini e vanta prestazioni ragguardevoli. Il motore parte dai bassi con un'ottima trazione e sprigiona già a metà una potenza di tutto rispetto che rimane costante anche ai regimi più alti.
Terminiamo la nostra prova con la poderosa Beta Enduro RR 480 4t. Il grosso mono ha tanta forza già ai medi regimi. Sfruttarne la potenza nei passaggi stretti dell'enduro significa arrivare presto alla riserva. E non parliamo di benzina, ma di energie del pilota. Il 480 va guidato con le marce lunghe, dosando con criterio la potenza, che è davvero sostenuta. Questo è un motore che vi farà godere sui percorsi rallistici (infatti spopola nel Motorally) oppure se amate girare sui tracciati sabbiosi.
Cambio a 6 marce, frizione e freni hanno un funzionamento inappuntabile e nel complesso lavorano bene anche le sospensioni riviste per la stagione 2017. La forcella Sachs ha una taratura non troppo rigida e una buona scorrevolezza; solo i piloti più aggressivi sentiranno l'esigenza di lavorare sui settaggi per ottenere una risposta più controllata nei tratti veloci.
Nel complesso le nuove Beta si confermano all'altezza della fama conquistata con la gamma 2016 e si presentano al via della stagione 2017 con un mix di motori e di prestazioni davvero invidiabile.
Abbiamo utilizzato:
Casco Acerbis Impact
Completo Acerbis
Stivali Acerbis X-Move
Maggiori info:
Luogo: Murlo (Siena)
Meteo: sole, 34°
Terreno: mulattiera
Foto di Marco Campelli e Cristiano Morello
volevo condividere oltre che l'apprezzamento della sempre esaustiva prova, anche l'acquisto del 300 2t 2017 con ritiro sabato scorso....
oggi la prima uscita, seguiranno impressioni e sesnsazioni...
grazie al perfetto!!!!!!