Bombassei (Brembo): "Magri è il legittimo presidente di ANCMA"
Con oltre 60 milioni di freni a disco prodotti ogni anno, Brembo è leader - anche tecnologico - negli impianti frenanti. Fornisce numerosi team di Formula 1, l’intera griglia della MotoGP, le migliori auto sportive di serie e i modelli più importanti di ogni costruttore motociclistico. Una storia iniziata nella provincia di Bergamo nel 1972 fornendo i primi freni a disco per la Moto Guzzi.
Alberto Bombassei è co-fondatore e presidente della società italiana. In questa intervista rilasciata a EICMA racconta di come Brembo riesca a crescere rispondendo alla sfida tecnologica internazionale, con la capacità di investire in ricerca e sviluppo anche nei momenti difficili, e sostenendo una sessantina di piccole aziende e start-up.
Racconta anche dell’incontro con Enzo Ferrari 40 anni fa, che gli disse “Si ricordi che in Ferrari si può sbagliare una volta sola”. E il rapporto con le rosse è proseguito fino a oggi.
Bombassei è stato anche vicepresidente di Confindustria e Brembo, ed è uno degli associati principali in ANCMA, l’associazione che raggruppa le aziende italiane del settore ciclo e motociclo.
Proprio fra ANCMA e Confindustria c’è da mesi un braccio di ferro che riguarda la presidenza dell’associazione di categoria, e Brembo compare nella lista nera delle aziende che hanno contestato l’operato di Confindustria dopo la sfiducia richiesta da numerosi associati ai danni di Andrea Dell’Orto, presidente ANCMA.
Bombassei illustra quindi la posizione di Brembo: «C’è un grande rispetto dell’istituzione Confindustria, ma ci deve essere anche e soprattutto rispetto dell'autonomia che ogni organizzazione deve avere, secondo quanto prevede peraltro la legge, e credo che gli iscritti abbiano l’autorità per decidere del proprio futuro.
Il nuovo presidente di ANCMA, Paolo Magri (di Brembo, ndr), è stato eletto a grande maggioranza, come non accadeva da tempo, e questo dimostra palesemente la validità della decisione».
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Katana05, Reggio nell'Emilia (RE)Fin troppo galantuomo, Bombassei, ma intanto il commissario straordinario ha rifiutato l'esito della votazione adducendo che "non si sono seguite le regole" e che se confindustria ha commissariato ANCMA "avrà avuto i suoi motivi". Confindustria a parole vorrebbe riconsegnare ANCMA ai suoi soci, nella realtà sembra fare di tutto per impedirgli di autoamministrarsi, come sarebbe loro diritto. L'impressione è che il vaso stia per traboccare.