Bultaco Lobito: la storia di un restauro molto speciale
Quest'oggi vi parleremo di una moto d'epoca restaurata. Non lo faremo attraverso la nostra rubrica “Restaurando”, bensì attraverso un ospite d'eccezione, il giornalista sportivo spagnolo Emilio Pérez de Rozas, che ha voluto condividere con noi la sua storia.
Tutti noi abbiamo sognato di avere una moto, una specifica. C'è chi ha potuto esaudire il suo desiderio già da giovane, ma c'è anche chi ha dovuto mettere da parte un po' di soldi e attendere qualche anno, prima di poggiare le proprie mani sulla tanto sognata due ruote. Quest'ultimo è stato il caso di Emilio.
«Ho sognato di lei ogni notte - scrive Emilio - quando avevo quindici anni, tutti i miei amici (ricchi) avevano una Bultaco Lobito 90 cc. Ora, a 65 anni, età a cui uno può andare in pensione, ho comprato il mio 'Lobit' del 1957». La moto dei suoi sogni l'ha trovata da un contadino di Lleda e, appena portata a casa, l'ha portata dal meccanico e restauratore Antonio Hernandez. Se il cognome dovesse risultarvi familiare, è probabile che lo sia. Antonio Hernandez è infatti il padre di Santi, capo-tecnico del Campione del Mondo Marc Marquez.
Antonio, nella sua officina, aiuta chiunque si presenti, come quando Emilio descrive l'arrivo di due clienti. «Stava arrivando a bordo della sua Vespa un venditore di frutta pakistano. Emilio lo guardava come per dire “ancora tu, chi si rivede”. C'era qualcosa che non andava. Don Antonio ha dato una veloce occhiata alla candela e l'ha sostituita. Non ha chiesto un centesimo. Poco dopo è arrivata una ragazza indiana, con il suo nuovo Honda Scoopy. Non voleva saperne di partire, ma gli è bastato guardare il manubrio per accorgersi che ci fosse il kill switch acceso».
Don Antonio, è arrivato molti anni fa a Motril, Granada. Oltre ad essere il padre di Santi Hernández, Don Antonio è, prima di tutto, uno dei migliori meccanici della Spagna. Ha trascorso 40 anni in Catalogna e, da quando è arrivato, si dedica con amore e dedizione ai restauri di moto classiche o, come dice lui, di moto con 40 o 50 anni di esperienza.
«Come la mia – dice Emilio - che sono riuscito ad avere all'età di 65 anni. La moto che ho sognato tutta la vita, una Bultaco Lobito 90 del 1957. È una prima versione, quindi non è di colore giallo, che è arrivata successivamente. Devo davvero ringraziare don Antonio, che si trova a Palau-solità i Plegamans»,
Ed è proprio lì che il restauratore ha iniziato "per divertimento, passione e piacere" a sistemare le moto. Ha iniziato con una Derbi 125cc “cabeza de hormiga”.
Il Lobito è stato smontato pezzo dopo pezzo e Don Antonio tiene a precisare un paio di concetti che gli stanno particolarmente a cuore: «Si possono eseguire i restauri in tanti modi diversi, ma l'ideale è non avere fretta e farlo con amore.
È possibile, naturalmente, fare un semplice restauro ma, quando lo si fa per la moto della propria vita, si deve recuperare l'anima del mezzo. Anche di una come questa moto che ha riposato per anni accanto ad un trattore e agli attrezzi agricoli».
Il lavoro di papà Antonio sembra suscitare un po' di invidia da parte del figlio Santi: «Se solo sapessi un decimo di quello che sa papà!». Ma è proprio su questa battuta che Don Antonio scoppia in una fragorosa risata e dice: «Quello che faccio io sembra un altro mestiere rispetto all'alta tecnologia di cui si occupa oggi Santi sull'Honda».
Basta guardare le mani, si sente l'odore degli attrezzi di Don Antonio; Santi invece lavora sui computer. Ma Santi vorrebbe essere come Don Antonio. E quasi ci riesce.
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kora2000Eh sì, adesso invece ti tocca la Leoncino della cinese Benelli...sempre belli questi servizi!