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Cittadella. Gare clandestine in zona industriale: Carabinieri e Polizia locale bloccano il raduno

- All'arrivo delle forze dell'ordine in molti si sono dileguati, ma i militari dell'Arma e gli agenti sono riusciti a fermarne alcuni. Ora i partecipanti rischiano sanzioni e denunce
Cittadella. Gare clandestine in zona industriale: Carabinieri e Polizia locale bloccano il raduno

Cittadella, Padova - Nel pomeriggio di sabato 25 febbraio si è sviluppato un raduno clandestino nell'area industriale di via Luparense - "Zitac" - che ha riunito in totale quasi 400 giovani. 

Era tutto pronto nella zona industriale, tanto che già una buona parte di partecipanti aveva raggiunto il luogo d'incontro prestabilito ed aveva iniziato a divertirsi sfidandosi con gare illegali di accelerazioni, impennate e via dicendo.

Sul luogo sono sopraggiunte immediatamente quattro pattuglie dei carabinieri della Compagnia di Cittadella, ed un paio di mezzi degli agenti della Municipale, che hanno interrotto le corse sul nascere. Alla vista delle forze dell'ordine molti ragazzi si sono dileguati, ma i militari dell'Arma e gli agenti della Polizia Municipale sono riusciti a bloccarne alcuni, 55 per l'esattezza.  A cinque di loro sono state staccate contravvenzioni per violazioni al Codice della Strada. Sono in corso ulteriori accertamenti per dare un volto agli organizzatori e promotori dell’evento. Il raduno clandestino era stato organizzato grazie ai social network ed avrebbe dovuto riunire più di 400 appassionanti.

Il sindaco Luca Pierobon dice la sua sull'accaduto: "Non è questo il modo di divertirsi. La possibilità di organizzare raduni in sicurezza, attraverso le varie associazioni del nostro territorio, esiste. Raduni abusivi in zona industriale e in zone chiuse al traffico, dove si sta peraltro costruendo, non hanno quindi senso". Secondo Pierobon "eventi che avvengono in spazi senza norme di sicurezza e senza controlli sono molto pericolosi per l’incolumità dei ragazzi, che rischiano grosso. Il modo di divertirsi in sicurezza c’è - conclude il primo cittadino - e questo non lo è di sicuro. Ora i responsabili vengano puniti".

 

  • ElBaloss
    ElBaloss, Monza (MB)

    @Remo 123456 Lei ha riassunto perfettamente lo stato delle cose. Quando un'istituzione si rende conto di essere irrilevante si occupa di qualcosa, qualsiasi cosa, pur di giustificare la propria esistenza. Non potendo né volendo contrastare lo spaccio tra i giovani, si dedicano a rincorrere i ragazzini in aree chiuse al traffico. Qualcuno ha suggerito che sia meglio impennare che sniffare. In realtà, per molti amministratori è molto piu comodo avere ragazzini che stanno chiusi in casa a drogarsi piuttosto che dover subire le lamentele dei residenti per lo schiamazzo dei motorini o dover gestire un raduno.
    Da più "zero sbatti" il consumatore di coca o il ragazzino in motard?
    Soluzioni? Rendere obbligatorie le protezioni come l'airbag, oltre al casco, e lasciare che la gente si diverta in aree lontane dalla strada, intervenendo solo se gira droga. Magari ci sarebbero più sbucciature ma sarebbero tutti piu sani.
  • Nitro#41
    Nitro#41, Bologna (BO)

    Parto con il dire che anch'io sono stato giovane e quello che sto per scrivere potrebbe risultare utopistico.
    Però adesso (ancora di più in questi tempi moderni dove impera una sensibilità estrema sull'inquinamento) come ai miei tempi manca un approccio da parte delle istituzioni.
    Inutile nascondersi dietro ad una denuncia sterile senza aprire un dialogo con le istituzioni perchè il problema così non si risolve.
    Questi ragazzi non faranno altro che cambiare posto e ritrovo (come facevamo ai miei tempi (primi 80 per capirci) andando a deturpare altri luoghi.
    la mancanza di un luogo dove far crescere le proprie passioni è essenziale.
    Stiamo costruendo piste ciclabili ovunque (che raramente vedo frequentate dai ciclisti della domenica)... bene che costruiscano luoghi adibiti al motorismo.
    Difronte ad una denuncia di questo tipo vorrei vedere le istituzioni instradare questi ragazzi alla frequentazione di crossodromi o piste asfaltate (tipo Pomposa).
    Nel mio piccolo ci provo a parlare con loro e con alcuni sono riuscito a portarli in campo cross.
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