SBK 2023. GP d'Australia. Le pagelle: dominio di Alvaro Bautista ma soprattutto di Ducati, 5 su 5! [GALLERY]
- +12
Il primo round del Mondiale 2023 è stato dominato da Alvaro Bautista ma ancora di più dalla Ducati, che ha vinto tutte e cinque le gare che si sono disputate tra Superbike e Supersport.
Anche se a vincere sono stati sempre gli stessi, Alvaro Bautista e Nicolò Bulega, il predominio della Casa bolognese è stato evidente anche grazie alle giovani promesse Michael Ruben Rinaldi, due volte sul podio, ed Axel Bassani due volte in top five.
Come ha dichiarato Rinaldi ai giornalisti: “Ducati ha lavorato meglio e non potete certo fargliene una colpa”. Questo come a dire che nessuno deve provare a “sporcare” il trionfo australiano del produttore italiano. C’è un solo modo per contrastare la supremazia rossa: costruire una moto migliore della V4v e metterci sopra un pilota migliore di Bautista (o di Rinaldi o di Bassani).
Non è colpa della Ducati se Yamaha e Kawasaki hanno moto datate, che stanno spremendo come limoni da anni, o se chi ha proposto nuove moto, come Honda e BMW, hanno sbagliato tutto. La meno lontana dalla Panigale V4 sembra essere ancora la YZF-R1 mentre per quanto riguarda la Kawasaki sembra che ormai il talento di Rea e l’impegno del suo team non bastino più a mantenere in alto la Ninja. La Honda continua lentamente a progredire anche grazie alle super concessioni della FIM, e può contare su un pilota di talento come Iker Lecuona. Senza fine invece la crisi BMW. La casa tedesca continua con teutonica testardaggine a seguire una strada che non porta da nessuna parte con un team in tre anni non ha cavato un ragno dal buco. Fa tristezza vedere i quattro piloti della casa bavarese lottare per la zona punti e concludere tutti in fila in un mesto trenino che non fa che dimostrare che la moto non può andare oltre un certo limite, al di la che sopra ci sia Loris Baz o Scott Redding.
I mondiali delle derivate lasciano la bellissima Australia per approdare in Indonesia, sul circuito di Mandalika, dove al momento è prevista pioggia per tutto il weekend. Ma forse, visti i risultati di questo weekend, il meteo non cambia di molto i risultati. Almeno per la prima posizione.
Ecco i nostri voti ai protagonisti del primo round della stagione:
Alvaro Bautista – voto 10 e lode – Solitamente assegno la lode a chi vince tutto, compresa la Superpole, ma il secondo posto dello spagnolo nel giro veloce non va certo a ridurre il valore delle prestazioni del Campione del mondo. Lo spagnolo ha completamente annichilito i propri avversari. Non avevo mai sentito dire da quasi tutti i piloti SBK (compresi Jonny e Toprak) che “Alvaro fa un altro mestiere”. Impressionante. A tagliare le gambe ai suoi avversari è stata la sua perentoria vittoria sotto la pioggia, anche perché a spazzato via i giudizi di chi riteneva che le vittorie di Bautista fossero dovute solo alla V4.
Michael Ruben Rinaldi – voto 8,5 – Una volta le sue vittorie erano considerate quasi un’eccezione, mentre in Australia a fare notizia è stata la sua debacle nella gara bagnata. Il Rinaldi che abbiamo visto in questo round è lo stesso dei test, vale a dire l’unico in grado di vedere da vicino gli scarichi della Ducati con il numero 1. Lo attendiamo ovviamente alla conferma nei prossimi round, ma Michael ha sicuramente svoltato.
Andrea Locatelli – voto 8,5 – Ha colto risultati inferiori rispetto al suo giovane connazionale, ma lo ha fatto con una Yamaha, e per questo merita come minimo lo stesso voto. Andrea è stata la vera sorpresa di queste gare australiane, ed è riuscito ad inserirsi di prepotenza nella lotta per le prime posizioni nelle gare lunghe, mentre deve ancora migliorare in Superpole e nella gara sprint. Può essere costantemente tra i protagonisti.
Jonathan Rea – voto 7 – La pioggia livella i valori delle moto e lui sale sul gradino del podio, ma poi il sole illumina tutti i problemi della sua ZX-10RR. I cornetti ad inclinazione variabile sulla Ninja hanno lo stesso effetto di una pastiglia contro il mal di testa ad un moribondo. Di certo la moto vista in Australia è troppo brutta per essere vera, ma l’impressione è che Jonny quest’anno farà ancora tanta, tanta fatica. Ma lui non molla di certo.
Toprak Razgatlioglu – voto 8 – Non riesce a trovare un assetto decente per la sua R1. Lui cerca di sopperire con il suo innato talento e dopo aver conquistato la Superpole, è due volte terzo, anche sul bagnato dove il turco non si è mai trovato molto a proprio agio. In gara2 Lowes lo trascina con se nella sabbia e ora deve recuperare 39 punti a Bautista. Un inizio decisamente in salita.
Axel Bassani – voto 8 – Se Locatelli deve migliorare nella gara sprint ed in Superpole, Axel invece deve proprio imparare ad andar forte anche nel giro secco, perché partire quattordicesimo spesso può precludere un buon risultato. Ma il pilota del Team Motocorsa impara in fretta ed ha il coraggio, la sfrontatezza e a volte l’incoscienza che caratterizza i giovani talenti. Onore a lui ed alla sua squadra, che in meno di un mese ha reso competitiva la Panigale V4 2023 del pilota veneto.
Danilo Petrucci – voto 6,5 – Siamo solo al primo round e anche se Danilo se lo aspettava, la Superbike è una brutta bestia da affrontare. Anche se hai corso in MotoGP. Lui sta prendendo il suo tempo, si vuole giustamente divertire, si sta ancora adattando alla Panigale SBK e viceversa, ma la speranza è che presto gli venga anche la voglia e la “cattiveria” necessarie per stare davanti. Anche perché sarebbe un vero peccato se non lo facesse.
Lorenzo Baldassarri – voto 6 – Se la SBK è una brutta bestia per Danilo figuriamoci per Lorenzo che ha cambiato campionato, moto e squadra. Il Team GMT94 non ha fretta e non gli sta mettendo pressione. Diamogli tempo e giudichiamolo da metà stagione. Per ora una sufficienza sulla fiducia.
Philipp Oettl – voto 7 – Non dimentichiamoci che il tedesco è solo al suo secondo anno in Superbike e che corre per una squadra ottima ma pur sempre privata come il GoEleven. Forse la pista australiana si adatta bene al suo stile di guida, ma Philipp è andato forte sia in Superpole che nella gara lunga. Da rivedere sotto la pioggia. Gut gemacht!
Iker Lecuona – voto 7 – È l’unico che riesce ad ottenere dei buoni risultati con la Fireblade. Due sesti posti nelle gare lunghe, corse in condizioni meteo completamente diverse, non sono da buttare e fanno ben sperare per il proseguo del campionato, nella speranza che la sua moto continui a migliorare. Lo spagnolo ha un grande talento e mi piacerebbe vederlo non dico su una Ducati, ma almeno su una Yamaha.
Remy Gardner – voto 5 – Sulla pista di casa il flemmatico Remy è andato benino solo in Superpole, ma in gara non si è mai visto, se non quando ha buttato in terra il suo compagno di squadra. Bisogna che si adatti in fretta al clima torrido della Superbike se no sono guai.
Dominique Aegerter – voto 6 – Non è facile passare dalla Supersport a questa Superbike dal livello così alto, ma lo svizzero ci sta provando e ci mette tanto impegno. Bravo in Superpole e sotto la pioggia, ha fatto fatica in Gara2. Deve ancora adattare il suo stile di guida alla R1 ma è un gran pilota e penso che ce la possa fare.
Alex Lowes – voto 5,5 – Sei punti in tre gare sono un ben magro bottino per il numero due della Kawasaki. Fa bene solo nella Superpole Race, e cade in entrambe le gare lunghe, anche a causa dei problemi che caratterizzano la sua moto sulla pista australiana. Rimandato a Mandalika.
BMW – voto 2 - In quattro raccolgono 23 punti in tre gare. Fanno fatica ad entrare in zona punti e spesso finiscono le gare tutti in fila, come un trenino. La M1000RR va piano con tutti e quattro i suoi piloti. Il meno peggio sembra essere Van der Mark, mentre Gerloff sto iniziando a capire dove è finito e a Redding e Baz è passata la voglia di provarci. Si ostinano sulla strada intrapresa cinque anni fa che non porta da nessuna parte. Serve un team valido (possibilmente italiano e non lo dico per patriottismo) che abbia capacità tecniche e voglia di emergere. In caso contrario sarà un triste sconfitta, lasciando sul campo di battaglia milioni di euro.
https://www.moto.it/superbike/superbike-2021-kawasaki-ingiustamente-limitata-da-regolamento.html
Da dove vengono i numeri di giri motore che marca per marca elenchi più sotto? Lo vogliamo dire?
Sono il risultato della differenza aritmetica tra IL NUMERO DI GIRI MASSIMO RAGGIUNGIBILE DAL MOTORE DA GARA (ricordatevelo questo 'da gara') DI QUEL MARCHIO e la penalizzazione imposta dalla Direzione del Mondiale.
Alla Ninja di giri ne sono stati tolti 500, alla Panigale V4, 250.
Bene, quindi a pieno regime Kawasaki avrebbe 15.100 rpm, mentre Ducati 16.350... vorrebbe dire vedere una moto verde che svernicia in rettilineo quella rossa? Non credo.
Curiosità, anche per i blablatori che son sempre qui a scrivere che la Panigale costa 50mila e le altre 20mila (non sapendo evidentemente che poi le versioni SBK costano più o meno tutte allo stesso modo): la Panigale V4 è l'unica SBK che gareggia con meno giri della versione di serie! Perché mentre gli altri costruttori nella versione dal concessionario ti rifilano le valvole a molla e poi sulle SBK ci mettono quelle pneumatiche, Ducati ti usa la stessa distribuzione desmodromica, sia nella moto dal concessionario, che in quella da mondiale. Bello, neh?