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Coronavirus: Aprilia, Ducati, Honda MV e le altre non fermano la produzione

- Sono scattate le norme preventive e sanitarie anche negli stabilimenti italiani dove ogni giorno vengono prodotte moto e scooter. Niente viaggi e poi contatti limitati e musei chiusi, ma fabbriche in funzione
Coronavirus: Aprilia, Ducati, Honda MV e le altre non fermano la produzione

Gli effetti della recessione cinese sull'economia della zona euro si sono finora fatti sentire relativamente, ma molti analisti si chiedono se la diffusione del Covid-19 in Italia potrà danneggiare seriamente la sua economia.

Secondo Oxford Economics, sulla stagnazione già in atto nel nostro Paese andrà a sommarsi l'effetto del coronavirus, e questo ridurrà ulteriormente la modesta crescita prevista del PIL nazionale.
Nonostante le zone interessate siano poche a livello nazionale, va osservato che le province lombarde finora colpite (Milano, Pavia, Cremona e Lodi) producono da sole il 12% del PIL italiano, che corrisponde anche al 2% di quello dell'area euro.

Naturalmente tutto dipenderà dall'evolversi della situazione e dalla sua durata, mentre i settori più colpiti – a detta degli economisti - dovrebbero essere quelli del turismo e del commercio, che già stanno accusando forti cali in questa prima settimana.

Industria e manifatturiero si misurano con gli effetti legati alla diffusione del coronavirus e con le paure che genera.
Sono state rinviate fiere, come Mecspe di Parma (settore manifatturiero) o Roma Motodays, che ci riguarda più da vicino, viene invocato lo stato di crisi da più parti, ma quasi tutte le attività stanno continuando, pur con alcune limitazioni dovute alle disposizioni sanitarie.

L'industria motociclistica italiana, dopo aver accennato a quella internazionale, sta funzionando tutto sommato regolarmente, e lo stesso dicasi per la catena di approvvigionamenti della componentistica, che non registra ripercussioni significative trovandosi al di fuori delle zone rosse. Ad ogni modo sono state attuate alcune disposizioni atte a contenere il contagio e a tutelare i lavoratori. Vediamo le prime.

Aprilia, Guzzi e Piaggio

Aprilia (Noale, Venezia), Moto Guzzi (Mandello del Lario, Lecco) e Piaggio (Pontedera, Pisa) operano normalmente.
In una nota, il Gruppo Piaggio informa di aver recepito internamente le indicazioni di igiene e profilassi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, disponendo di ridurre allo stretto necessario i meeting nelle sale riunioni e gli incontri con fornitori, consulenti e clienti in favore di call o conference call.

Il Gruppo ha anche sospeso temporaneamente le trasferte nazionali e internazionali, e all’ingresso delle varie sedi ha predisposto il rilevamento della temperatura corporea.
In via del tutto precauzionale, e nel rispetto anche della comunità locale e dei propri dipendenti, la Fondazione Piaggio ha deciso di sospendere temporaneamente le attività e le visite al Museo Piaggio, che è meta ogni giorno di centinaia di visitatori in larga parte stranieri.

Ducati

A Borgo Panigale la produzione Ducati marcia al momento regolarmente, senza patire nessun problema o ritardo nella consegna di parti da assemblare o di componenti in genere che possano ritardare la produzione delle moto. E lo stesso vale anche per gli altri due stabilimenti di assemblaggio Ducati in Thailandia e Brasile

Per quanto riguarda le misure legate al Coronavirus, Ducati sta tenendo monitorata la situazione e promuovendo azioni e iniziative al fine di proteggere i propri dipendenti, per rispettare le norme di prevenzione e sicurezza e di garantire un regolare svolgimento delle attività lavorative.

E' stato attivato un protocollo di sicurezza sulla base delle indicazioni del Ministero della Sanità e dell’Ordinanza Regionale che prevede una serie di azioni e iniziative finalizzate a proteggere i dipendenti e a garantire un’attività lavorativa più regolare e sicura possibile. Un decalogo delle fondamentali norme sanitarie e di prevenzione, suggerite anche dal Ministero della Salute, è stato dato a tutti i dipendenti.

Anche a Bologna sono però sospese fino al prossimo 31 marzo le visite al museo Ducati, alla fabbrica e al laboratorio Fisica In Moto.

 Inoltre non è permesso l’ingresso in Ducati a chi provenga dalle "zone rosse" attualmente identificate (Cina, Sud Corea e i comuni lombardi e veneti segnalati dalle autorità).
L’azienda ha anche attivato una serie di iniziative e azioni che limitano al minimo indispensabile viaggi e trasferte lavorative, meeting ed assembramenti all’interno dello stabilimento, favorendo quando possibile le soluzioni di smart working per i propri dipendenti che provengano o abbiamo avuto contatti con le citate zone rosse.

Honda Italia

Allo stabilimento Honda Italia di Atessa, Chieti, tutto procede regolarmente, tanto più che nessun fornitore della fabbrica è cinese o taiwanese. Alcune parti utilizzate provengo dalla Thailandia, paese al momento non interessato da rallentamenti produttivi dovuti all'epidemia.

Nella sede Honda di Roma ci comunicano che sono applicate alcune misure precauzionali, come la limitazione degli spostamenti sul territorio e i viaggi all’estero solo se strettamente necessari e se autorizzati.
C'è anche la possibilità di lavoro da remoto, smart working, in casi di indisposizione fisica.

MV Agusta

Alla Schiranna, Varese, sede di di MV Agusta reparti produzione, tecnico e amministrativo lavorano regolarmente e senza accusare per il momento ritardi.

La direzione aziendale ha fornito ai propri dipendenti indicazioni precise da seguire in merito al Coronavirus, tratte dal sito del Ministero della Salute e da quello della Regione Lombardia. Inoltre ha fornito a tutti, dipendenti e ospiti, mascherine e spray igienizzanti.

Yamaha Italia

Nella sede Yamaha Motor Europe di Gerno di Lesmo, poco distante dall'autodromo di Monza, la filiale italiana della marca giapponese non ha più da tempo il reparto produzione, ma sono comunque presenti ben quattro divisioni: Yamaha Motor, Yamaha Motor Racing, Yamaha Motor R&D Europe e Yamaha Music.

Gli uffici sono aperti normalmente e l'azienda ha fatte proprie le indicazioni sanitarie specifiche dell'epidemia coronavirus fornite dalla Regione Lombardia.

(Articolo in aggiornamento)

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