Dainese: il D-air è già a mille. (E chi vincerà a Misano?)
La massima tecnologia dell'aria. Una bella serata con tanti piloti che... non si danno arie ma ne hanno viste di tutti i colori. Il futuro della protezione è nell'aria. Per festeggiare le mille attivazioni del suo D-air, Dainese ha presentato in anteprima mondiale “Misano 1000”, la nuova giacca in pelle con sistema airbag elettronico stand-alone per l'uso stradale. Nessun kit da installare sulla moto: i sensori, l'elettronica ed il GPS sono alloggiati nella gobba, come nel D-air racing.
L'occasione ha visto la presenza di Agostini, Lucchinelli, Uncini, Capirossi, Sykes, Hayden, Iannone, Pol Espargaro e tanti altri piloti Dainese; esperienza e passione per una bella serata, giovedì 10 settembre, al Riviera Golf Resort di San Giovanni di Marignano, a pochi chilometri dal circuito internazionale Marco Simoncelli di Misano.
La storia del D-air è ventennale, perché Lino Dainese cominciò a lavorare sulla sua prima intuizione nel '95. Dal primo prototipo, collegato al casco e presto scartato, passò al gilet con le sacche esterne, poi a quello con sacche interne, poi alla tuta. I primi test dinamici risalgono al 2006, e l'anno dopo i piloti Dainese collaudarono il sistema in pista.
Il primo fu, per la storia, Simone Grotzky Giorgi con la sua 125 a Valencia. E proprio Grotzky si è prestato ieri sera al collaudo pratico della nuova giacca Misano 1000 facendosi "esplodere" davanti al pubblico. In 45 millesimi di secondo è stato fasciato da uno strato uniforme di 5 centimetri d'aria.
Cristiano Silei, amministratore delegato di Dainese, ha voluto precisare che la nuova giacca rappresenta la conferma della vocazione centrale dell'azienda per la sicurezza. Le mille attivazioni del D-air sono un primo significativo traguardo e andavano festeggiate degnamente. La giacca arriverà a novembre e il prezzo è fissato in 1.499 euro. Bastino due dati: il motociclista viene monitorato 800 volte al secondo, e sono sei i sensori che passano i dati all'algoritmo che decide l'attivazione.
Abbiamo intervistato Fabio Muner, direttore marketing. E, già che c'eravamo, abbiamo approfittato di alcuni piloti storici per fare una bella chiacchierata sui temi che ci stanno a cuore. I migliori frutti li vedrete più avanti, tipo l'annunciata inchiesta "più difficili le 500 a due tempi o le moderne MotoGp?" Da Ago che nel '74 è montato sulla prima Yamaha che era stata di Saarinen, a Lucchinelli e Uncini che ci hanno vinto un titolo mondiale a testa, fino a Capirossi che ha guidato le ultimissime 500 nel 2002: ne sono uscite delle belle. Intanto godetevi un sintetico ma autorevole pronostico: chi vincerà il San Marino in MotoGP?