Divieti al fuoristrada. Un esempio virtuoso in Franciacorta
Franciacorta, fazzoletto di terra nella provincia di Brescia. Terra ricca di storia e cultura, di ville e castelli, ma anche di quei vigneti che danno origine ai famosi vini e spumanti che si chiamano proprio come queste terre “Curtefranca” e “Franciacorta”.
Nel 2016 il lago d’Iseo è stato scelto dall’artista bulgaro-americano Christo per ospitare la sua opera d’arte “The floating piers”, una passerella sospesa sull’acqua, lunga più di tre chilometri, visitata da milioni di turisti di tutto il mondo. Sulla spinta dell’evento, la Franciacorta ha aumentato esponenzialmente la propria notorietà e ogni week end le sue vigne, ville e cantine, sono sempre piene di nuovi visitatori che le attraversano in auto, moto, bici o a piedi.
Ma le terre bresciane sono anche note per aver dato origine a tanti campioni delle due ruote, lisce e tassellate, così come per aver ospitato, insieme ai “cugini” bergamaschi, gare diventate leggendarie.
Ebbene, sabato 10 febbraio, a Passirano (BS), nel cuore della Franciacorta, è stata presentata la prima prova degli Assoluti d’Italia di Enduro 2018, che si correrà nel quadrilatero Passirano-Monterotondo-Provaglio-Rodengo Saiano, da sabato 24 febbraio sera a tutta domenica 25 e in cui si affronteranno i migliori specialisti italiani (e stranieri) per verificare le proprie condizioni e iniziare la nuova stagione.
Sono mesi questi in cui non si fa altro che parlare di gare cancellate all’ultimo minuto, di permessi non concessi, di battaglie infinite tra ambientalisti e Motoclub, tra Amministrazioni pubbliche e motori. Qualche volta con motivazioni valide, più di frequente per la mancanza di volontà di confrontarsi, unita alla certezza che dal fuoristrada si ricavino solo danni per il territorio. Ignoranza, nel senso latino del termine: non conoscenza. Non ascoltare, non confrontarsi, porta troppe volte a vietare per partito preso, per populismo. Capita sempre più spesso anche nelle grandi città, dove la circolazione dei Diesel Euro 6 (motori efficienti e puliti) viene bloccata, sventolando la decisione come fosse una bandiera in difesa della tutela dei cittadini.
Ebbene, noi abbiamo voluto raccontare la storia di Passirano, della Franciacorta, degli Assoluti d’Italia 2018, perché è una storia positiva, di dialogo, di confronto.
Lasciando la parola ai protagonisti, ci auguriamo che possa essere l’inizio di una stagione nuova, non solo per gli Assoluti, ma per tutto il settore del fuoristrada e perché no più in generale, delle pubbliche amministrazioni.
Avvocato FRANCESCO PASINI, Sindaco di Passirano
Lei e la sua Giunta dimostrate che è ancora possibile, attraverso il dialogo e la fiducia nelle persone che conducono i Motoclub, organizzare una competizione di fuoristrada così importante in una terra dove i terreni e i vigneti attraversati sono il motore dell'economia.
«Esattamente, si tratta proprio di fiducia. Conosco bene sia il Motoclub RS77, guidato dallo stimato Renato Tonoli, sia il TFR36 (ben gestito, fra gli altri, da Davide Faustini e Valentino Faccoli), realtà attive e ben integrate nel mio paese. Ed è proprio la fiducia che mi ha fatto aderire, senza alcun timore, alla proposta di Tonoli che, in poco tempo, ha saputo coinvolgere moltissime persone nell'organizzazione dell'evento.
Mi fa piacere che mi chiede anche in merito al rapporto fra queste gare e la tutela dell'ambiente: al riguardo non esprimo un'opinione, ma descrivo un fatto; gli organizzatori della gara hanno già pulito tutte le strade che verranno percorse raccogliendo (purtroppo) tantissimi rifiuti (spesso lasciati dagli stessi che poi contestano il passaggio delle moto, ndr) . Questo fatto parla da sé e merita un encomio».
Che rapporto c'è tra Istituzioni locali e enti sportivi e cosa vi garantisce la riuscita di queste competizioni sia a livello di impatto ambientale, sia di ritorno per il territorio?
«La riuscita di queste manifestazioni è garantita da un’organizzazione ben articolata di volontari e da un coordinamento formidabile: voglio ringraziare, in modo particolare, la mia giunta, che ha accolto di buon grado la proposta della manifestazione, il presidente Renato Tonoli ed il mio consigliere comunale Francesco Martinelli, che ha saputo coinvolgere molti volontari nell'evento.
Mi auguro che il ritorno nel territorio sia ottimo, non solo per il mio paese, ma anche per l'intera Franciacorta, terra ancora da scoprire per i paesaggi, i prodotti e la cultura».
Quante persone pensate di ospitare, a livello di indotto economico, sul territorio nei giorni della gara?
«Ad oggi ci sono già oltre duecento iscritti, quindi pensiamo di ospitare almeno mille persone. Per questo motivo già nel mese di dicembre ho fatto due riunioni con gli operatori economici del paese, ristoranti, B&B, cantine, per informarli dell'evento. Tutti i partecipanti potranno trovare le informazioni sull'applicazione comunale I TOWN PASSIRANO.»
Cosa si sente di suggerire agli altri Sindaci perché possano, come Lei, consentire e non ostacolare simili iniziative anche in territori tutelati e storici come la Franciacorta?
«I miei colleghi Sindaci sono molto attenti e sensibili alle tematiche ambientali: ribadisco che per me la prima garanzia è la personale fiducia negli organizzatori. Mi auguro pertanto che questi eventi possano trovare consenso anche in altri paesi: non v'è dubbio che queste iniziative hanno molto da insegnare, anche dal punto di vista della competizione sportiva».
RENATO TONOLI, Presidente del Motoclub RS 77.
Come siete riusciti a organizzare questa gara, è un lavoro legato solo a questo evento o è un legame fatto di relazioni e fiducia anche durante l'anno?
«Con il Comune di Passirano c’è un legame personale di fiducia e stima con il Sindaco e la sua Giunta che dura da alcuni anni e che ha permesso di allargare questa collaborazione alle realtà sportive del territorio; per Rodengo Saiano, paese nel quale abbiamo la nostra sede, il rapporto dura da molti anni anche grazie alle iniziative sul territorio come quelle rivolte ai giovani in cui ci impegniamo tutto l’anno a insegnare ai bambini la guida della moto, ma anche il rispetto delle regole e del territorio. Per Monticelli Brusati e Provaglio d'Iseo quest'occasione ha portato ad un riavvicinamento al mondo del fuoristrada per trovare a breve soluzioni concrete alla pratica sportiva dell'Enduro che ha dato tanti campioni provenienti dal nostro territorio.»
Il Motoclub si occupa di pulire strade e sentieri solo durante e dopo la gara o lavora per migliorare alcuni aspetti del territorio anche durante l'anno?
«L'impegno non è legato solo a questo periodo organizzativo, ma in alcune giornate dell'anno gruppi di soci si dedicano alla pulizia, al ripristino e al recupero di percorsi fuoristradistici ed il mio impegno sarà quello di dare maggior risalto a queste iniziative che non comunichiamo ma che permettono tante volte ai turisti di camminare senza difficoltà nelle nostre terre».
Il Motoclub RS77 organizzò in queste terre anche il famoso mondiale di enduro del 2003. Quali sono le maggiori differenze che ha trovato sia a livello di regolamenti che di organizzazione 15 anni dopo?
«Burocraticamente ci sono ancora le stesse difficoltà, anzi maggiori ed è necessario intrattenere rapporti istituzionali ad ogni livello per ottenere le autorizzazioni previste per questa pratica sportiva, ma purtroppo, come allora, rimane sempre il dubbio di essere a posto con tutto perché le pratiche da assolvere sono davvero numerose e complesse.»
Cosa si sentirebbe di consigliare a chi trova difficoltà nell'organizzare competizioni come questa in Italia?
«Consiglio di presentarsi agli Amministratori con fierezza, perché queste manifestazioni, per l'impegno e l'aggregazione (disinteressata) che creano, suscitano sempre una grande attenzione; quindi l'importante è non lasciarsi mia battere dalle difficoltà e trovare il modo di superare le insidiose “mulattiere” tracciate dalla burocrazia».
Sarebbe grandioso se riuscissero -in futuro- ad organizzare in quei posti magnifici anche una bella motocavalcata per appassionati dell'enduro.
E' chiaro che laddove l'enduro sopravvive è perché ci sono persone capaci di relazionarsi nel modo corretto con le amministrazioni pubbliche e motoclub che sanno prendersi di cura non solo della gara ma anche del prima e del dopo.
E allora andiamo a vedere la Franciacorta.