Honda Africa Twin Adventure Sports 2018 TEST OFFROAD 2a Parte
Della nuova Honda Africa Twin Adventure Sports dovreste sapere già tutto. Se non è così, vi rimandiamo subito alla prima parte del test (la trovate qui), che riporta la descrizione tecnica, il video della prova su strada e il video con le risposte alle domande che ci avete fatto nel Prima della prova.
Ora possiamo andare al sodo e raccontarvi come vanno in fuoristrada le tre versioni che abbiamo guidato (DCT, manuale, manuale con quickshifter). Le abbiamo portate in montagna e sugli sterrati poco impegnativi dell'Andalusia. Sicuramente la nuova Honda Africa Twin Adventure Sports può osare molto di più (magari senza andare nella pista di cross, come invece abbiamo fatto nel 2017 col Bottu), però questo tipo di offroad è quello che alla fine meglio si concilia con questa tipologia di moto. Ci si diverte, si va un po' dappertutto e non si rischia di rovinare inutilmente la moto con troppe scivolate.
D'altra parte le maxienduro nascono per le avventure in fuoristrada, in Paesi lontani o sulle bellissime strade bianche d'Italia (la Sardegna, tanto per fare un esempio, è favolosa per queste moto). Poi c'è chi esagera e ci va pure in mulattiera. Ma, se è contento lui, fa benissimo! Basta digressioni, tocca a loro.
Honda Africa Twin Adventure Sports DCT
Facciamo una premessa valida per tutte. Della Adventure ci piace l'ergonomia nella guida in piedi. La moto è stretta tra i fianchi, non si avverte troppo il peso in più (le moto erano tutte col pieno, mannaggia). La sella è invece bella alta e aiuta ad alzarsi in piedi sulle pedane, ma non a mettere la zampa a terra. Il cupolino alto non dà fastidio. Il manubrio è invece troppo vicino alla gambe del pilota e risulta affaticante nella guida in piedi nei tratti in salita. Consigliamo ai più alti di ruotarlo in avanti.
Complici le nuove sospensioni a lunga escursione che alzano il baricentro, si avverte una maggiore inerzia rispetto al modello standard. Quest'ultimo è più maneggevole e semplice nelle svolte strette. Le sospensioni della Adventure vincono invece alla voce sostegno. In particolare la nuova Honda impiega una forcella Showa eccelsa: ha tanta escursione, ma non è mai flaccida e non va a fine corsa nemmeno all'atterraggio dai salti. La luce da terra è notevole (siamo a 270 mm) e non fa spanciare mai la culla del telaio.
Il motore mostra tutta la cattiveria che ci ha stupito su strada. E' veloce, velocissimo a prendere i giri e questo aiuta tanto a chiudere le curve col gas. La gestione del ride by wire è perfetta, non ci sono ritardi nella risposta o attacchi bruschi al richiamo dell'acceleratore.
Il cambio DCT funziona che è una meraviglia. E' vero, si avverte chiaramente il peso in più rispetto alla manuale, ma la guida risulta davvero semplice. Basta selezionare il tasto G, che limita lo slittamento delle due frizioni, e la Honda Africa Twin Adventure Sports restituisce lo stesso feeling di guida del cambio classico, ma con passaggi di marcia molto più rapidi e dolci.
E' perfetto per chi vuole concentrarsi sulla guida o affrontare lunghi viaggi nel massimo confort, scegliendo di volta in volta se cambiare manualmente o lasciare la marcia in Drive.
I freni sono potenti e ben modulabili. L'ABS si può disattivare solo dietro e questo, è un male per chi vorrà usare la Adventure tanto in fuoristrada, perché sul brecciolino l'antibloccaggio mette un po' in apprensione. Avremmo gradito la possibilità di escludere l'ABS integralmente (come avviene per altro sulle ultime Triumph, Ducati o KTM).
Honda Africa Twin Adventure Sports cambio manuale (con e senza quickshifter)
Nessuno stupore: la versione manuale presenta tutte le caratteristiche della DCT. Nella guida si avverte distintamente soltanto il peso inferiore, che rende la manuale un filo più maneggevole nei cambi di direzione, in particolare sui terreni viscidi. Il cambio ha un ottimo funzionamento. Si avverte un certo stacco tra la prima e la seconda, ma la coppia ai bassi del motore mette una pezza a questa peculiarità (riscontrata anche sulla prima CRF1000L).
Il quickshifter è tarato per funzionare sia in scalata che a salire di marcia. Nella prima situazione vanta una resa perfetta, mentre nella seconda si nota una certa lentezza. La centralina taglia infatti un po' di più l'alimentazione rispetto a certi rivali, ma la cambiata risulta così meno violenta e meno stressante per gli ingranaggi. Si sa, per Honda l'affidabilità viene prima di tutto.
Abbiamo usato
Casco Acerbis Impact Carbon
Maschera Scott Prospect
Completo Acerbis Ottano
Marsupio Ottano
Stivali Acerbis
Maggiori info
Luogo: Malaga (Spagna)
Meteo: da 2 a 16°, sole
Tester: Andrea Perfetti (185 cm, 87 kg)
Foto di Zep Gori, Felix Romero, Francesc Montero, Ciro Meggiolaro
Era la r80gs la moto totale....inesperto mi godevo le curve sullo sterrato aprendo gas e lei si spalancava...chuidevo il gas e lei si raddrizzava sul terreno difficile.....bella moto...perfetta, sincera anche con i suoi difetti. Poi dopo la r100gs , la r1050gs... con gli Holins ho detto basta.
Questa Africa twin adventure col dct è oltre quello che ci piaceva o vedevamo nei video. Cambio in 50 metri tre o quattro marce...motore non esagerato ma equilibrato e basso in potenza.....preferisco gestire con gas elettronico e cambio a paletta ...molto veloce e semplice. Un consiglio provatela.