Ducati nel 2018: Panigale su, Scrambler giù. Margine operativo al 7%
Come abbiamo scritto diffusamente qui, le vendite mondiali di moto Ducati nel 2018 hanno raggiunto le 53.004 unità. Rispetto al 2017 c’è stata perciò una contrazione del 5,1%. Va ricordato che proprio il 2017 è stato l’anno record per Ducati (con 55.871 unità vendute): un risultato arrivato dopo otto anni filati di crescita commerciale. In questa contrazione ha influito anche il calo delle vendite mondiali dei modelli con cilindrata superiore a 500: -3% nel 2018 dopo il -2,8% registrato nel 2017.
Il rapporto annuale Audi 2018, diffuso questa mattina a Ingolstadt durante la conferenza stampa annuale nella sede del gruppo, contiene altri dati interessanti a partire da quelli finanziari.
Il fatturato Ducati dell’esercizio 2018 ha raggiunto i 699 milioni di euro, in calo del 5% (esattamente come la flessione numerica delle vendite) rispetto ai 736 milioni del 2017. Una cifra che rispetto i 59,2 miliardi di euro fatturati dal gruppo Audi nella sua interezza contribuisce per l'1,2%.
La produzione di moto Ducati è stata di 53.320 unità: 44.221 quelle costruite a Borgo Panigale (2.500 in meno rispetto all’anno precedente), 8.150 nello stabilimento tailandese di Amphur Pluakdaeng e 949 montate a Manaus, Brasile.
Il segmento in attivo è stato quello delle sportive (SuperSport e serie Panigale) con vendite mondiali salite a 12.731 unità (+29%). In contrazione i modelli raggruppati nella famiglia naked e sport cruiser (ovvero Monster, Diavel e Streetfighter), scesi da 17.173 unità vendute nel 2017 alle 13.375 del 2018 (-22%).
In leggero calo il gruppo Hypermotard e Multistrada (13.761 unità e -6,9%, ma prese singolarmente le Multistrada sono state in attivo) e per la prima volta è risultato in flessione la famiglia Scrambler: 13.137 unità vendute per un -6,5%.
Ducati prevede che nel 2019 ci sarà una tendenza di ribasso della domanda all’interno del suo mercato internazionale di riferimento, in particolare negli Usa che rappresentano ancora il mercato principale per le over 500. Peraltro nel 2018 quello italiano è diventato il mercato più importante per Ducati (+4,6%) superando quello statunitense che ha invece registrato un -9%.
Tornando ai dati finanziari, il risultato operativo per Ducati è stato di 49 milioni di euro (51 nel 2017) e questo si è tradotto in un margine operativo del 7% che è in linea con il valore del 2017 (6,9%).
«Il 2018 è stato impegnativo sotto diversi punti di vista ma siamo soddisfatti della nostra performance finanziaria malgrado un anno non facile – ha detto Claudio Domenicali, CEO Ducati Motor Holding – L’azienda sta generando le risorse per continuare a finanziare lo sviluppo di nuovi prodotti il che ci fa ben sperare anche per il futuro. Chiudiamo il 2018 confermando il risultato operativo grazie alla forza e al fascino della nuova gamma di prodotti».
«Concentrarsi sulle moto ad alta marginalità - ha aggiunto Oliver Stein, CFO Ducati Motor Holding - ci ha permesso di mantenere un risultato operativo soddisfacente. La solidità finanziaria è estremamente importante per l'azienda per poter supportare il programma di sviluppo tecnologico in cui Ducati è attualmente impegnata a pieno regime».
Ci vogliono moto nella fascia 10-15000 euro e nella tipologia enduro, naked e sport touring.
La moda delle sgangher sta passando, il nuovo monster (che non mi é mai piaciuto rispetto al primo) và rimpiazzato con qualcosa di profondamente rivisto ed é ora che si decidono a competere con una vera endura media, non solo con l'alternativa al GS da 22k euro.
Alcuni modelli poi non si capisce a che servono, diavel e xdiavel non ne basta una sola? La hypermotard quante ne vendono? La supersport, non é meglio fare una vera moto da viaggio carenata coi semimanubri e le borse?
E poi le sport classic, le hanno tirate fuori 10 ann prima della concorrenza, adesso che si vendono bene non ci starebbe bene una bella ducati old style col 1100 ad aria del monster?