EnduroGP 2020. Freeman (Beta) Imprendibile nel Sabato di Sole di Spoleto
Il Mondiale Borilli EnduroGP va avanti come un rullo compressore. Dopo il Gran Premio di Francia è la volta del secondo incontro ravvicinato con Spoleto. Una settimana tra i due GP, altalena di risultati e prime indicazioni forti di una stagione che, partita tardi, corre verso il massimo recupero possibile. Certo, non è come tutti gli anni, non come le stagioni in cui si poteva respirare e… sbagliare. Oggi un errore, un infortunio, una distrazione, si pagano caro.
Ma non è il caso di recriminare, la legge è uguale per tutti. E poi niente musi lunghi, c’è piuttosto da far festa a ritrovarsi nei paddock brulicanti di attività e, a dirla tutta, come spesso accade un po’ caotici, labirintici, chiassosi. Infatti è la festa del Gran Premio d’Italia, come sempre una delle più riuscite. Festa anche perché bisogna salutare degnamente Alain Blanchard e ABC Communication, che sono all’ultimo GP italiano.
Il contesto è ai margini di una città santa dell’Umbria che conta, Spoleto, l’organizzazione “scheletrica”, vale a dire basata sull’essenziale, percorso e contenuti tecnici al livello dell’eccellenza, impegno generale richiesto ai piloti semplicemente massimo. L’abbiamo già detto: è l’Enduro dei nostri tempi!
La prima giornata era una promessa di sole. Così è stato e, anche se alla vigilia ha piovuto molto, il terreno ha drenato sufficientemente da considerare la gara “asciutta”. È garantito che Domenica non sarà la stessa cosa, e c’è da chiedersi, viste le difficoltà del tracciato, tre giri, tre speciali a giro, una sessantina di chilometri a tornata, se non sarà il caso di “tagliare” qualcosa o andare a esplorare una qualche tabella B.
Comunque è sabato di spessore, elevato. E dal contesto agonistico tiratissimo emerge la figura di Bradley “Brad” Freeman. L’indomabile e inarrivabile fuoriclasse inglese, Campione del Mondo EnduroGP in carica quest’anno con il Team Ufficiale Beta (dopo la nursery vincente del Team… Ufficiale Beta Boano), non l’ha mandata a dire e ha messo tutti in fila. E a debita distanza. C’è chi dice che Holcombe, secondo assoluto, abbia preferito farsi… controllare per avere…sotto controllo la situazione Mondiale, e chi dice che Freeman avrebbe potuto spingere ancora di più. La verità è nei numeri, e questi dicono che 45 secondi di distacco contestualizzano una situazione difficilmente discutibile o modificabile.
È chiaro che quella famosa paura di sbagliare gioca un ruolo importante. Vista la malaparata, se Holcombe si fosse intestardito ad andare a riprendere il collega, connazionale e compagno di Squadra, avrebbe senza dubbio avvicinato la soglia di rischio… rischiando di mandare a carte 48 un risultato che, personalmente e per il Team di Fabrizio Dini, è comunque oro colato. Difatti qualcuno ha sbagliato, e pagato, vedi Cavallo, grande aspettativa italiana di Sherco, troppo indietro per la sua stazza agonistica.
Anche Verona, Andrea Verona, TM, ha in un certo senso “sbagliato”. Il Campione del Mondo si è, infatti, presentato all’ultima Speciale, il Cross Test, con un doppio vantaggio, secondi e attitudine in questo tipo di Prova, sull’avversario diretto, Thomas Oldrati, Honda. Così il duello più “stretto” della giornata, il “tuttoitaliano”che vale anche la E1, si è risolto a favore di Super Oldrati per un soffio, caparbietà contro controllo, sul favorito contendente Verona. Così Oldrati è terzo assoluto, ovvero nella Enduro GP, e primo nella E1. Andremo a chiedere a Thomas le ragioni di questa bellissima metamorfosi agonistica, ma è chiaro che il bergamasco è in forma fisica splendida, il talento non è mai mancato, e la spinta dei risultati fa il bellissimo resto.
Dal pianeta E2 arrivano notizie buone e cattive. Le buone sono la regolare fattura emessa da Steve Holcombe, Beta, che ha “regolato” un consistente Larrieu, TM, e Daniel McCanney, Honda. La brutta è quella del ritiro di Salvini. Alex non ce l’ha fatta a recuperare neanche in minima parte la lussazione alla spalla rimediata tre settimane fa nel Regionale Veneto. Non è tanto la spalla ferita il guaio, bensì ora l’altra spalla chiamata a un super lavoro di supplenza. Il ritiro forzato del bolognese al termine del secondo giro è la conseguenza immediata prima di un bivio: stringere i denti nella raffica di Gare in calendario per salvare il salvabile, o farsi operare subito e chiudere la stagione in corso nella prospettiva di presentarsi alla prossima in condizioni ottimali? Per me non ci sarebbero dubbi, buona la seconda opzione. Ma c’è bisogno, in questo caso, dell’avvallo di sponsor e partner.
E3, nulla da dichiarare: è Freeman overall, Beta, davanti a Betriu, KTM, e Basset, Beta.
Due note finali dai due punti opposti del diametro generazionale Youth-Open Senior prima di infilarsi la tuta da pioggia. Seguiamo con interesse l’avventura di Fantic D’Arpa, ancora primi nella Youth con Jed Etchells, e la vittoria del nostro Alessio Paoli nella Senior.
Avanti con la pioggia!
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