EnduroGP 2020. Italia, Domenica. La Risposta di Holcombe, Beta
Il Mondiale Borilli EnduroGP è una bestiaccia. Un giorno di sole e uno d’inferno, promesse di dolce e di forte tremendamente, perfettamente mantenute. La domenica del Gran Premio d’Italia di Spoleto è stata una interminabile giornata di costante, perfida pioggia battente. Ha iniziato alle dieci di mattina e… ancora piove. Non un solo minuto di tregua, il tracciato portato al limite della difficoltà, paddock allagato, corrente elettrica saltata e quell’inquietudine, persistente e corrosiva sensazione di infinito disagio, che ti congela il cuore e ti prende fin nelle ossa. A non essere Enduristi! Quasi difficile ricordare che il sabato, al contrario, andrà probabilmente in archivio come l’ultimo giorno d’estate del Mondiale di Enduro 2020.
E quando il gioco si fa duro… alt! Un momento. L’Enduro è sempre… duro. Può esserlo nascosto sotto una patina di assoluto, solare divertimento, o un calvario di fango tritatutto, ma non c’è tregua di intensità nella “Regolarità”.
Infatti i valori in campo cambiano, ma non di troppo a meno che non intervenga un colpo di scena. Dominio, avvicendamento, equilibrio, sono quasi una costante di uno Sport che livella le migliori qualità in una selezione che certifica in maniera inequivocabile e irreversibile i migliori. I nomi di questa era, l’ultima dei Blanchard, lo ricordiamo con un groppetto alla gola, sono quasi sempre gli stessi, magari un giorno uno e il giorno successivo l’altro nell’avvincente thriller agonistico che è caratteristica saliente dell’Enduro.
Sabato Freeman, e si era detto che non ci sarebbe stato niente da fare per nessuno, al punto che, come un volano di supremazia, il britannico avrebbe facilmente raddoppiato. Invece no, è cambiato drasticamente il meteo, scambiando una giornata di sole on una d’inverno (e anche i vantaggi del 4 tempi contro il 2), e così anche il Campione del giorno. Domenica è Steve Holcombe, Beta.
L’Ufficiale Beta ha cambiato le carte in tavola ed è partito subito forte e deciso. Non, forse, come il compagno di Squadra il giorno prima, ma ugualmente incisivo e determinato.
Parlando di EnduroGP, Holcombe ha fatto la differenza nella Extreme e nella Linea, Freeman ha limitato i danni e recuperato parzialmente nei primi due Cross Test, finendo per concedere al connazionale meno di mezzo minuto al traguardo allagato di Spoleto. La sorpresa, semmai, dovrebbe venire dal terzo posto di Larrieu, ma anche in questo caso avevamo già sottolineato come il francese si dimostri capace di una grande consistenza sulla lunghezza dell’intero Gran Premio. E così sia Oldrati che Verona finiscono fuori dal podio della EnduroGP.
Questo non toglie che nel Gran Premio d’Italia che andrebbe intitolato a Thomas Oldrati, Honda, ancora una volta la prospettiva certa è quella di un duello tutto italiano. Bene per il Campionato e per le nostre tifoserie, di nuovo nella condizione di riversare la propria passione per l’enduro verso un indirizzo preciso. In questo caso confortati dal fatto che la sorpresa del terzo posto venga da quel Antoine Magain, Sherco, che arriva con discrezione e in due Gran Premi è già “scoperto”.
E2 e E3 ormai senza storia, proprietari rispettivamente Holcombe e Freeman, Beta, con il supporto dei piazzamenti di Larrieu e Betriu, adesso c’è da “annoiarsi” anche alla vista delle Youth, che in questo Gran Premio d’Italia sottoscrive definitivamente le credenziali di Jed Etchells e della neonata armata Fantic D’Arpa.
Detto anche della risposta perentoria di McDonald al sabato vincente di Espinasse, monopolio Sherco per la Junior, è ora di dare un’occhiata alla situazione generale nel momento in cui, di fatto, si è al giro di boa di metà Mondiale.
I valori espressi dalle prime quattro giornate di gara dicono, infatti, che tutte le classi si presentano in maniera abbastanza chiara, con un margine di precisione tuttavia variabile. Enduro GP, E1, Junior e Youth sono ancora aperte alla risoluzione dei duelli, rispettivamente, Holcombe-Freeman, Verona-Oldrati, Espinasse-McDonald, Etchells-Navarro, troppo pochi punti di differenza per dare qualcosa per scontato. E2 e E3, invece, a meno di clamorosi colpi di scena, individuano già da metà Campionato i candidati più quotati alla conquista dei rispettivi Titoli. Holcombe e Freeman con poche chance per Larrieu e Betriu. Peccato che sia ormai fuori gioco anche Alex Salvini, ma una spalla fuori posto nel momento meno opportuno della stagione ha deciso per l’ex Campione del Mondo.
Archiviato il Gran Premio d’Italia il Mondiale Borilli Enduro GP riprenderà a novembre in Portogallo, quando Marco de Canaveses, piccola città a 50 chilometri da Porto, ospiterà il doppio, conclusivo appuntamento del Campionato.
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