EnduroGP 21. Portogallo. Doppietta Josep Garcia, KTM
Santiago do Cacem, Portogallo, 10 Ottobre 2021. Un paio di nomi che equivalgono a una overdose di agonismo e spettacolo. Josep Garcia, KTM, vincitore di entrambe le giornate di gara nonostante la pressione esercitata dall’irriducibile Freeman, Beta. Andrea Verona, GasGas, vincitore Sabato e vincitore Domenica di misura, tutte e due le volte davanti all’osso duro Davide Guarneri, Fantic. Ne è passata di acqua sotto i ponti da Luglio! Interrotto il Mondiale per lasciare spazio alla Sei Giorni Internazionale di Rivanazzano, infatti, l’Enduro ha vissuto pagine già leggendarie, cosicché la lunga attesa tra l’ultima in Svezia e il nono e decimo appuntamento della stagione è volata nell’implacabile euforia generale. Gli Eroi dell’ISDE Lombardia-Piemonte, autori di una indimenticabile doppietta, sono tornati a competere nella massima serie planetaria, con la disciplina e la reputazione della scuola italiana cresciute a dismisura. Ottobre, si corre in Portogallo per l’EnduroGP Terra Unica, quinto della stagione e penultimo prima del bilancio definitivo del Gran premio di Francia. Si corre a Santiago do Cacem, un Municipio per 30 mila abitanti nel Sud del Paese, 150 chilometri dalla Capitale Lisbona.
Diciamo subito che il Mondiale vale tutta l’intensità di questa stagione, così come da almeno dieci anni è un rullo compressore di progresso sportivo. A due prove dalla fine della stagione, infatti, l’orizzonte è nella nebbia dell’incertezza, i Gran Premi sono immancabilmente avvincenti e il livello generale, tecnico e dello spettacolo, è elevatissimo.
Gli Assi sono ormai super eroi inarrivabili, e la velocità che esprimono, non tanto assoluta quanto di rapidità di esecuzione del gesto agonistico, è da capogiro. Prova ne è che ciascuno dei 5 appuntamenti (per due giornate di gara) sin qui “consumati” ha vissuto su duelli e confronti tiratissimi e spettacolari. Il Portogallo non fa eccezione. Anzi.
Sia nell’”Assoluta”, l’odierna Enduro GP, sia nella Enduro 1, le “piccole belve”, i risultati parlano chiaro. La preferenza finale, infatti, se mette un ordine chiaro tra i duellanti, rileva anche che le differenze sono minime, e quando queste sono diluite su due interi e impegnativi giorni di gara vuol dire che è guerra all’ultimo… metro.
E allora. Josep Garcia, KTM. Lo “Smilzo”, spagnolo oltremodo simpatico e solare. Era stato lo “sconfitto” della Svezia, quando non era andato oltre il secondo posto di Domenica e le aveva prese un giorno da Freeman e l’altro da Ruprecht. Fabio Farioli deve avergli ricordato che non era questo il sistema, e lui si è ricordato che il Portogallo non lo ha mai tradito. Detto fatto, Sabato Garcia è stato semplicemente incontenibile. Ha vinto otto delle dieci prove speciali e ha “relegato” un non troppo affilato Freeman al secondo posto. Domenica l’inglese ha disseppellito l’ascia di guerra e la battaglia è stata feroce. Cioè bellissima. Garcia ha vinto meno, solo 5 su nove, e Freeman si è fatto sotto fino a ribaltare la situazione in suo favore a una speciale dalla fine. Duello finale all’ultima… speciale e Garcia, più freddo e determinato, l’ha spuntata sul rivale, per appena due secondi e mezzo. Cioè nulla. Come dire che non c’è vero perdente e c’è, invece, un terzo vincente: l’Enduro! Freeman, ad ogni modo, resta in testa al Mondiale Enduro GP.
Andrea Verona, GasGas. Il Pilota italiano lotta per l’assoluta ormai ad ogni occasione. Se, come in questo caso, le condizioni non lo privilegiano particolarmente, deve cedere il passo alle “belve” delle classi più dotate. Verona, tipo solido e di una tranquillità rassicurante, e non parliamo delle doti tecniche perché arriviamo in gruppo a riconoscerle, va una volta a podio e una a ridosso. Terzo e quarto, Domenica superato anche da Watson. Già, l’inglese Nathan Watson. Dal Cross all’Enduro, un sacrificato del WESS, un exploit strabiliante al Touquet, un programma di Enduro su Sabbia spuntato” dal CoViD e il ritorno al motocross non particolarmente brillante. Finalmente l’arruolamento di Honda RedMoto per le ultime due della stagione. Bel colpo di Buffelli, s’è visto!
Ad ogni modo Enduro 1 e Verona, ma non solo. Podio italiano al completo, e in due versioni per giunta. Sempre Verona davanti a Guarneri, la Domenica i appena un paio di secondi, e terzi posti spartiti equamente tra Matteo Cavallo, TM, e Davide Soreca, Husqvarna.
Il resto dal Gran Premio del Portogallo è un po’ conseguenza e un po’ routine. Va da sé che Garcia, Verona e Freeman vincono le rispettive classi di appartenenza, e aggiungiamo che Betriu, KTM, Daniel McCanney, Sherco, e Sans, Husqvarna, ben poco possono contro la forza dell’inglese ufficiale Beta, che è un rullo compressore da dieci vittorie su dieci giornate di gara, en plein che gli vale la totalità dei punti di Campionato, e che di fatto sta oscurando sempre di più il collega senatore Holcombe. Routine quando si parla, per esempio, dello strapotere del pur giovane Albin Norrbin, un’altra doppietta per otto vittorie di stagione, e della magnifica cavalcata delle Fantic nella classe “promo” Enduro Youth, Kevin Cristino due volte secondo e secondo anche in Campionato ma ormai un po’ troppo lontano dallo svedese. Resta da dire degli Junior. In Portogallo una volta Kytonen, Honda, e una volta Pavoni, TM, ma il Mondiale è ancora aperto tra Pavoni e Macoritto, TM.
Se parliamo di Mondiale restano solo due cose da sottoineare. Che la stagione si conclude in Francia, come d’abitudine, Lageac 16 e 17 Ottobre, e che se guardiano alle provvisorie, solo Freeman, E3, e Norbin, EJ, possono considerarsi “ragionevolmente” vicino al rispettivo Titolo di Campione del Mondo. Bello o no l’Enduro?
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