Mobilità

Fase 2. Barcellona incentiva la mobilità sostenibile... Ma si dimentica delle moto

- Il capoluogo catalano è un laboratorio a cielo aperto. Dopo il Covid, mobilità a misura di pedoni e bici. Auto disincentivate. E le moto?
Fase 2. Barcellona incentiva la mobilità sostenibile... Ma si dimentica delle moto
Barcellona è una delle città europee più all'avanguardia, quando si parla di mobilità. L'amministrazione è sempre stata coraggiosa nel prendere decisioni fuori dal coro e sperimentare nuove soluzioni. Come è successo anche a Milano, la Fase 2 diventa allora l'occasione per ridefinire gli equilibri nella mobilità urbana, non solo a Barcellona, ma in tutta la Spagna. Come abbiamo già più volte spiegato, la paura del contagio rischia di trasformarsi in un incremento dell'utilizzo delle automobili. Per evitare che questo avvenga, e incentivare l'utilizzo di mezzi di trasporto alternativi, il capoluogo catalano uscirà dal Coronavirus completamente ridisegnato. La priorità saranno i pedoni e i ciclisti, con un potenziamento anche del trasporto pubblico. Verranno stanziati 4,4 milioni di euro per creare 21 km di piste ciclabili, 17 interventi nelle corsie degli autobus, e 12 km di marciapiedi. 

Luoghi simbolo della città cambieranno aspetto: grandi arterie come la Gran Via e la Diagonale, per esempio, chiuderanno le loro corsie laterali per trasformarle in marciapiedi. Delle rimanenti corsie una sarà riservata agli autobus e l'altra alle automobili. In parecchie strade più o meno grandi rimarrà a disposizione delle auto solo la corsia centrale, e in molti casi il limite di velocità sarà fissato a 30 km/h. 
 
 

Il trasporto su quattro ruote sarà fortemente disincentivato e, per chi avesse ancora dubbi, il Comune di Barcellona ha annunciato che a breve le soste saranno a pagamento.

Ancora non è chiaro se le moto verrano equiparate (nella circolazione) alle automobili. Se, per esempio, anche gli scooter - magari elettrici - si dovessero trovare a poter circolare solo sulla corsia delle auto, e per di più a dover pagare la sosta, sarebbe un passo falso della giunta di Barcellona.

Concludendo: la giunta catalana sta riprogettando la città con l'obbietivo di vincere contemporaneamente la battaglia contro il Coronavirus e contro l'inquinamento, aumentando la sicurezza e promuovendo la mobilità alternativa. Una grande sfida che passa attraverso scelte politicamente ed economicamente coraggiose.

  • pikat09
    pikat09, Campi Bisenzio (FI)

    La realtà è che in genere il politico medio è un semi-inetto inadatto alla vita che già è grassa se riesce a stare ritto su due soli piedi. Quindi per lui le due ruote non sono un normale mezzo di trasporto da annoverarsi insieme a tutti gli altri, bensì roba da giocolieri un po' squinternati che non fanno testo, e quindi ......
  • cesare4
    cesare4, Mascalucia (CT)

    le biciclette vanno bene nelle città di pianura, ma nelle città che hanno dei dislivelli importanti, con delle salite che farebbero uscire la lingua di fuori ad un ciclista provetto, non vanno bene.
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