Guintoli: a cosa serve la gamba fuori in staccata
Ormai ci siamo abituati, diciamo la verità. Ormai tutti i piloti del Mondiale "tirano fuori" la gamba interna alla curva: quelli che mantengono l'impostazione classica, con il piede saldo sulla pedana, si contano sulle dita di una mano - in MotoGP c'è praticamente il solo Jorge Lorenzo - che non a caso non è fra gli staccatori più violenti - che rimane fedele alla tecnica classica.
La cosa curiosa, però, è che diversamente con quanto è accaduto con altre tecniche - il ginocchio fuori, per dirne una - non è stato immediatamente evidente a cosa servisse lasciar penzolare la gamba interna alla curva. Una spiegazione, a distanza di anni, arriva da Sylvain Guintoli, iridato in Superbike con Aprilia nel 2014, ora collaudatore Suzuki MotoGP.
Nel video che vi proponiamo qui sopra, Sylvain spiega come la tecnica sia nata a seguito dal costante aumento della potenza frenante delle MotoGP, che ha portato i piloti a perdere sempre più spesso l'appoggio sulla pedana. Il primo che ha però iniziato a sfruttarla scientificamente è stato Valentino Rossi, tanto da dare alla tecnica il nome utilizzato fra i piloti - The doctor's'dongle, sinteticamente traducibile come "la penzolata del dottore". Rossi, però, si è sempre ben guardato dallo spiegare quali vantaggi potessero derivare da questa cosa...
All'inizio la cosa sembrerebbe controproducente: in qualunque corso di guida gli istruttori ripetono fino alla nausea quanto sia importante stringere il serbatoio fra le gambe per diminuire l'affaticamento delle braccia in staccata. Come però spiega Guintoli, staccando le gamba la situazione cambia, e non di poco.
Tanto per cominciare, il baricentro del complesso pilota-moto si abbassa. La gamba ha un peso rilevante sul totale della massa corporea, e spostarla verso il basso cambia significativamente la distribuzione dei pesi. Un baricentro più basso rende la moto più stabile in staccata, ma secondo Guintoli c'è un secondo vantaggio collaterale: spostando la gamba all'esterno, e all'indietro, si sposta allo stesso tempo più peso sulla pedana esterna e sulla sella, caricando maggiormente il retrotreno. Infine, ci si trova in una posizione in cui viene massimizzata la core strenght, ovvero la forza dei muscoli addominali e del pavimento pelvico, rendendo la posizione molto più comoda e permettendo di sfruttare meglio la forza della gamba esterna in staccata.
Inoltre, a livello aerodinamico, c'è un certo vantaggio nell'aprire la gamba interna: così come si solleva il busto, allo stesso modo questa tecnica aumenta la superficie esposta alla pressione dell'aria, cosa che da un lato rende la frenata più efficiente ed efficace, e dall'altro contribuisce a togliere una parte del carico della staccata sulle braccia.
Controindicazioni? Nessuna, teoricamente. Certo, se siete voi a pagare la suola degli stivali, meglio stare attenti a non far penzolare la gamba troppo vicino all'asfalto...
Ma non lo ha spiegato Guintoli? Perché dovremmo credere alle spiegazioni di qualche fermo amatore da pista? O alle interpretazioni allusive al reale utilizzo difensivo "ostacolativo" della manovra?
Quando corri tra una curva e l'altra, difficilmente appoggi tutto il peso sulla sella, specialmente se sei concentrato a spingere sulle pedane.
In pista la moto non la giri col manubrio, la giri con le pedane.
C'è solo un momento in cui te ne stai bello seduto quasi a riposarti: nei lunghi rettilinei.
Quando alla fine del rettilineo devi contrastare l'enorme potenza frenante degli impianti odierni e hai delle leve (braccia) molto lunghe come il Vale, per non ribaltarti, non ti basta stringere il serbatoio, devi anche contrastare lo scivolamento in avanti contrastando con i piedi.
Se hai anche le gambe molto lunghe questo contrastare con le pedane risulta difficile.
Che fare allora (se sei alto e non vuoi ribaltarti) per contrastare la tendenza del posteriore a sollevarsi?
Risposta: arretrare sulla sella e metterci il massimo peso possibile.
Aprire la gamba toglie peso alla pedana e lo sposta sulla porzione di sella più lontana. Questo ti permette di avere una leva maggiore per tenere basso il retrotreno perché la porzione di sella posteriore è più lontana dall'avantreno di quanto non lo sia la pedana.
Inoltre si ha la possibilità di sfruttare l'effetto vela, in aggiunta a quello già ottenuto dall'esposizione del busto all'aria.
E ancora, si ottiene un leggero stretching dello psoas (muscolo dell'anca) che oltre ad essere piacevole dopo aver stretto il serbatoio in rettilineo, ci aiuta ad impostare il giusto allargamento della gamba in piega. (vabbè questa ve la potevo risparmià).
Più facile a farlo che a dirlo. ciao
p.s. secondo me eh?