Harley Davidson cambia strategia e avvia “The Rewire”
Il cambio di rotta era prevedibile in casa Harley-Davidson, dopo l'allontanamento del CEO Matt Levatich lo scorso febbraio, e dei cambiamenti in atto a Milwaukee, avevamo iniziato a parlarne già qui.
Nonostante gli sforzi compiuti dalla gestione Levatich, iniziata nel 2015, le vendite sono però arretrate (del 22% negli ultimi quattro anni) e il valore delle azioni si è dimezzato negli ultimi due anni, prima di perdere un altro 50% dall'inizio di quest'anno.
Sotto accusa il piano More Roads to Harley-Davidson voluto da Levatich nel 2018, una strategia basata su 100 novità in sette anni che non avrebbe invertito la tendenza al ribasso del mercato – peraltro in un contesto globale di certo non favorevole – con le relative scelte di puntare su nuovi modelli non sempre in linea con la tradizione e su alleanze, come quella con la cinese QJ, finalizzati ad ampliare il pubblico di harleysti e in definitiva a incrementare i risultati aziendali.
Il nuovo Ceo ad interim, Jochen Zeitz, si trova ad affrontare il problema Covid-19, ma soprattutto è chiamato a dare positivi segnali di cambiamento che ridiano fiducia agli investitori.
I dati trimestrali presentati ieri sono stati l'occasione per annunciare i primi passi del nuovo cammino.
Le vendite del primo trimestre 2020 hanno accusato un -15,5% negli USA e un -17,7% a livello mondiale (da 49.000 a 40.000 pezzi circa). Negli Stati Uniti erano però risalite del +6,6% alla metà di marzo, prima che scoppiasse la pandemia.
Il fatturato è sceso a 1.099.788.000 dollari (-8%, quello delle sole moto del 6,8%) e il margine operativo è sceso dal 9,1 al 7,7%.
Le prime azioni anti Covid-19 hanno riguardato il mantenimento della alta liquidità (2,47 miliardi di dollari), il sostegno a concessionarie e motociclisti (supporto finanziario, dilazioni scadenze di pagamento, consegne a domicilio), il sostegno ai dipendenti e alla comunità con una serie di interventi e una donazione di 150.000 dollari.
"The Rewire", si cambia
Le novità più importanti riguardano però le azioni volte al nuovo piano quinquennale: una serie di iniziative che saranno sviluppate nei prossimi mesi e che passano sotto il nome “Rewire”. Si tratta di scelte prioritarie e di riorganizzazione aziendale che porteranno alla definizione di un nuovo piano per i prossimi cinque anni e che si concentrerà sulle iniziative e sui modelli chiave del programma More Roads, escludendone pertanto altri non più ritenuti prioritari. La strategia Rewire è stata riassunta in cinque punti.
Valorizzare i punti di forza
Ovvero riportare l'attenzione sulla forza del marchio, sui prodotti definiti come lo zoccolo duro, riportare l'attenzione sui dealer e sui clienti. Rivalutare le strategie per attrarre nuovi clienti.
Dare la priorità ai mercati che contano
Qui si dice che Harley-Davidson deve concentrarsi e deve investire su quei prodotti e su quei segmenti che offrono i massimi profitto e potenziale con un rafforzamento negli USA
Novità da lanciare
Ascoltare i pareri di clienti e rivenditori per migliorare vendite e profitti. Quindi riprogrammare alcuni lanci di modelli, compresi quelli previsti nel 2021 e, ipotizziamo, saranno cancellati alcuni modelli meno nello stiorico core business.
Ricambi e accessori
Un'attività globale da ricostruire e potenziare, utilizzando anche canali e-commerce.
Struttura organizzativa
Adeguarla e allinearla, migliorando efficienza e riducendo i costi aggiustandoli alla nuova realtà post crisi. Formare strutture commerciali regionali per conoscere meglio realtà e preferenze locali.
Altre informazioni sul programma The Rewire saranno aggiornate assime ai dati del secondo trimestre.
E' molto probabile che i modelli già presentati e pianificati, l'adventure Pan America e la streetfighter Bronx, primi esempi di una nuova famiglia con l'inedito motore V2 raffreddato a liquido, arriveranno in vendita.
Così come ci si attende altri veicoli elettrici dopo la LiveWire, che è stata fortemente voluta proprio da Zeitz, ma non si sa se saranno quelli mostrati.
Del resto il cambiamento di rotta è appena iniziato e, come si dice, bisognerà stare attenti a non gettare il bambino assieme all'acqua sporca.
Potrebbero realmente, chissà, se correttamente prezzati, schiudere nuovi bacini potenziali di clientela ad un marchio che mantiene sempre e cmq un fascino che ben pochi costruttori possono vantare, europei compresi.
Quei modelli di prossima uscita sembrerebbero peraltro, schede dati alla mano, anche piuttosto validi tecnicamente/tecnologicamente come mai, forse, negli ultimi 30 anni almeno lo sono stati le Harley. In questo caso il rischio potrebbe davvero valere la candela.