Honda, brevetto di una "quattro cilindri" raffreddata ad aria: futura CB1100?
I colleghi inglesi di bikesocial hanno pubblicato alcuni disegni di brevetto Honda. Da quello che si evince esaminandoli, si tratterebbe di una stradale a quattro cilindri assimilabile all’attuale CB1100, ma evoluta nel motore quanto nel telaio.
Quest’ultimo lascia intendere una moto ancora classica, ma più moderna, nel senso che la struttura rimane a doppia culla in tubo d’acciaio a sezione tonda, ma superiormente c’è una soluzione monotrave (come sulla prima CB 750 Four ad esempio), mentre anche il disegno posteriore è più snello, poiché al posto della sospensione con due ammortizzatori laterali compare un sistema con mono centrale.
A far propendere per l’erede della CB1100, nata per il mercato giapponese dove ha sbancato, ma che ha saputo raccogliere un discreto successo anche all’estero, c’è soprattutto la motorizzazione a quattro cilindri, ma con raffreddamento ad aria.
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Una soluzione che più classica non si può, e che prosegue la storia iniziata nel 1969 con la famosa CB 750 Four. Honda è rimasta l’unica a proporre questo schema quando si è trattato di affrontare i limiti imposti dalla normativa Euro3 e poi Euro4, che ha pensionato altri modelli importanti della concorrenza quali Yamaha XJR e Suzuki Bandit.
Misurarsi con i limiti più stringenti della imminente normativa anti inquinamento e anti rumore Euro5 è una sfida ancora più dura se non si dispone del raffreddamento a liquido, che mantiene sotto controllo le temperature (leggi stabilità nelle emissioni allo scarico) e assorbe parte della rumorosità.
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E’ possibile che Honda abbia sviluppato ulteriormente il circuito lubrificante nella funzione di asportazione del calore, e da quello che i disegni di brevetto mostrano c’è stata attenzione nel canalizzare l’aria dal parafango anteriore ai cilindri 2 e 3, quelli centrali che soffrono di maggiore instabilità termica.
Un’altra simulazione termica mostra i flussi d’aria fresca che raffreddano anche il canister carburante (il filtro a carboni che assorbe i vapori di benzina), posto ora nella zona anteriore della moto.
I disegni mostrano peraltro un motore tutto nuovo e più compatto, sempre con distribuzione bialbero e catena di comando centrale, ma con la trasmissione (frizione e cambio) rialzata rispetto all’albero motore. L’impianto di scarico non ha più andamento 4 -1- 2 (con terminali di scarico su entrambi i lati della moto), ma un solo terminale sul lato destro e collettori raggruppati come sulle CB 650 e 1000R.
Se sarà così la prossima CB 1100, 2020 o 2021 che sia, è presto per dirlo. Anche perché “l’abito” scelto potrebbe essere volutamente fuorviante. Staremo a vedere.