Nuove tendenze

Honda, rientri in gamma a sorpresa. Per ora in USA

- La filiale statunitense ripropone modelli di successo del passato, a testimonianza di una ripresa di quota da parte di moto più umane che sta prendendo piede anche da noi
Honda, rientri in gamma a sorpresa. Per ora in USA

Honda USA reintrodurrà nel 2014 diversi modelli storici della propria gamma di cui a suo tempo - in momenti diversi - aveva interrotto l'importazione perché non più venduto in numeri significativi. Per lo più modelli (Rebel, Shadow, Interstate nelle varie declinazioni) della categoria Cruiser, come negli Stati Uniti amano definire le custom che nessuno ha customizzato - insomma, i modelli di serie - ma con qualche bella conferma sottoforma della famosa enduro monocilindrica "più fuori che strada" XR650L.

 

Una notizia che potremmo facilmente ignorare, a meno che qualcuno di noi non abbia in progetto un trasferimento negli States, non fosse che al di là dell'interesse dei potenziali acquirenti la cosa riveste anche un significato meno immediato. Tornano in gamma modelli più concreti, economici ed apprezzati da un pubblico maturo. Una tendenza ormai consolidata ed accertata tanto di là quando al di qua dell'Oceano Atlantico.

 

Non serve la lente d'ingrandimento per notare come, passando il settore delle novità e dei mostri sacri, in Europa come negli USA (dove le maxienduro che furoreggiano da noi vengono invece bellamente snobbate preferendo altri segmenti fra cui, appunto, cruiser e sport-tourer) le moto che fanno i numeri sono modelli più popolari, umani e concreti. Date un'occhiata ai più recenti dati di vendita e noterete il grande successo della sorpresa 2012, la Honda NC700X che solo qualche anno fa sarebbe probabilmente stata snobbata dopo un'occhiata alla scheda tecnica. O la Kawasaki ER-6N, moto ancora più semplice pur altrettanto sostanziosa.

 

Le motivazioni di questo trend sono ben note: il motociclismo fatica a fare presa sui giovani, avendo in gran parte perso l'appeal di qualche anno fa. Le nuove generazioni sembrano non sentire più il richiamo della libertà concessa dalle due ruote a motore, e sicuramente la disponibilità economica dei giovani (e dei loro padri) non è quella dei giorni migliori, elemento che si riflette tanto sulla vendita del nuovo quanto su quella dell'usato perché oggigiorno assicurare una moto usata da un giovane per un ano, soprattutto nelle grandi metropoli o al Sud Italia, costa quasi quanto comprare un usato economico. Va anche riscontrata una generale tendenza all'allontanamento dall'esasperazione delle proposte più sportive, carenate o meno che siano, a favore di modelli più guidabili e sfruttabili su strade sempre meno libere da irregolarità dell'asfalto e controlli delle forze dell'ordine.

 

La tendenza di mercato è quindi abbastanza condivisa in tutto l'occidente (nei paesi emergenti, fra asia e subcontinente indiano, le sportive restano le moto più ambite e comprate) e le Case si stanno regolando di conseguenza. Più di un costruttore ha già iniziato a richiamare modelli e glorie del passato, e qualche indiscrezione punterebbe verso rientri eccellenti in diverse gamme anche qui da noi - di Ducati con lo Scrambler ne abbiamo già parlato, ma anche qualcun altro, fuori dall'Europa, starebbe preparando versioni moderne di modelli di grande appeal e successo passato. La sigla XR ha ancora una grande presa qui da noi - volete scommettere sul fatto che la 650 proposta in apertura avrebbe più successo di diverse proposte che furoreggiavano fino a qualche stagione fa anche sul nostro mercato?

Del resto anche in questo caso basta osservare le classifiche per notare il successo di mezzi relativamente economici ma contraddistinti da una forte componente emozionale retrò:  guardate il successo di Harley-Davidson, che piazza la sua entry level 883 - evocativa tanto per il marchio quanto per il modello - al quinto posto nel consolidato annuo. Un risultato che se pronosticato qualche anno fa sarebbe stato accolto fra le risate generali oggi trova riscontro in quell'innalzamento dell'età media che porta il motociclista, magari all'esordio su due ruote o al ritorno dopo esperienze giovanili una volta maturata una certa disponibilità economica, a guardare le moto che lo facevano sognare da ragazzo. Abbiamo citato la 883, ma scorrendo la classifica è facile accorgersi che la Triumph Bonneville segue a ruota la ben più modaiola Tiger 800. Staccando la Street Triple e surclassando letteralmente la Speed Triple,  modelli che fino a poco tempo fa erano i best seller in quel di Hinckley. E restando in tema di moto di blasone storico, provate ad immaginarvi la vostra reazione se solo sette/otto anni fa qualcuno vi avesse detto che la Moto Guzzi V7 avrebbe venduto più della Ducati Superbike del momento o di un mostro sacro come il Monster...

 

Non resta che sperare che il nostro paese segua la ripresa ormai in atto in diversi paesi europei (gli USA la stanno cavalcando già da diversi mesi) perché tutte queste considerazioni possono essere validissime. Ma se non si ricomincia ad avere più soldi in tasca le moto - anche le più belle, appetibili, concrete ed economiche - restano nelle vetrine dei concessionari.

 

  • andreauò
    andreauò, Ovada (AL)

    ottimo articolo, purtroppo...

    Tutto vero.
    Giovani senza la passione per la moto (fanno eccezione i nostri figli ma non tutti), con pochissimi soldi da spendere, e senza certezze nel futuro.
    Solo che 15 anni fa l'operaio ventenne aveva un lavoro modesto ma sicuro, e vivendo in famiglia si toglieva qualche soddisfazione, magari faceva le rate ma comprava la sportiva, nuova...
    Oggi il giovane, di sicuro, ha solo la precarietà.
    E purtroppo anche il suo papà teme per il posto di lavoro.
    Poi c'è il problema costi, che per un giovane alla prima moto sono imbarazzanti.
    Per il 40/50enne appassionato, che sta bene, una domanda: quanto ha senso spendere 10/15 o anche 20 mila euro per la moto nuova?
    Quanto tempo c'ho messo a metterli da parte?
    Eppure in montagna si vedono solo quelle...
    Ok a moto più modeste, con meno contenuti tecnici e quindi meno costose, va bene...
    Ma la strada dev'essere un'altra, bisogna che la gente abbia i soldi da spendere, non solo per la moto (e il resto, casco, abbigliamento, ecc) ma per il quotidiano...la spesa...le scarpe...
    Altrimenti il settore moto rimarrà per pochi eletti, quei pochi che si potranno permettere di fare un weekend sull'ultima Bimota DBX e sfasciarla alla HAT, e il weekend successivo in pista con la sportiva...
    Per gli altri, rimarrà lo scooterino da 30 a litro per andare al lavoro.
    Che magari si chiamerà CIAO
  • matt.fal
    matt.fal, Galliera Veneta (PD)

    Articolo bellissimo mah.........

    Tutto bello tutto nostalgico e tutto attualissimo se vogliamo manca da dire una cosa però: per i giovani non ci sono speranze e ci sono molte nubi nere per immaginare e avere un lavoro.
    Anzi quest'anno e facile che a casa rimangano pure i genitori
    no lavoro, niente reddito, niente moto, niente case, niente famiglia, niente di niente chiaro??????
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